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O l’Onu o l’altro.

Kofi Annan, il segretario generale dell’Onu andrà in pensione il 31 dicembre. L’Assemblea generale che si è appena inaugurata deve eleggere entro quella data il suo successore. Il suo messaggio all’ Assemblea è stato insieme di inaugurazione e di commiato. Annan ha parlato davanti ai rappresentanti di un mondo che ha descritto a fosche tinte. […]

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Kofi Annan, il segretario generale dell’Onu andrà in pensione il 31 dicembre.

L’Assemblea generale che si è appena inaugurata deve eleggere entro quella data il suo successore.
Il suo messaggio all’ Assemblea è stato insieme di inaugurazione e di commiato. Annan ha parlato davanti ai rappresentanti di un mondo che ha descritto a fosche tinte.

Un mondo che ha fatto passi avanti sul fronte dello sviluppo, il rispetto di diritti umani e la sicurezza rispetto al settembre 1997, quando, per la prima volta da segretario generale, si rivolse ai potenti della Terra nell’aula dell’Assemblea.

Ma il segretario generale ha osservato che a dieci anni di distanza, troppa gente resta esposta alle violenze della guerra e ha messo in guardia che la paura del terrorismo aumenti il pericolo di scontri di civiltà e di religioni.

“Il terrorismo uccide e sfregia relativamente meno persone di altre forme di violenza e di conflitto, ma diffonde paura e insicurezza e induce la gente a unirsi a gente che la pensa allo stesso modo evitando quanti appaiono loro diversi” ha detto Annan.

In un momento storico in cui le migrazioni hanno portato milioni di persone di diverse fedi religiose e di cultura a vivere nello steso paese, secondo Annan “gli stereotipi dell’idea di uno scontro tra civiltà sono sempre più diffuse e l’insensibilità – intenzionale o meno – verso le credenze e i simboli sacri di altri popoli diventa pretesto per quanti sperano di fomentare una nuova guerra di religione, stavolta su scala globale”.

Di coloro che, intenzionalmente o meno “sperano di fomentare una nuova guerra di religione, stavolta su scala globale” conosciamo nomi e cognomi.

In genere sbeffeggiano la pace e i pacifisti, innalzano peana allo scontro, diffondono intolleranza, alimentano la paura, diffamano l’operato dell’Onu.

Purtroppo alcuni di loro sono italiani, scrivono sui nostri giornali, parlano nelle nostre tv, taluni sono anche stati eletti in Parlamento.

Bisogna scegliere: o pace o guerra, o l’Onu o l’altra. Beh, buona giornata

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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