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Il Grillo parlante e l’Ape Maia.

“Dimettetevi. Fate un favore al Paese. Andatevene”. Così Beppe Grillo all’assemblea degli azionisti Telecom, a Rozzano, vicino Milano. Grillo ha parlato a nome di un certo numero di azionisti che gli avevano dato la delega a rappresentarli. Il Grillo nazionale ha cercato interferenze con la più grande compagnia telefonica italiana. Ma stavolta ha solo “intercettato” […]

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“Dimettetevi. Fate un favore al Paese. Andatevene”. Così Beppe Grillo all’assemblea degli azionisti Telecom, a Rozzano, vicino Milano.

Grillo ha parlato a nome di un certo numero di azionisti che gli avevano dato la delega a rappresentarli. Il Grillo nazionale ha cercato interferenze con la più grande compagnia telefonica italiana. Ma stavolta ha solo “intercettato” gli scontenti, forse ha incrementato la sua notorietà. Però, Tronchetti Provera manco c’era.

Grillo ha ricordato che il presidente della Consob Lamberto Cardia lo ha avvisato più volte di non farlo:”mi ha scritto ben tre lettere per dirmi di stare attento, perché turbavo la Borsa. Lo stesso ministro Di Pietro, che ha avallato la mia iniziativa, ha ricevuto lettere dello stesso tenore”.

E, a proposito di questi avvisi, Grillo fa una battuta feroce su Marco Tronchetti Provera che ha mandato un avviso dicendo che non poteva esserci perché ammalato. “E’ proprio vero – ha sottolineato Grillo – che il mondo si è rovesciato: Tronchetti che manda un avviso invece che riceverlo”.

La sensazione è che l’apparizione annuncia di Grillo non abbia, in realtà interferito con le scelte, altrettanto annunciate di vendere Telecom. Di interferenze, invece, si è parlato, sempre a proposito di telefonia, in Gran Bretagna. Uno dei più grandi apicoltori britannici, John Chapple, ha dichiarato al quotidiano ‘Dialy Telegraph’ che 30 dei suoi 40 alveari si sono svuotati e che anche altri suoi colleghi hanno perso fino al 75% delle loro api.

Questi dati spaventano molto anche gli agricoltori visto che questi insetti sono l’unico mezzo capace di impollinare milioni di ettari di alberi da frutto e di altre piantagioni.

Pare che le onde elettromagnetiche prodotte dai cellulari sarebbero la causa della morte di un numero insolitamente alto di api. Secondo uno studio fino al 70% delle api esposte ai segnali emessi dai telefonini perdono il senso dell’orientamento e non riescono più a tornare all’alveare dopo aver raccolto il nettare dai fiori.

Lo studio sul rapporto tra cellulari e alveari è stato realizzato in seguito alle pressanti richieste di molti apicoltori britannici preoccupati dai risultati di una ricerca condotta qualche tempo fa in Germania dall’Università di Landau, secondo la quale i segnali emessi dai telefonini potevano interferire con la capacità di orientamento delle api.

Insomma, le aziende di telefonia, che sono il miele del capitalismo avanzato, ammazzano i piccoli azionisti e le api operaie. Poi, dice, che una telefonata allunga la vita. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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