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Anche al festival di Sanremo va in scena “la deroga” alle regole del buon gusto, della musica, dello spettacolo.

Festival di Sanremo: contestazioni all’Ariston e polemiche dei vinti di Alessandro Avico-blitzquotidiano.it
Polemiche per il ripescaggio del “trio” che arriva in finale – l’orchestra non ci sta e chiede che i risultati del televoto vengano resi pubblici, poi appallottola gli spartiti – sul palco arrivano gli operai di Termini Imerese assieme a Maurizio Costanzo, fischi e contestazioni da tutto il teatro per gli interventi al riguardo di Bersani e Scajola – Nino D’Angelo polemizza e definisce una “schifosa” questa edizione del Festival

Alla fine non sono arrivati primi ma hanno comunque fatto esplodere il caso. Il festival di Sanremo l’ha vinto Valerio Scanu mentre Pupo ed Emanuele Filiberto con Luca Canonici hanno conquistato il secondo gradino del podio, seguiti da Marco Mengoni. Ma era bastato, un’ora prima, che Antonella Clerici dicesse i nomi dei tre finalisti perché all’Ariston esplodesse il caos. Via Cristicchi, Arisa e la Grandi e sono fischi, via Noemi, Fornaciari e tutti gli altri e il teatro viene giù, e quando la conduttrice annuncia la bocciatura di Malika (che tuttavia conquisterà il Premio della Critica “Mia Martini”) c’è la rivolta degli orchestrali: il direttore chiede di rendere pubblico il voto, loro stracciano gli spartiti e li appallottolano.

Alla fine il televoto premia il ragazzo uscito dalla scuderia di Amici di Maria De Filippi (è il secondo anno consecutivo, dopo Marco Carta nel 2009) ma al trio delle contestazioni non va male, seconda postazione. Terzo, il vincitore dell’ultima edizione di X-Factor.

Tensione come non se ne vedeva da anni al festival. La Clerici un po’ si perde e Maurizio Costanzo anticipa il suo ingresso in scena con tre operai della Fiat di Termini Imerese. Cerca di placare gli animi con un ricordo di Mike Bongiorno, scatta l’applauso, poi però l’intervista alle tute blu riaccende la sala, Costanzo offre il microfono al segretario del Pd Pierluigi Bersani che neanche comincia (dice appena “non è possibile mandarli sui tetti…”) che partono i buu.

Prende il microfono anche il ministro Claudio Scajola – che gioca in casa, visto che Imperia è il suo collegio elettorale – che ribadisce l’intenzione del governo di trovare una soluzione per lo stabilimento Fiat e guadagna un applauso. Qualcuno prova a contestare pure lui ma è pronto l’intervento di Guido Paglia, direttore delle relazioni esterne e della comunicazione Rai, che si alza di scatto e fa un gestaccio con le mani verso l’origine del brusìo a stroncare la protesta. Stacco pubblicitario, si rientra con la banda dell’Arma dei Carabinieri che attacca la colonna sonora di Guerre Stellari. Cinque minuti dopo, l’orchestra e la Clerici intonano Le tagliatelle di nonna Pina. Tutto sembra così surreale.

Erano arivati in dieci alla finale sulla scia delle polemiche scatenate dall’esibizione del ct della Nazionale, Marcello Lippi, con Pupo ed Emanuele Filiberto. La prima scrematura, che ha fatto fuori sette Artisti, è toccata al giudizio combinato dell’orchestra del festival (50%) e del pubblico (50%). Serata ricca di ospiti, in parte autopromozioni Rai, come ieri con Cristiana Capotondi, presto novella Sissi in una miniserie di RaiUno. Stavolta è toccato a Emilio Solfrizzi e ai protagonisti di Tutti pazzi per amore 2, serie amata dal pubblico presto di nuovo su RaiUno, prestati a un’improbabile coreografia in stile Bollywood. E ai bambini di Ti lascio una canzone, che la Clerici riporterà su RaiUno da marzo.

Si esibisce anche Lorella Cuccarini, indosso solo una chitarra bianca, costume di scena del musical Il Pianeta Proibito che sta portando in tour da un paio di mesi. Il (quasi) nude-look spinge la Clerici verso una delle sue celebri scivolate: “Ho visto il lato B di Lorella, accidenti che topolona”. Un omaggio a Michael Jackson con i ballerini che stavano preparando con lui gli show di Londra della scorsa estate, poi finalmente un po’ d’aria internazionale con Mary J. Blige, superstar del r’n’b.

Questi gli ospiti, questi i finalisti, Valerio Scanu il vincitore, ma il Festival oltre ai momenti di caos vissuti durante la serata, ha visto anche polemiche per la qualità della musica. Morgan ha prontamente dichiarato: “Per fortuna non ci sonon andato”. Nino D’Angelo ha caricato invece a testa bassa: “E’ una vergogna. Solo in un paese dei balocchi come l’Italia puo’ succedere una cosa del genere. Non mi fa nemmeno rabbia, ma proprio schifo”, ha detto il cantante a Sorrisi.com. D’Angelo, eliminato giovedi’ dal Festival, ha definito “‘na chiavica” la canzone con cui Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici sono finiti nella terna dei finalisti. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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