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L’ossitocina, l’ultima frontiera della pubblicità italiana.

Questa è scienza, non fantascienza. Forse. Fatto sta che test clinici avrebbero dimostrato che il nostro corpo ha predisposto un “antidoto” alla sfiducia nel prossimo. La qual cosa pare ci potrebbe permettere di avere una vita sociale piena di soddisfazioni. Il nostro corpo, il corpo umano, produce ossitocina, già nota come ormone della fiducia e […]

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Questa è scienza, non fantascienza. Forse. Fatto sta che test clinici avrebbero dimostrato che il nostro corpo ha predisposto un “antidoto” alla sfiducia nel prossimo. La qual cosa pare ci potrebbe permettere di avere una vita sociale piena di soddisfazioni.

Il nostro corpo, il corpo umano, produce ossitocina, già nota come ormone della fiducia e dell’affetto, come ha spiegato all’ Agenzia ANSA il prof. Thomas Baumgartner dell’Università di Zurigo.

Secondo lui, l’ossitocina spegne i “macchinari nervosi della diffidenza e quindi può infondere in noi fiducia negli altri”.

Resa nota dalla rivista Neuron, la scoperta potrebbe essere foriera di applicazioni terapeutiche. I neurologi sostengono, infatti, che i malfunzionamenti dei circuiti che demoliscono la nostra fiducia negli altri potrebbero essere alla base di disturbi neurologici, quali autismo o fobia sociale.

Secondo il prof. Baumgartner sono già in corso sperimentazioni.

Pare che un altro membro del team di neurologi svizzeri, lo psicologo Markus Heinrichs, stia testando gli effetti di uno spray a base di ossitocina su persone colpite da disturbi come la fobia sociale e le personalità borderline.

Se andate su un vocabolario della lingua italiana scoprirete il significato della parola ossoticina. Si tratta di una molecola importantissima, perché è grazie a lei, per esempio, che sboccia l’amore tra mamma e neonato, ma anche l’affetto nelle relazioni di coppia e la fiducia negli altri.

Tuttavia, come ha spiegato il prof. Baumgartner, dopo la scoperta dell’ossitocina restava comunque ancora oscuro il suo meccanismo d’azione e, soprattutto, su quali circuiti nervosi agisse.

Per scoprirlo i neurologi svizzeri hanno sottoposto un gruppo di volontari a due giochi.

In uno, basato sulla fiducia, i volontari dovevano affidare il proprio denaro a un fiduciario, il quale poi, investendolo, poteva decidere se restituire o tenere per sé i profitti dell’investimento.

L’altro gioco invece era semplicemente una “prova di rischio”, in cui la cessione dei profitti degli investimenti era probabilisticamente decisa da un computer.

È successo che in entrambi i giochi i volontari perdevano il denaro. Ma solo nel primo gioco vivevano l’esperienza negativa della fiducia tradita (si erano fidati del fiduciario).

A quel punto, i neurologi svizzeri hanno somministrato loro ossitocina e poi hanno osservato il loro comportamento e contemporaneamente l’attività del loro cervello, attraverso la tecnica della risonanza magnetica.

Risultato? Mentre l’ossitocina non ha avuto alcun effetto nella prova di rischio, guidata da un computer, dove non entrava in gioco la fiducia tra persone, la sua azione è risultata, invece, lampante nell’altro gioco, quello basato sulla fiducia verso la persona che li aveva convinti a farsi affidare del denaro.

Nonostante i tradimenti del fiduciario, sotto l’effetto dell’ossitocina i volontari continuavano ad affidargli i soldi, mostrando, dunque, fiducia incondizionata nei suoi confronti.

Visto come vanno le cose nella politica, nell’economia e nella società occidentale, lo spray all’ossitocina è una scoperta utile non più di tanto, dal momento che c’è sempre un fiduciario che riesce a far fare a tutti quello che gli pare e piace.

La scoperta del prof. Baumgartner è utilissima, invece, per la pubblicità italiana. Soprattutto per la categoria dei CEO, i Chief Executive Officer: non riesci a convincere un cliente che la tua agenzia è meglio delle altre? Non riesci a corteggiare un cliente con la creatività? Col servizio? Con lo sconto? Qui ci vuole lo spray all’ossitocina: una spruzzata sul muso del cliente, e tac!, ecco il budget ai tuoi piedi.

Stai per perdere il cliente che pensa che ha fatto male ad affidarti il budget, si sente tradito perché i risultati non si vedono, le spese corrono e le vendite soffrono? Fruuz-fruuz, una spruzzatina di ossitocina e torna il sereno: in ufficio, nei conti, con l’internazionale.

Sarebbe una vera rivoluzione: invece che invocare il “fattore C” (culo), il CEO del futuro conterà sull’effetto O (ossitocina).

L’unico inconveniente è che bisognerà rifare i biglietti da visita: la siglia CEO diventerà “Chief Executive Ossitocina”.

Niente paura: una spruzzatina sul naso del direttore finanziario dell’agenzia e zac!, il gioco è fatto.
Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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