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Una notizia strana da morire.

Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, sembrerebbe essersi verificato un evento straordinario: una settimana senza incidenti mortali. Pare, infatti che da lunedì 18 a domenica 24 settembre sui 3.400 chilometri della Rete del Gruppo Autostrade per l’Italia non sia morto nessuno. Secondo il gruppo Autostrade si tratterebbe di un risultato senza precedenti, dal 1999, anno della […]

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Secondo quanto riferito dall’agenzia Ansa, sembrerebbe essersi verificato un evento straordinario: una settimana senza incidenti mortali.

Pare, infatti che da lunedì 18 a domenica 24 settembre sui 3.400 chilometri della Rete del Gruppo Autostrade per l’Italia non sia morto nessuno.

Secondo il gruppo Autostrade si tratterebbe di un risultato senza precedenti, dal 1999, anno della privatizzazione. E anche se in 7 anni il tasso di mortalità della rete viaria si sarebbe ridotto del 50%, il dato viene reso noto anche come un riconoscimento all’impegno dell’azienda per la sicurezza.

Sempre secondo il gruppo Autostrade, dal 2002 sono state realizzate iniziative per il miglioramento delle infrastrutture e il controllo dei comportamenti di guida.

Non è che questo non possa far piacere, anche se una settimana di “astinenza” da carro funebre è francamente un po’ poco per cantar vittoria. Però, ciò che preoccupa è il metodo, più che il merito: se sette giorni senza funerali fanno fare un trionfalistico comunicato stampa circa l’efficacia delle misure di sicurezza, quando avvengono le tragedie che tutti conosciamo, non è che abbiamo visto né letto di autocritiche né di misure straordinarie. Il che fa pensare che la normalità, cioè niente vittime, diventa eccezionalità.

C’è una strana “incidenza” della statistica sulla formazione dell’opinione delle persone. Chiamiamola pure macabra, che è la definizione più corretta. Comunque, dopo tanti week-end neri sulle nostre strade, godiamoci pure una “settimana bianca”.

A questo punto ci starebbero bene gli scongiuri. Anche se la sicurezza non è una roulette russa contro la fatalità, ma la consapevolezza del sé e del mezzo che si sta guidando e, dunque, del come lo si sta guidando.

Questo è un discorso lungo, più lungo del 3.400 chilometri delle rete autostradale italiana. Perché a giudicare dai dati sulla sicurezza stradale in Europa, sulla strada della sicurezza gli automobilisti italiani sono lenti di comprendonio. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

Una risposta su “Una notizia strana da morire.”

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