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Volando di fantasia.

Fa scandalo che in un volo ad alta quota, probabilmente verso Londra, con centinaia di passeggeri a bordo i piloti fossero impegnati ad assistere e riprendere in video un focoso striptease di un’hostess. Fa scandalo perché lo spettacolino piccante è finito su Internet e adesso le compagnie aree europee si interrogano su chi siano i […]

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Fa scandalo che in un volo ad alta quota, probabilmente verso Londra, con centinaia di passeggeri a bordo i piloti fossero impegnati ad assistere e riprendere in video un focoso striptease di un’hostess. Fa scandalo perché lo spettacolino piccante è finito su Internet e adesso le compagnie aree europee si interrogano su chi siano i protagonisti. Il furbacchione che ha fatto le riprese con un telefonino deve averci tirato un gruzzolo, se è vero come è vero che il filmatino hard è finito su tutti i siti del mondo. Pare che adesso ci sia la caccia alla strip-hostess.

È molto probabile sia una bufala, come si dice in termini giornalistici quando girano notizie fasulle, patacche, bidoni, falsi scoop. Staremo a vedere. Però la cosa intriga, perché sotto-sotto appaiono due dati: uno è lo stereotipo alquanto stantìo della hostess come donna di facili costumi, ammiccante, facile, da guardare mentre cammina tra lo stretto corridoio fra due ali di sedili, che sembra ancheggiare solo per te e magari ti si struscia sul braccio, mentre sei seduto (che è il vero motivo per cui i posti corridoio sono i preferiti); l’altro è il fatto che nella realtà in volo ci si annoia da morire. Viaggiare in aereo è il modo peggiore di viaggiare. È un non viaggio, che rimanda la vera partenza all’arrivo nell’aeroporto di destinazione. Il viaggio comincia in differita, rispetto al tempo del trasferimento. Almeno all’andata, il viaggio comincia quando siete arrivati a destinazione, in un certo aeroporto.

Gli aerei hanno inquinato il modo di viaggiare. In aereo non si viaggia, in aereo ci si trasferisce da un punto all’altro, incubati in una cabina, legati come salami al sedile, sottoposti al ritmo scandito dall’organizzazione del personale di bordo. Si mangia quando è previsto, si guarda il film quando dicono loro, si fanno acquisti quando dicono loro. Anche la pipì si fa quando dicono loro, mai in decollo o in atterraggio. Adesso è il caso di dire che non è che viaggiare in aereo è brutto e sbagliato. Però, quella condizione di coercizione fa sì che i passeggeri si guardino in cagnesco, ognuno potrebbe invadere il mio spazio, ognuno potrebbe urtarmi, occupare il “mio” posto valigia nella cappelliera. Vengono anche alla mente fantasie omicide: “mannaggia, se questo mi rovescia il caffè addosso, lo ammazzo”.

Forse è proprio questa condizione coatta a rendere credibile la bufala della hostess che fa lo strip-tease in cabina. È un diversivo onirico, un viaggio con la fantasia immaginando più accettabile un viaggio in aereo. Una specie di sogno erotico collettivo, un “irreality show”, se mi si passa lo strambo neologismo. Lo sanno tutti che i sogni sono desideri irrealizzati. Che poi ti svegli e scopri che t’hanno pure perso la valigia. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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