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Meglio un grande cervello che un cervello grande.

Si fa drammatica la questione della quantità e della qualità, nell’era delle comunicazione globale. La questione si pone per il fatto che secondo un eminente scienziato, in futuro l’uomo avrà una testa con un cranio molto sviluppato, quasi doppio rispetto a quello dell’uomo contemporaneo. Così la pensa il direttore del museo di Storia naturale di […]

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Si fa drammatica la questione della quantità e della qualità, nell’era delle comunicazione globale.

La questione si pone per il fatto che secondo un eminente scienziato, in futuro l’uomo avrà una testa con un cranio molto sviluppato, quasi doppio rispetto a quello dell’uomo contemporaneo.

Così la pensa il direttore del museo di Storia naturale di New York, Ian Tattersall. Negli ultimi due milioni di anni il cervello è diventato tre volte più grande, passando da 400 a 1.200 centimetri cubi. ‘Dobbiamo aspettarci -ha spiegato Tattersall – una crescita ulteriore, quella del cervello è una storia in costante evoluzione e apre prospettive entusiasmanti’. Entusiasta lui.

Il fatto è che alla presunta crescita della materia grigia, non pare sia corrisposta la crescita della persona. A volte, sembra proprio si regredisca. Basterebbe prendere a esempio gli ultimi duemila anni dei due milioni di anni presi in esame, per porsi la domanda se l’aumento della massa celebrale non abbia prodotto più disastri che fatti positivi. Parlo di pensieri bislacchi, di idee di supremazia, di tecnologie della distruzione, della devastazione del nostro pianeta.

Il fatto che, per esempio il cervello di George W Bush sia di 1.200 centimetri cubi, invece che di 400 non è una bella consolazione. Lo stesso vale per la misura cubica del cervello di bin Laden. La cosa non ci ha salvati dall’essere coinvolti nella catastrofe del terrorismo e della sanguinosa guerra al terrorismo.

Le stesse considerazioni potrebbero essere estese via via per tutta una serie di rappresentati umani attualmente sulla scena: siamo sicuri che la crescita della massa del cervello riguardi anche le veline, certi calciatori, i concorrenti dei reality, taluni conduttori dei tg, subrette, intrattenitori, opinionisti, presidenzialisti, tuttologi e politici ospiti in studio?

Forse è meglio parlare della qualità dei cervelli, più che della quantità di quello che passa per la testa. Meglio un grande cervello che un cervello grande. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

2 risposte su “Meglio un grande cervello che un cervello grande.”

Intanto Bin Laden, con il suo cervello più o meno evoluto, è morto di tifo. Così dicono, almeno. Direi che la notizia è così stimolante che si rimane senza parole!

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