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Ultimo telegramma da Calcutta.

Shamim Akhtar, direttore generale dei servizi telegrafici di BSNL ha dichiarato: SMS e smartphone hanno reso obsoleto il servizio telegramma, stiamo perdendo oltre 23 milioni di dollari lanno.

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di Riccardo Tavani

“Ultimo telegramma Stop Da Calcutta Stop Oggi 14 luglio 2013 Stop Ultimo telegrafico bye da intera India STOP”.

Il prossimo 14 luglio chiuderà ogni ufficio e cesserà definitivamente qualsiasi servizio telegrafico su tutto il vasto territorio di quel sub continente chiamato India. Un sevizio garantito dal 1850 dal Bharat Sanchar Nigam Limited (BSNL), compagnia di comunicazioni che è arrivata a inviare oltre sessanta milioni di telegrammi, attraverso quarantacinquemila uffici nel 1985, anno che segna il vertice della sua storica attività.

Oggi siamo a soli 75 uffici con un movimento di appena cinquemila telegrammi l’anno e addetti che passano da circa tredicimila a mille unità, anche se esistono altri seicento sportelli in franchising, che hanno garantito il loro servizio in tutti i 671 distretti territoriali dell’India. Il primo telegramma fu spedito 163 anni fa da Calcutta, (oggi Kolkata), a Diamond Harbour, a 50 km di distanza.

Shamim Akhtar, direttore generale dei servizi telegrafici di BSNL ha dichiarato: “SMS e smartphone hanno reso obsoleto il servizio telegramma, stiamo perdendo oltre 23 milioni di dollari l’anno”.

Non è dello stesso parere RD Ram, un nome che è già una memoria elettronica in sé e che ha lavorato però per 38 anni proprio in un ufficio telegrafico di Delhi. Afferma Ram:

“La penetrazione della telefonia mobile è molto più bassa di quella pubblicizzata, ha raggiunto appena un triste 26 per cento, anche se qualcuno nel più remoto villaggio ha un telefono cellulare.
Il telegramma ha la sua valenza legale, come una valida forma di prova è ancora accettato dai tribunali. Ed è preso sul serio da un giudice, quando un funzionario del governo invia un telegramma per avvertire che non potrà essere presente in Tribunale perché non sta bene.
Il sessantacinque per cento dei telegrammi quotidiani è inviato dal governo. Io mi preoccupo per il restante trentacinque per cento, un certo numero di telegrammi è inviato da coppie in fuga, si sposano segretamente perché i loro genitori non permettono unioni di casta differente, classe, o religione non gradita. Le coppie di sposi, temendo vendette da parte dei congiunti, con il telegramma informano la polizia e la Commissione nazionale per i diritti umani”.

Aldilà del valore legale e istituzionale del telegramma in India e altre parti del mondo, dell’importante e anzi cruciale ruolo storico e sociale che ha svolto, va considerato il fatto che mai fino ad oggi un nuovo medium ne aveva completamente divorato un altro, dai messaggi con segnali luminosi, alle lettere d’amore, ai “pizzini” tra mafiosi e carcerati.

Il teatro non è stato mangiato dal cinema, il cinema dalla Tv, la Tv da DVD e Internet. Si è avuta una nuova “dislocazione” nel sistema di relazione tra i vari media, però mai una completa cannibalizzazione.
Il teatro non è stato mangiato dal cinema, il cinema dalla Tv, la Tv da DVD e Internet. Si è avuta una nuova “dislocazione” nel sistema di relazione tra i vari media, però mai una completa cannibalizzazione.

Sono certo, Ferri, ci fossi tu in India avresti già ideato e lanciato una campagna a favore di un altro telegramma ancora dopo quel monsone il 14 luglio 2013 spazzerà via pali e linee del servizio telegrafico tra i più vasti del mondo STOP (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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