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La quarta crisi: il Ceo di Wpp vuole l’aumento, mentre 8000 dipendenti vanno a casa.

fonte: advexpress.it

Martedì 2 giugno, a Dublino, si terrà l’assemblea degli azionisti del Gruppo WPP (la prima in Irlanda da quando la holding ha trasferito la propria sede per motivi fiscali lo scorso anno): fra gli argomenti all’ordine del giorno uno in particolare sta provocando numerose reazioni internazionali.

Gli azionisti dovranno infatti decidere se approvare o meno un piano di incentivazione che riguarda il chairman Sir Martin Sorrell, il direttore finanziaro Paul Richardson, il direttore strategico Mark Read e altri 20 top manager, i quali a fronte di un investimento in azioni del Gruppo potranno ricevere fino a 5 volte lo stesso numero di azioni gratuitamente. La proposta delineata consentirà ad esempio a Sorrell di investire fino a 14 milioni di euro nel quinquennio, per ricevere alla fine un bonus di circa 70 milioni e più.

La società di consulenza PIRC (Pensions and Investments Research Consultants), specializzata nell’analisi della governance delle imprese e della loro corporate social responsibility, ha infatti pubblicamente invitato gli azionisti a non accettare il programma dei bonus, così come l’Associazione degli Assicuratori Britannici, che considera la proposta meritoria di una ‘bandiera rossa’.

WPP ha precisato in una nota che il piano dei bonus è perfettamente allineato agli interessi degli azionisti: prima di tutto perché prevede obiettivi più alti e difficili da raggiungere – una performance economica migliore del 90% dei suoi competitor, rispetto al 75% del precedente (che risale al 2004) -, e poi perché richiede comunque al management di investire, assumendo direttamente un rischio finanziario così come qualunque altro investitore.

Secondo PIRC, nonostante l’innalzamento degli obiettivi la ricompensa appare tuttavia eccessiva rispetto al passato. Ma le critiche arrivano anche da altre parti, soprattutto dagli analisti che ricordano il forte calo del titolo nel recente passato, e sottolineano come una performance migliore della concorrenza non voglia dire necessariamente un risultato positivo. E sono in molti a ricordare che per mantenere più basso di altre holding il tasso di crescita negativo di questo anno di crisi, WPP abbia già previsto di tagliare i suoi dipendenti di quasi 8.000 persone. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

2 risposte su “La quarta crisi: il Ceo di Wpp vuole l’aumento, mentre 8000 dipendenti vanno a casa.”

Caro Luca, alla crisi energetica, la crisi ambientale e la crisi finanziaria, presto sfociata nella peggiore crisi economica globale, si è aggiunta la crisi dell’informazione, con il conseguente crollo della raccolta pubblicitaria. Nella tag “quarta crisi” puoi trovare una raccolta di articoli in proposito. Beh, buona giornata.

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