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Ogni riferimento è puramente casuale.

Il New York Times ha scoperto un sospetto di insider trading nel 41 per cento delle maggiori fusioni dello scorso anno. Secondo il quotidiano, il 41 per cento delle società target di acquisizioni nel corso del 2005 hanno registrato transazioni di borsa ‘anormali o sospette’ prima che le fusioni diventassero pubbliche. Per il New York […]

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Il New York Times ha scoperto un sospetto di insider trading nel 41 per cento delle maggiori fusioni dello scorso anno. Secondo il quotidiano, il 41 per cento delle società target di acquisizioni nel corso del 2005 hanno registrato transazioni di borsa ‘anormali o sospette’ prima che le fusioni diventassero pubbliche. Per il New York Times chi ha comprato azioni durante quei periodi ha conseguito guadagni fino al 40 per cento.
Ogni riferimento a fatti e persone e società e banche italiane realmente esistenti è assolutamente casuale. Per quanto riguarda il parco buoi, come vengono allegramente definiti i piccoli risparmiatori di Piazza Affari, si precisa che nessun animale è stato ferito o maltrattato durante la stesura di queste righe.
Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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