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Gli indesiderabili.

Margherita Hack, astrofisica, Edoardo Sanguineti, scrittore e poeta, Alda Merini, poetessa e il premio Nobel Rita Levi Montalcini, sono stati esclusi dal Festival di Sanremo. Dj Francesco, il figlio di uno dei Pooh è stato ammesso col padre Roby. Il figlio di Al Bano è stato ammesso, insieme a papà. Forse perché si chiama Yari, […]

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Margherita Hack, astrofisica, Edoardo Sanguineti, scrittore e poeta, Alda Merini, poetessa e il premio Nobel Rita Levi Montalcini, sono stati esclusi dal Festival di Sanremo.

Dj Francesco, il figlio di uno dei Pooh è stato ammesso col padre Roby. Il figlio di Al Bano è stato ammesso, insieme a papà. Forse perché si chiama Yari, come un famoso modello di automobile giapponese.

Insomma, la fotografia del Festival è identica a un certo modello di Paese: i figli di papà fanno carriera, gli altri se la devono sudare. Certo lascia perplessi che quattro famose personalità della scienza e della cultura si siano dedicate, sia pur per l’occasione, alle canzonette. Ma se è vero, come sostiene Baudo, che il Festival è un episodio della cultura popolare italiana, non si capisce perché non sia lecito cimentarsi con le note.

Ma è veramente strano e singolare che due scienziati e due poeti non siano all’altezza della tv nazional popolare. La qual cosa è ancora più strana, se si pensa che si tratta di una manifestazione canora, allestita da Rai Uno, l’ammiraglia della tv pubblica. Sbattere la porta in faccia a uomini e donne di scienza e di cultura è un pessimo segnale. Si parla tanto di come dovrebbe essere la tv pubblica prossima ventura e nel frattempo la si ricaccia nel passato.

E’ come quelle decalcomanie che si mettono nelle vetrine, in cui c’è scritto “io non posso entrare”. Anche, se sembrerebbe essere tutto il contrario: qualche cane è pur stato ammesso.

Il giudizio della commissione è inappellabile, anche perché non ci è dato di sapere, o meglio di sentire, le canzoni escluse. Non ci rimane che prendere atto che la cultura e gli uomini di cultura è meglio stiano alla larga dalla tv.

A meno che non vengano invitati a “Sottovoce” o, meglio a “Cinematografo”, i programmi televisivi condotti dal capo della cultura della Rai, il signor Gigi Marzullo. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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