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Se il Forum mondiale sull’acqua continua a fare acqua.

(fonte: ilmessaggero.it)

Cambiamenti climatici, aumento popolazione, domanda di energia, e incapacità politico-gestionale. Questi i principali motivi che potrebbero assetare entro il 2030 quasi la metà della popolazione mondiale. Di fronte a queste emergenze, si è riunito a Istanbul il quinto forum mondiale sull’acqua.

Le previsioni. La popolazione mondiale di 6,6 miliardi di persone crescerà di 2,5 miliardi entro il 2050, per la maggior parte nei paesi in via di sviluppo che soffrono già di scarsità idrica. Questo tasso di crescita comporterà un aumento della domanda di acqua dolce di 64 miliardi di metri cubi all’anno. I rappresentati di governi, agenzie e organismi internazionali si troveranno a discutere delle questioni relative alla disponibilità e alla sicurezza dell’acqua. Più di 1,2 miliardi di persone (circa un quinto della popolazione mondiale) vive, infatti, in aree di scarsità fisica di acqua, e ulteriori 1,6 miliardi hanno accesso limitato all’acqua per ragioni economiche, politiche e di altra natura. L’agricoltura attualmente assorbe il 70% delle risorse mondiali di acque dolci utilizzate dagli esseri umani.

L’Italia ogni anno viene usata per scopi civili una quantità d’acqua pari a circa 7.940 milioni di m3, e pur se circondata da mare e ricca di fiumi e laghi (in condizioni di stress idrico), il Bel Paese ha problemi, in particolare al sud e nelle isole.

Scontri. La polizia di Istanbul è intervenuta stamani in tenuta antisommossa per disperdere con la forza circa 300 ambientalisti che andavano a manifestare verso il luogo dove si apre oggi il quinto Forum internazionale dell’Acqua. Lo hanno riferito tv locali turche mostrando le immagini degli scontri.

Il Forum. E’ il più grande evento relativo alla risorsa acqua che ha l’obiettivo di inserire la crisi idrica mondiale nell’agenda internazionale e vi prendono parte oltre a 3.000 organizzazioni, una ventina di capi di Stato e circa 180 ministri dell’ambiente da altrettanti Paesi del mondo. Per l’Italia prevista la partecipazione del ministro Stefania Prestigiacomo. Nell’aprire i lavori, il presidente del Consiglio mondiale dell’acqua, il francese Loic Fauchon, ha puntato il dito contro «le abitudini incoerenti» ed i «consumi stravaganti» che contribuiscono allo spreco delle risorse idriche in tutto il mondo.

Eventi alternativi. In parallelo al Forum «ufficiale», si terrà un Forum e altri eventi «alternativi» organizzati da molti movimenti internazionali che non riconoscono la legittimità del Consiglio Mondiale dell’Acqua, promotore dell’incontro, e da essi accusato di essere un think-tank privato strettamente legato alla Banca Mondiale, alle multinazionali dell’acqua e alle politiche dei governi più potenti del mondo.

La protesta. Robert Ramakant, portavoce dell’organizzazione «Corporate Accountability International» ha detto che stasera un gruppo di 118 organizzazioni da 33 Paesi presenterà ai partecipanti al Forum «ufficiale» copia di una lettera indirizzata al segretario generale dell’Onu, Ban Ki-Moon. Nella missiva si chiede al capo dell’Onu di ritirare il proprio sostegno al Consiglio Mondiale dell’Acqua del quale si mette in dubbio la legittimità e la trasparenza. Secondo Omer Madra, editore dell’emittente turca Acik Radio, «la gente ritiene erroneamente che il Forum sia stato organizzato dall’Onu per ottenere una gestione ottimale delle risorse idriche, ma il Forum Alternativo servirà proprio a smascherare questi tentativi di disinformazione». (Beh, buona giornata).

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