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Mutatis “mutande”.

Parte su All Music il primo contest televisivo italiano di strip tease. Non è un concorso per spogliarellisti e spogliarelliste professionisti dai fisici perfetti, ma una gara aperta a grassi, magri, belli, brutti, simpatici , antipatici… a tutti insomma, basta essere abbastanza autoironici da mettersi in gioco e mostrarsi senza vergogna! In ogni puntata 4 […]

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Parte su All Music il primo contest televisivo italiano di strip tease. Non è un concorso per spogliarellisti e spogliarelliste professionisti dai fisici perfetti, ma una gara aperta a grassi, magri, belli, brutti, simpatici , antipatici… a tutti insomma, basta essere abbastanza autoironici da mettersi in gioco e mostrarsi senza vergogna!
In ogni puntata 4 spogliarellisti si misureranno tra loro e si presenteranno al pubblico in modo ironico e accattivante. Il pubblico da casa potrà votare lo stripper più divertente mandando un sms e determinare così alla fine del concorso il vincitore del premio.

Non è una novità. All’inizio della tv commerciale, c’era uno spettacolino smutandato che si chiamava Colpo Grosso. Si vedevano panze e cicce senza reggiseno e mutandine. Per la gioia di “guardoni catotidici” alle prime armi. L’unica differenza con l’oggi è la possibilità di inviare sms. Che idea meravigliosa, un bell’esempio di integrazione tra “piattaforme”. Ah, potenza delle nuove tecnologie!

Qualche anno dopo, con un colpo di genio, degno di miglior causa, Gianni Morandi, moraleggiando sui dati Auditel, si spoglio in prima serata, restando in mutande come alla “visita dei tre giorni”, quella che si faceva quando c’era la leva obbligatoria. L’Auditel “non si alzò” più di tanto.

Si alzò invece irato una mattina Funari, che con la sguaiatezza che lo ha reso famoso, si spogliò anche lui, su una delle reti secondarie, cui fu mandato in esilio. Ma poi cadde nel dimenticatoio. Per essere recentemente riesumato da Rai Uno, e li ancora un paio di cadute: la prima durante la conferenza stampa di presentazione del programma, inciampando su una cassa acustica, la seconda caduta di fronte ai dati Auditel. Anche se a reggerlo in piedi ci sta pensando Del Noce: Apocalipse Show non si tocca. Contento lui.

In occasione della pubblicazione dei Dvd che raccolgono i suoi programmi del passato, Renzo Arbore ha dato sulla tv di oggi un giudizio impietoso: “E’ una tv gracile perché è troppo furbastra, anche con l’ intrattenimento, si cerca solo trasgressione o polemiche. E’ troppo schiava di Auditel e quindi caduca. L’incazzatura e le urla di uno o dell’ altro, una volta viste non interessano più. E anche la voglia di apparire sui giornali ti frega: funziona all’istante, se fai una rissa in tv, ma poi scade. Bisognerebbe mettere maggiore attenzione ai contenuti.”

Gli si può dare torto? Difficile. Come difficile è poter pensare che una tv satellitare di oggi fotocopi un programmino della tv commerciale di venticinque anni fa. Dov’è finita la vocazione “tematica” del digitale satellitare? Che differenza c’è con la tv “generalista”? Quando si dice che il re è nudo! Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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