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Attualità democrazia

Continua, come un incendio estivo il falò della reputazione del premier italiano.

Il nome di Graziana Capone – nota alle cronache anche come “la Angelina Jolie di Bari” – è spuntato a luglio nell’inchiesta pugliese su Gianpaolo Tarantini, e sul suo ruolo di reclutatore di presenze femminili per le cene a Palazzo Grazioli o Villa Certosa. Lei aveva ammesso subito l'”amicizia” col premier, negando però risvolti mercenari: “Non tutti sono in vendita”, aveva scritto su Facebook. Ma adesso, intervistata da Novella 2000, Graziana si mostra molto più prodiga di particolari. Raccontando la sua infatuazione per il “presidente”, che paragona addirittura a Cristo: come Gesù, spiega, “lui dice ‘Lasciate che i fanciulli vengano a me'”…

Per il resto, nella lunga chiacchierata col giornale di gossip, la giovane donna rivendica – come aveva già fatto coi cronisti di Repubblica qualche settimana fa – il suo ruolo di favorita di Papi (“ma io non lo chiamo così”, precisa): “Nel posto più vicino al cuore, alle sue cene, lui vuole me”. Forse perché, aggiunge “somiglio a Veronica Lario”. Un paragone, questo, che sembra non imbarazzare affatto la volitiva ventiquattrenne. Protagonista, secondo quanto emerso a margine dell’inchiesta barese, di un week end al centro Messegué di Todi, chiuso ai clienti “normali”, e interamente a disposizione sua, del premier e di altre due ragazze.

E varie settimane dopo queste rivelazioni la linea seguita da Graziana è la stessa: lei e Silvio sono legati da una bella, affettuosa amicizia. Che continua, e che continuerà: “Magari sarò la nuova Veronica”, azzarda. Poi spiega: “Quello col presidente è un rapporto assiduo, ci sentiamo moltissimo al telefono”. Lei stessa lo definisce “un grande seduttore, eccome se lo é”; anche se, facendo un piccolo passo falso rispetto alla difesa a tutto campo del Cavaliere, ammette di non aver portato alle cene berlusconiane sua sorella più piccola “perché tendo a preservare le persone che amo”.

Ma non è solo un gran seduttore, Silvio, nelle parole della Capone. Visto che a un certo punto i suoi toni si fanno quasi mistici: interpellata sul perché lui si circondi sempre di giovani, specie di sesso femminile, spiega che il suo è una sorta di evangelico “lasciate che i fanciulli vengano a me. Il presidente , come Gesù, dà ai giovani un’idea di concretezza, trasmette energia”. Segue ulteriore citazione religiosa: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Forse è per quest’aura di santità, di autorevolezza, quasi di infallibilità che la ventiquattrenne confessa candidamente a Novella di aver chiesto a lui il “permesso” di dare l’intervista.

Non con tutti, però, Graziana è così prodiga di belle parole. Ad esempio, passando a Patrizia D’Addario, sembra di precipitare dal paradiso berlusconiano al girone dei peggiori peccatori: “Lei è l’angelo caduto all’inferno, io sono Alice nel Paese delle meraviglie”. Anche verso Tarantini non è tenera: “Non mi ha mai convinto”. E infine una frecciatina a Manuela Arcuri: “Per la cena di Natale a Palazzo Grazioli Tarantini la chiamò: ma lei faceva la capricciosa, diceva ‘non so’… Avrebbe voluto un invito diretto del presidente”.

Quanto al futuro, la Capone dice che non le spiacerebbe una nomina a ministro. Ma può anche darsi che finirà a fare l’attrice, il magistrato o l’avvocato: “Ma solo per sostituire Ghedini”, puntualizza.

La smentita serale. E dopo le 21, quattordici ore dopo l’arrivo di Novella 2000 nelle edicole e otto ore dopo la pubblicazione dei contenuti sul nostro sito, Graziana Capone ha rilasciato un comunicato attraverso il suo addetto stampa: “Le mie dichiarazioni apparse su Novella 2000 e rilanciate dal sito di Repubblica sono state ampiamente travisate. Mai ho pronunciato alcuna delle frasi riportate, né in particolare mi sono paragonata o proposta a sostituire Veronica Lario. Nè mai, ovviamente, ho paragonato il presidente Berlusconi a Gesù. Si è trattato di una chiacchierata in cui sono stati toccati più argomenti, ma non mi riconosco assolutamente nel contenuto dell’articolo”. Ma Candida Morvillo, direttore di Novella 2000, conferma tutto: “Peccato che dall’ampia documentazione audio in nostro possesso si possano ascoltare, dalla viva voce della signorina in questione, le frasi che, forse complice un colpo di sole ferragostano, l’intervistata ritiene di non aver mai pronunciato”. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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