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Che gli dice il cervello?

Alcuni neuroscienziati inglesi hanno scoperto che gli adolescenti sono più egoisti degli adulti nel prendere delle decisioni. Secondo gli studiosi infatti l’area cerebrale della corteccia prefrontale, associata all’empatia e alla comprensione delle motivazioni altrui, è molto più usata dagli adulti e quasi per niente dai teenager, che invece si servono di un’altra zona del cervello, […]

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Alcuni neuroscienziati inglesi hanno scoperto che gli adolescenti sono più egoisti degli adulti nel prendere delle decisioni.

Secondo gli studiosi infatti l’area cerebrale della corteccia prefrontale, associata all’empatia e alla comprensione delle motivazioni altrui, è molto più usata dagli adulti e quasi per niente dai teenager, che invece si servono di un’altra zona del cervello, che gli fa solo immaginare lo svolgimento dell’azione.

La spiegazione scientifica della fase adolescenziale potrebbe essere estesa con cognizione di causa all’infantilismo in politica. Una formazione politica in fase adolescenziale, per esempio la Lega Nord potrebbe essere rimasta all’uso di un’altra parte del cervello, che, come dicono gli scienziati inglesi, gli ha fatto solo immaginare lo svolgimento di una azione, vale a dire la Padania.

Quanto al fatto che l’area cerebrale della corteccia prefrontale, associata all’empatia e alla comprensione delle motivazioni altrui, è poco usata dagli adolescenti della politica, esemplare è il caso del senatore Calderoli.

Come spiegare altrimenti l’invocazione della bomba atomica da sganciare su Teheran? Come spiegare altrimenti la definizione di “bingo bongo” riferita agli immigrati nel nostro Paese? E l’aver apostrofato Rula Jebreal, giornalista de La 7 con uno sfrontato “lei è abbronzata”?

E l’aver mostrato la sua biancheria intima, con la serigrafia delle vignette di Maometto, durante una trasmissione televisiva condotta da Mimum in prime time su RaiUno, gesto che provocò tragici incidenti a Bendasi, costati 16 morti, 200 feriti e la fuga precipitosa del console italiano dalla sede diplomatica data alle fiamme? E essersene ultimamente vantato, tanto da dichiarare di voler inviare la sua famigerata t-shirt al presidente Bush?

In effetti, questa serie di accadimenti possono essere imputati a una forma di adolescenza della politica, un modo egocentrico e egoistico di non capire gli effetti delle proprie azioni.

Il fatto che il ragazzone si stato eletto al senato è un problema che riguarda gli adulti che lo hanno votato.

Che sia stato nominato responsabile dell’organizzazione della Lega Nord è un problema dei suoi coetanei di partito, uno dei tanti.

Adesso però si pone un problema a tutti gli adulti che siedono al Senato: era proprio necessario nominarlo vice presidente dell’assemblea di Palazzo Madama?

Forse sarebbe bene scucirgli i galloni, non tanto per cucirgli la bocca, quanto per evitare che parli a nome del Senato della Repubblica, seconda istituzione dello Stato.

O dobbiamo aspettare la prossima spacconata adolescenziale? Visti i precedenti, che si debba agire presto lo capirebbe anche un bambino. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

Una risposta su “Che gli dice il cervello?”

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