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Il Financial Times fa a pezzi Silvio Berlusconi: “Egli ha perso il suo tocco magico”.

(fonte: repubblica.it)
Silvio Berlusconi sta perdendo il suo “tocco di Mida”, ovvero la sua capacità vincente: si intitola così un commento sul Financial Times a proposito del secondo turno delle elezioni amministrative italiane. “A meno di un miracolo, il Pdl è avviato alla sconfitta nelle votazioni di questo fine settimana a Milano, città natia del primo ministro e da vent’anni sua roccaforte politica”, scrive l’editorialista Guy Dinmore nella sua analisti datata da Roma. Nella quale vengono anche riportati un paio di giudizi sulla situazione politica da parte di un “funzionario governativo” che fanno presagire un graduale inizio della fine per il capo del governo.
La decisione di Berlusconi di fare delle elezioni amministrative e in particolare del voto di Milano un referendum su se stesso e sulla sua coalizione “è stata un errore colossale”, dice l’anonima fonte governativa al quotidiano finanziario britannico. E la fonte fa poi l’osservazione che ha suggerito al Ft il titolo dell’articolo: “Egli (Berlusconi, ndr.) ha perso il suo tocco magico”.

L’analisi del quotidiano della City prosegue notando che una sconfitta del Pdl a Milano sarebbe “non solo un’umiliazione personale per Berlusconi”, ma potrebbe spingere la Lega Nord a porre pesanti condizioni in cambio del suo appoggio al governo o addirittura considerare la possibilità di aprire una crisi, abbandonare Berlusconi e insediare al suo posto Giulio Tremonti alla guida

di un governo di larghe alleanza con cui fare le riforme istituzionali, economiche e sociali di cui il paese ha urgente bisogno. Il FT nota che la prospettiva di una sconfitta alle urne e di nuove tensioni con la Lega, “la cui base preme per rompere con il Pdl”, si somma ai numerosi processi per corruzione, frode fiscale e per il “Rubygate” iun cui Berlusconi è coinvolto.

L’autorevole giornale britannico conclude ricordando che Berlusconi, dato più volte per finito negli ultimi tempi, finora è riuscito in qualche modo a sopravvivere. Poi però il Financial Times cita ancora una volta la suddetta fonte anonima di governo: “Non ci sarà una rivoluzione. In Italia le cose accadono lentamente”. Alla fine tuttavia, sembra l’implicito ragionamento, accadono. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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