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Attualità Guerra&Pace

In Libia si sparano pallottole vere e notizie false.

di Gianni Cipriani – globalist.ch. (via megachipdue.info)

Che la guerra di Libia fosse, molto più di altre, guerra fatta con disinformazioni, propaganda e bugie, lo si era capito da molto tempo. Del resto bastava guardare diverse cose con gli occhi bene attenti e non poteva sfuggire che le 3-4 principali fonti delle notizie sull’andamento della guerra, sui crimini, le esecuzioni, gli stupri, sulle avanzate e sulle alleanze, erano siti internet di sedicenti sigle liberatrici, in realtà “redazioni” (il termine deve essere doverosamente usato tra virgolette) espressioni diretta di alcuni servizi segreti occidentali, di alcuni ambienti arabi e perfino di Hezbollah.

Premesso che la caduta di Gheddafi sembra inevitabile e dal mio punto di vista è anche un bene, stando a fonti più attendibili che in questo momento operano sui fronti libici e sono anche a Tripoli, le notizie che risultano a Globalist sono un po’ diverse.
Le fotografie che testimoniavano la caduta di Tripoli scattate sulla piazza Verde, in realtà non sono state scattate sulla piazza verde.
Alle 17.50 del 23 agosto le truppe di Gheddafi controllano buona parte della città (c’è chi dice il 30% chi più) mentre i ribelli controllano i sobborghi.
Gheddafi controlla ancora l’aeroporto mentre è battaglia per il controllo del porto.
L’accelarazione dei combattimenti è stata il frutto del passaggio tra gli insorti di alcuni generali chiamati alla difesa di Tripoli che hanno abbandonato il campo dei lealisti.
Si lavora ancora ad una soluzione diplomatica per evitare il bagno di sangue finale, mentre alcuni paesi stanno cercando in extremis di offrire una via d’uscita a Gheddafi e alla sua famiglia proprio per evitare questa drammatica coda.
Insomma, nelle ore appena trascorse è stata raccontata una inesistente caduta di Tripoli che sicuramente ci sarà, ma ancora non è avvenuta. Sono state mostrate immagini false, si è raccontato (attraverso appunto notizie veicolate da siti web controllati dai diversi 007) di episodi e catture non vere. Per carità, non è stata la prima volta, né sarà l’ultima. Ma non è mai un bene abbeverare l’opinione pubblica al pozzo avvelenato della propaganda e della disinformazione.

Sul futuro del paese, infine, l’analisi di Ennio Remondino mi sembra la più corretta. La Libia unita e democratica è una legittima aspirazione. Ma non ci si arriverà facilmente. E speriamo che la vera guerra non scoppi alla fine di quella “ufficiale” contro Gheddafi. Come è accaduto in Afghanistan, come è accaduto in Iraq dopo la fine di Saddam.(Beh, buona giornata).

 

Fonte: http://www.globalist.ch/Detail_News_Display?ID=1756&typeb=0&La-caduta-di-Tripoli-bugia-per-bugia.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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