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Cose così.

In Nuova Zelanda, una turista inglese è stata allontanata da un casinò. Sembra avesse un seno troppo grande. Infatti, Helen Simpson è stata costretta a lasciare la sala da gioco di Christchurch. ”Mi hanno detto: o si copre o se ne va” . Ora, a parte il fatto che Christchurch significa “chiesa di Cristo” e […]

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In Nuova Zelanda, una turista inglese è stata allontanata da un casinò. Sembra avesse un seno troppo grande. Infatti, Helen Simpson è stata costretta a lasciare la sala da gioco di Christchurch. ”Mi hanno detto: o si copre o se ne va” . Ora, a parte il fatto che Christchurch significa “chiesa di Cristo” e quindi non si capisce come sia possibile che in codesta località si trovi un casinò, che non è esattamente un luogo pio, la cosa stupefacente è soprattutto il fatto che uno si immagina che non il seno grosso, semmai un gran culo potrebbe infastidire i giocatori d’azzardo di un casinò.

A un convegno nazionale dei Vigili urbani, che si è tenuto di recente a Riccione, un invitato a una tavola rotonda, durante il suo intervento, teso a dimostrare l’importanza della comunicazione per cambiare la cattiva opinione che i cittadini hanno dei vigili, ha raccontato di essere stato multato perché il suo furgone, che serviva alle riprese televisive di un documentario a favore di un comune del Veneto, era stato parcheggiato in un posto riservato ai portatori di handicap. Il relatore pretendeva di avere ragione, esattamente come tutti quelli che vengono multati per una infrazione al codice della strada. I vigili in sala sono sembrati alquanto perplessi sulla necessità di comunicare l’importanza del loro ruolo.

Una mia amica ha avuto un incidente stradale. Un Suv l’ha urtata e lei è caduta col motorino. Quello è scappato e lei si è fratturata un gomito. Durante la gessatura del suo braccio, al pronto soccorso ha sentito un gran dolore. E, per reazione, ha tirato un pugno in piena faccia al medico che la stava curando. Oggi mi ha inviato un sms lamentandosi della malasanità degli ospedali di Roma. Chissà che ne pensa quel poveretto che ancora si accarezza la mascella.

Ieri, mentre prendevo un aperitivo in un bar del centro, uno mi si avvicina e mi dice:” Ma guarda la combinazione, come diceva Arsenio Lupin.” Ed è scoppiato a ridere da solo. Ho guardato il barman, come a chiedere conferma che il tizio fosse ubriaco. Quello ha allargato le braccia e mi ha detto: “Abbia pazienza, dottò, quello è astemio.”

Di questi tempi, il mondo non sta troppo bene. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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