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Si affaccia dal balcone e straparla. Il chiodo fisso degli ex fascisti.

Consigliere provinciale del Pdl in ospedale dopo festino a base di sesso, trans e droga

Pier Paolo Zaccai, 42 anni, è stato ricoverato in stato confusionale, dopo un party a luci rosse. Si sarebbe affacciato al balcone della casa di una transessuale dove si stava svolgendo la serata, improvvisando un comizio. In ospedale ha rifiutato di sottoporsi ai test tossicologici. Alemanno: “Un bruttissimo episodio, la magistratura faccia luce”
di GIOVANNA VITALE-repubblica.it

Un consigliere del Pdl della Provincia di Roma, Pier Paolo Zaccai, è stato ricoverato in stato confusionale all’ospedale Grassi di Ostia, dopo aver partecipato a un festino a base di cocaina e sesso, al quale erano presenti alcune transessuali.

A svelare il retroscena sarebbe stata una di loro, che ha riferito l’accaduto alle forze dell’ordine. Il consigliere si sarebbe affacciato in stato confusionale dal balcone della casa nella quale si stava svolgendo il festino – sembra di proprietà del viado in via Manlio Torquato, nel quartiere Appio-Tuscolano – urlando frasi sconnesse e improvvisando un comizio.

I medici del Grassi dovevano provvedere ai test tossicologici in ospedale, ma Zaccai si è rifiutato di dare il consenso. L’uomo politico è stato dimesso prima di mezzogiorno; ora si troverebbe a casa e starebbe bene. Grande l’imbarazzo a Palazzo Valentini. Per il sindaco Gianni Alemanno si tratta di “un bruttissimo episodio, un fatto molto negativo. Mi auguro – ha aggiunto – che la magistratura faccia luce e accerti se ci sono reati”. A quanto si apprende, un transessuale si troverebbe negli uffici del commissariato di polizia per accertare la sua posizione. Il Pdl ha sospeso Zaccai dal partito.

Secondo quanto accertato dalla polizia, il consigliere era totalmente fuori controllo. Avrebbe dato in escandescenze, con urla e comportamenti scomposti, tanto da fare intervenire gli agenti del commissariato di zona, poi quelli della mobile e la guardia medica psichiatrica, che ha disposto il ricovero coatto di Zaccai in ospedale, dove è stato sottoposto a trattamento sanitario obbligatorio nel reparto di psichiatria del Grassi di Ostia, dove risiede.

Zaccai avrebbe opposto resistenza ai primi soccorsi, tanto che è stato anche sedato. Ricoverato alle 8.50 del mattino, anche per una contusione al ginocchio, è stato dimesso alle 11.30.

“Aiuto mi hanno incastrato” – “Sono stato svegliato intorno alle 6 dalle urla di un uomo affacciato dal balcone al primo piano del palazzo di fronte. Quel politico gridava disperato: ‘Aiuto, aiuto mi hanno incastrato’. Ha svegliato tutto il vicinato”. A parlare é Michele, studente fuori sede, che abita in via Manlio Torquato. “Indagavo sui trans e perciò mi hanno incastrato – farneticava il consigliere – poi quattro o cinque transessulai hanno preso pc e altri oggetti e sono scappati prima dell’arrivo della polizia”. Lungo le stradine limitrofe all’appartamento ci sono parecchi bar e negozi. Tra questi, una lavanderia che alle 6 aveva appena aperto. “L’ho sentito urlare disperato – ha raccontato la titolare – pensavo l’avessero picchiato. Ho fermato due trans che camminavano velocemente uscendo dal palazzo, gli ho chiesto perché scappavano ma mi hanno risposto che in quell’appartamento c’era droga e loro non volevano guai”. “Qui è pieno di trans – aggiungono alcuni cittadini – ce ne sono tanti e spesso qui si vedono parcheggiate di notte delle auto di grossa cilindrata, tra cui diversi Suv”.

La carriera politica – Il politico, classe 1968, milita nelle fila del Pdl e ha iniziato la sua carriera all’età di 17 anni, aderendo prima al Fronte della Gioventù e poi al Movimento sociale itliano per il quale si è candidato nel 1993 come consigliere nella circoscrizione XIII. Eletto per quattro volte consecutive nel “parlamentino di Ostia”, nel 2008 si è candidato alla Provincia di Roma. E’ entrato a Palazzo Valentini in seguito alle dimissioni del candidato presidente del Pdl Alfredo Antoniozzi, sconfitto dal democratico Nicola Zingaretti. Laureato in Psicologia all’Università La Sapienza di Roma con tesi di laurea in Psichiatria sul tema del suicidio in adolescenza, Zaccai si è poi abilitato alla professione di consulente del lavoro, specializzandosi in Igiene e Sicurezza negli ambienti di lavoro. E’ anche socio fondatore dei Cavalieri di Anco Marzio, una fondazione che opera in ambito cattolico. Pratica nuoto, pallanuoto e pugilato: per quest’ultimo ha conseguito il brevetto da insegnante.

Imbarazzo in Provincia – Appena la notizia ha cominciato a diffondersi nei corridoi di Palazzo Valentini, tutti i gruppi politici si sono mobilitati per cercare di capire chi fosse il consigliere protagonista del festino. Preoccupati, soprattutto nel Pd, che si potesse ripetere un nuovo caso Marrazzo. Imbarazzo, invece, quando gli esponenti del Pdl hanno scoperto che si trattava di un loro esponente.

“Ora chi glielo dice ad Alemanno…”, ha sussurrato uno di loro. La notizia del ricovero è arrivata nell’aula del Consiglio provinciale durante la discussione sull’assestamento di bilancio. La prima reazione dei consiglieri è stata di stupore. Qualcuno lo descrive come “una persona tranquilla”, come “uno silenzioso”, ma comunque a Palazzo Valentini nessuno lo conosce troppo bene perché Zaccai è arrivato di recente. Qualcuno ricorda solo che lo scorso anno, nell’ambito di un viaggio organizzato dalla Provincia a Gerusalemme, era presente anche lui, anche se “in quei giorni non si è visto mai”. Chi lo conosce di più, al di fuori della Provincia, ne parla come di persona “molto esuberante”.

Le reazioni – “In attesa di comprendere meglio le dinamiche che hanno portato al ricovero in ospedale del consigliere provinciale del Pdl Pier Paolo Zaccai – si legge in una nota di Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl del Lazio – riteniamo opportuno sospendere cautelativamente dal partito il consigliere”.

Il sottosegretario con delega alle tossicodipendenze, Carlo Giovanardi, torna a parlare di norme severe per chi ricopre ruoli pubblici. “La consapevolezza di quanto le sostanze possano inquinare la vita politica, sociale ed economica del nostro Paese – dice – richiede da parte di tutti un rinnovato e concorde impegno di educazione, prevenzione e informazione, oltre all’introduzione di strumenti normativi che garantiscano l’elettorato sul non uso delle droghe da parte di chi è chiamato a ricoprire incarichi pubblici”. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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