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Presi i violentatori del parco della Caffarella. Decisiva per tutta l’operazione la collaborazione dei poliziotti romeni.

Sono stati arrestati i due cittadini romeni, responsabili della rapina e della violenza carnale nei confronti della fanciulla di quattordici anni il 15 febbraio scorso nel parco della Caffarella a Roma.

Alle indagini hanno partecipato agenti della polizia romena che nei giorni scorsi sono venuti a Roma. Nonostante i tagli alle forze dell’ordine, decisi per esigenze di bilancio dal governo, la polizia italiana dimostra di saper condurre indagini e assicurare i colpevoli alla giustizia. Nonostante la vandea anti-romena, decisa dalla propaganda della “rassicurazione”, che come dice Pier Camillo Davigo non ha niente a che vedere con la sicurezza, la collaborazione tra la polizia romena e quella italiana ha portato a buon fine il caso.

Non sono serviti, se non a creare ulteriori lacerazioni, inutili ai fini delle indagini, dannose ai fini delle convivenza civile, allarmi anti immigrati, squadracce fasciste e fascistoidi, ronde e blitz contro i campi nomadi. Né l’impiego dei militari per il controllo del territorio.

Investigazione e intelligence, collaborazione operativa tra le forze di polizia dei governi i cui cittadini, presenti nel nostro paese commettono reati sono la chiave di volta della sicurezza. Tutto il resto fa parte della sguaiata propaganda, che crea più danni che risultati. Il baccano può far comodo per avere qualche voto in più. Il lavoro silenzioso, professionale, meticoloso della polizia investigativa è efficace proprio perché non ha bisogno di riflettori.

Assicurati alla giustizia i responsabili, adesso la giovanissima vittima dello stupro può avviarsi verso l’elaborazione del danno che ha subito. E di questo può lei e dobbiamo noi esserne grati a chi ha svolto con perizia il lavoro investigativo: la polizia italiana, la polizia romena, i magistrati responsabili dell’inchiesta.

La sicurezza si fonda sulla fiducia che sia fatta giustizia, sulla certezza della pena che colpirà i rei di ogni delitto commesso. Frustrare la polizia tagliandogli i fondi, insultare i magistrati, scatenandogli addosso l’opinione pubblica crea insicurezza e sfiducia nella giustizia. I governanti che lo fanno, fanno male. A tutti. Soprattutto alle vittime. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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