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Pubblicità spericolata.

”E’ un fatto personale – specifica Vasco Rossi – non ho nulla contro la pubblicità ne’ giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un’esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare e’ umano, perseverare sarebbe diabolico come recita un vecchio e saggio […]

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”E’ un fatto personale – specifica Vasco Rossi – non ho nulla contro la pubblicità ne’ giudico chi la fa. Ma per quel che riguarda me, adesso sento primaria la necessità di proteggere le mie canzoni da un’esposizione che ritengo esagerata in pubblicità. Errare e’ umano, perseverare sarebbe diabolico come recita un vecchio e saggio proverbio. E io ho scelto, per quanto sta nelle mie possibilità, di non vendere i miei sogni, che sono poi anche quelli dei miei fans”.

Vasco Rossi dice basta all’utilizzo delle sue canzoni per gli spot pubblicitari. Stavolta infatti il Blasco ha deciso di non concedere “Ti prendo e ti porto via” per il nuovo spot della Fiat perché intende preservare il suo repertorio ”dal rischio di un uso eccessivo negli intervalli pubblicitari”.

Non ho nulla contro le campagna Fiat, che sono di gran lunga migliorate da un passato grigio e monotono. Dunque il discorso è più generale: ecco che succede quando si fa troppa pubblicità in tv. Se si è stufato Vasco Rossi, figuriamoci i telespettatori, e dunque i consumatori.

Il “rischio di un uso eccessivo degli intervalli pubblicitari” non fa bene alla tv, non fa bene alla pubblicità, né alla marca, né al prodotto. Fa male anche ai creativi. Perché la quantità uccide la qualità. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

Una risposta su “Pubblicità spericolata.”

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