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L’opposizione al governo dell’UDC di PierFerdi Casini: chiacchiere e distintivo.

In piazza no (e nemmeno alla Camera)-http://bracconi.blogautore.repubblica.it/?ref=hpblog

Si sente dire spesso, dalle parti dei centristi di Casini, che l’opposizione si fa in Parlamento, e non in piazza. Argomento opinabile, ma certamente legittimo.

Si fa però fatica a capire come si possa fare opposizione moderata e istituzionale se poi in Parlamento non ci si va, nemmeno a votare le proprie iniziative.

E’ successo oggi, alla Camera, dove è in corso l’esame del famoso e ormai sostanzialmente inutile decreto salva-liste. A Montecitorio le pregiudiziali di incostituzionalità, che avrebbero affossato il tanto discusso provvedimento, non passano per pochi voti. Decisiva, l’assenza di Casini, Buttiglione e altri 15 deputati Udc.

Le cronache parlamentari raccontano di un Franceschini infuriato, e di un diffuso sconcerto tra i banchi dell’opposizione. L’occasione, dicono i democratici, era ghiotta. Si poteva mandare sotto l’esecutivo alla vigilia delle elezioni, e assieme ridare un po’ di fiato simbolico a un Parlamento maltrattato dall’ossessione decretista del governo.

E invece niente.

Con la beffa finale di scoprire che perfino uno dei firmatari delle pregiudiziali, Michele Vietti, anche lui Udc, era anche lui assente. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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