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Attualità Finanza - Economia

La crisi pensa più velocemente di tutti quelli che vorrebbero spiegarcela.

Ancora un dato pesantissimo per l’industria italiana. L’Istat ha reso noto che a dicembre il fatturato è diminuito del 3,8% congiunturale e del 10,3% su base annua mentre gli ordinativi sono calati del 2% rispetto al mese precedente e del 15,4% rispetto a un anno prima. Dall’analisi dei settori di produzione emerge una situazione di generale crollo, con l’unica eccezione dei beni di primissima necessità: segno più, infatti, e a due cifre, per le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco.

Nell’intero 2008 il fatturato dell’industria italiana ha registrato una lieve flessione dello 0,3%, mentre gli ordinativi sono diminuiti del 3,2%. Ma a incidere sulla flessione è stato soprattutto l’ultimo trimestre dell’anno: negli ultimi tre mesi 2008 il fatturato è infatti diminuito dell’8,3% e gli ordinativi del 18%.

Tra i vari settori, va particolarmente male quello automobilistico. Infatti a dicembre il fatturato del settore autoveicoli è crollato del 29,6% rispetto a dicembre 2007 e gli ordinativi sono andati a picco del 33,3%. Se si considera la media del 2008, gli autoveicoli hanno registrato un calo del 7,6%, la diminuzione maggiore dal ’93. Gli ordinativi sono diminuiti nel corso dell’anno dell’11,4%, la contrazione più significativa dal ’92.

A dicembre è in maggiore sofferenza il fatturato nazionale (-11,4%), mentre quello estero cala del 7,6%. Nella media 2008 il fatturato nazionale cala dello 0,5% e quello estero dello 0,1%. Al contrario, gli ordinativi registrano un calo maggiore in ambito estero (-19,7% a dicembre e -6,6% nella media 2008), mentre in ambito nazionale la riduzione è più contenuta (-13,1% a dicembre gli ordinativi nazionali, -1,3% la media 2008; -19,7% il calo sugli ordinativi esteri a dicembre, -6,6% la media 2008).

Guardando invece ai settori, i beni di consumo a dicembre hanno registrato un significativo aumento per quanto riguarda il fatturato ( 3,2%, distinto in -11,4% per i beni durevoli, e -6,5% per i beni non durevoli), mentre scendono i beni strumentali (-10,2%), i beni intermedi (-16,3%) e l’energia (-28,8%). Speculare l’andamento della media 2008: -0,1% beni di consumo, -2,5% beni strumentali, -1,7% beni intermedi e però 13,5% energia.

Più in dettaglio, nella tabella dei settori di produzione ci sono pochissimi segni più. Riguardano, per il solo mese di dicembre, le industrie alimentari, delle bevande e del tabacco ( 11,4%, 6% per la media 2008) e l’industria della carta, stampa ed editoria ( 1,2%, ma -0,9% sull’anno). Per il resto a dicembre ci sono una serie di cali a due cifre: estrazione di minerali (-26,5%), raffinerie di petrolio (-28,2%), produzione di metallo e produzione di mezzi di trasporto (-17% in entrambi i casi), fabbricazione di prodotti chimici e fibre sintetiche (-18,1%). Cali più contenuti per le industrie tessili e dell’abbigliamento (-1,3%) e delle pelli e calzature (-8,5%). (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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