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Think boldly, il nuovo logo di ConsorzioCreativi.

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Questo è il nuovo logo di ConsorzioCreativi, che è anche il claim e il pulsante del nuovo sito. La mission è sintetizzata dalla seguente definizione: comunicazione, pubblicità e marketing di alto valore, senza spargimento di costi. ConsorzioCreativi ha appena lanciato on line la nuova versione del suo sito, rinnovato nella grafica e nei contenuti. Nell’editoriale di oggi, apparso su consorziocreativi.com/blog vengono illustrate le linee guida del nuovo sito. Beh, buona giornata,

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La creatività, l’anello mancante tra le agenzie di pubblicità e i clienti.

di Marco Ferri-Cappuccino&Cornetto-advexpress.it
Sono state rese note le prime immagini dell”Australopithecus sediba’, il fossile di bambino ritrovato in Sud Africa, che promette di svelare il segreto dell’evoluzione umana. La scoperta è stata fatta dal professor Lee Berger dell’università di Witwatersrand a Johannesburg e potrebbe rivelarsi il sogno di ogni antropologo: ovvero aver scoperto “l’anello mancante” tra l’uomo e le scimmie.

Lo scheletro ritrovato comprende un bacino e arti interi che possono rivelare se la nuova specie camminava in posizione verticale o su quattro zampe. Le ossa delle mani potrebbero invece fornire il primo indizio in merito a quando gli esseri umani abbiano imparato la capacità di tenere i primi attrezzi in pietra.

Siamo invece ancora in attesa di scoprire l’anello mancante tra un CEO della pubblicità italiana e la realtà del mercato della comunicazione commerciale.

A lungo si è pensato che l’anello mancante fosse la creatività. Ma siccome alle Agenzia di pubblicità italiane attualmente manca “l’anello mancante” si aspettano ulteriori sviluppi. Magari “in controtendenza con l’andamento del mercato”. Il fatto è che se dell”Australopithecus sediba’ viveva nell’Età della Pietra, questi qui vivono nell’era dei “Culi di Pietra”. Beh, buona giornata.

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La pubblicità italiana a -13,4%. I Ceo della pubblicità in Italia raccontano balle.

Tra la chiusura del 2009 e l’inizio del 2010 i manager italiani delle agenzie di pubblicità hanno rilasciato dichiarazioni incoraggianti. Chi ha vantato incrementi a due cifre (uno ha avuto la sfacciataggine di affermare che la sua filiale di Roma ha fatto più 11%), chi ha avuto addirittura il coraggio di dichiarare +50%. Qui si è letto che un’agenzia ha fatto 40 milioni di fatturato, lì che ha un “billing” di 6o milioni. Balle, balle, solo balle. La verità è che è andato in fumo un modello di business: si è distrutto valore, professionalità, autorevolezza. E si sono distrutti centinaia di posti di lavoro.

Infatti, Nielsen Media Research comunica che gli investimenti pubblicitari nel totale anno 2009 ammontano a 8.515 milioni con una flessione del -13,4% sull’anno precedente. La variazione dicembre 2009 su dicembre 2008 è del -1,6%. Nel confronto mensile, infatti, si registrano valori in crescita per la Televisione, la Radio, il Cinema, Internet, le Cards e l’Out of Home Tv. Rallenta il trend negativo dei Quotidiani.

Ferrero, Wind, Unilever, Vodafone, Tim, Procter&Gamble, Barilla, Volkswagen, L’Oreal e Telecom guidano la classifica dei Top Spender del 2009 con investimenti pari a 1.212 milioni di euro, in calo del -6,6% sul 2008.

Nel 2009 la Televisione, considerando i canali generalisti e quelli satellitari (marchi Sky e Fox), mostra una flessione del -10,2%, ma a dicembre si registra una crescita del +2,5%. Hanno andamenti positivi sul mese: Alimentari, Automobili, Toiletries, Gestione Casa e Farmaceutici.

La Stampa nel 2009 ha un calo del -21,6%. I Quotidiani a pagamento mostrano una flessione del -16,0% con l’Automobile a -26,0%, l’Abbigliamento a -19,7%, la Distribuzione a -19,7% e la Finanza/Assicurazioni a -23,7%. Per quanto riguarda le tipologie pubblicitarie, la Commerciale segna il -17,8%, la Locale il -13,6% e la Rubricata/Di Servizio il -14,8%. In contrazione del -26,6% la raccolta dei Quotidiani Free/Pay Press. I Periodici nel 2009 diminuiscono del -28,7% con l’Abbigliamento a -29,2%, la Cura Persona a -23,0% e l’Abitazione a -32,5%.

La Radio chiude il 2009 a -7,7%, con un exploit del +24,6% sul mese di dicembre grazie alle performances di Auto, Alimentari e Finanza/Assicurazioni. Per quanto riguarda gli altri mezzi gli andamenti sull’anno sono: Affissioni -25,4%, Cinema -4,4%, Cards +0,9%, Out of Home Tv +0,2% e Direct Mail -15,8%. Internet cresce del +5,1% grazie al decisivo apporto della tipologia Search.

Si aggiungono al mercato fin qui analizzato gli investimenti pubblicitari sul Transit, la pubblicità dinamica gestita da IGPDecaux su metropolitane, aeroporti, autobus e tram. Nel 2009 l’advertising su questo mezzo è pari a 99 milioni di euro.

I Ceo delle agenzie di pubblicità italiane dovrebbero rispondere a una sola domanda: mentre raccontavate stronzate ai giornali di categoria, quanta gente avete licenziato? Beh, buona giornata.

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Crisi della pubblicità in Italia: anche nel loro piccolo i creativi della McCann si incazzano.

Sciopero in McCann Erickson-da kttbblog.spinder.com
Ieri in Mc Cann 4 persone hanno scoperto di non avere più un lavoro.
Quello che scrivo mi è stato riportato da un paio di gole profonde che, per ovvie ragioni, hanno chiesto di non essere menzionate.

I 4 sfortunati colleghi sono stati convocati di “sopra”, con “scuse varie”.
Gli è stato comunicato il licenziamento e, tornati “giù”, hanno trovato il loro Mac spento. Non gli è stato possibile portare via nulla.

Il licenziamento sembrerebbe aver colpito il reparto creativo.
Uno dei licenziati sarebbe padre di due bambini.
“il tuo stipendio è troppo alto per il ruolo che ricopri”
2500 euro al mese (ngp -nota gola profonda).

I dipendenti Mc Cann ieri hanno dichiarato uno sciopero e oggi dovrebbe esserci un’altra assemblea.

A quanto pare, altri nove dovrebbero essere licenziati a breve.
Era da almeno sei anni che non si registrava uno sciopero nel nostro settore,
dai tempi della Grey “guidata” da Valeria Monti.

La direzione creativa di Mc Cann viene definita “fuggita a Londra per non affrontare la situazione”. Questa affermazione potrebbe essere gratuita.
La sfiga esiste, è talvolta si è costretti a partire in un momento in cui si preferirebbe restare.
Restiamo sui problemi reali.
Il nostro lavoro ha perso valore perché si sono persi prima i valori.
Questo è successo molto prima dell’ultima crisi economica, ha iniziato ad accadere già nella seconda metà dei dorati anni ’80.

Un’agenzia nuova avviò una politica commerciale improntata su un dumping molto aggressivo, cosa relativamente normale.
Molte grandi agenzie si spaventarono e ne seguirono l’esempio, cosa meno normale.
Smettemmo di farci concorrenza con la forza delle idee, rendendo più deboli le nostre condizioni economiche, i nostri contratti, le nostra fondamenta.

Qualunque professionista operi nel nostro settore deve battersi, nel suo piccolo o nel suo grande, dicendo no a tutte quelle situazioni che possono concorrere a minare ulteriormente il nostro settore.
Mi riferisco alle gare non remunerate, alla mancata applicazione di qualunque tariffario, al fenomeno degli stagisti ad libitum non pagati.
Non parlo di un “cartello”, ma dovrebbe essere evidente a tutti che vendere un radiocomunicato a 100 euro, o una campagna integrata a 10 mila, è una follia.
Sono manovre che posso comprendere in un giovane agli inizi, non in una delle prime 10 agenzie d’Italia.
Continuare ad adeguarci a questa politica commerciale significa essere complici e conniventi con tutte le conseguenze. (Beh, buona giornata).

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Media e tecnologia Pubblicità e mass media

Le agenzie di pubblicità italiane stanno uccidendo i giovani.

In Europa 45 milioni di cittadini sono colpiti da stress legato al lavoro, secondo un rapporto Cesi. E il numero dei ‘sofferenti da lavoro’ è in forte aumento. I dati sono stati riferiti dal segretario
generale della Cesi, Helmut Mullers che ha riferito, inoltre, che 50-55 milioni di lavoratori europei presentano problemi muscolo-scheletrici e 5 milioni soffrono di infiammazioni legate
all’attività di lavoro.

E’ una magra consolazione per chi ha perso il lavoro per colpa della crisi: secondo dati ufficiali, nel 2009 la disoccupazione in Europa si avvicina al 9,5%, in Italia al 7,9%, che in soldoni vuol dire circa 400 mila persone.

Adesso il problema è: dal momento che la pubblicità italiana ha dato il suo contributo alla disoccupazione, non solo licenziando dipendenti, ma anche cancellando stagisti e abbattendo i costi dei free lance, è meglio essere ‘sofferenti da lavoro’ o incazzati da disoccupazione? E’ meglio soffrire di disturbi ‘muscolo-scheletrici’ seduti a una scrivania in Agenzia o di rotazione accelerata testicolare (o ovarica) mentre si inviano curricula invano?

Mentre cinque milioni di europei soffrono di infiammazioni legate all’attività lavorativa, la domanda è: quanti sono i giovani pubblicitari italiani ‘bruciati’ dalla crisi delle Agenzie in Italia? La risposta è: si saving chi può. Beh, buona giornata.

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Società e costume

La creatività salva la vita.

Quante volte avete visto filmati in tv che ritraggono motociclisti senza casco? Quante volte avete li avete visti sfrecciare davanti alla polizia municipale, senza che quelli manco se ne accorgono. Succede quasi tutti i giorni: nei servizi giornalistici che ritraggono scene di vita a Napoli, quello che colpisce è che si va in giro senza casco, senza problemi.

La legalità è fatta di cose piccole, infatti quando le cose piccole non vengono rispettate, né perseguite è il segnale che neppure le cose grandi vengono fatte rispettare. Questa è la storia di un napoletano che ha inventato un rimedio all’incuria e alla noncuranza: ha inventato un congegno che non fa partire il motorino se chi lo guida non ha il casco.
L’idea, geniale, si chiama Simotronic ed è grande come un pacchetto di sigarette. Una volta montato sul ciclomotore è impossibile mettere in moto il mezzo senza avere prima infilato il casco.

Il sistema di funzionamento è semplice: una volta indossato il casco, un sensore trasmette un segnale radio a una ricevente montata sul ciclomotore, che riconosciuto il codice consente l’accensione del motore.

“Il congegno – spiega Patrizio Loffredo, l’inventore – può essere utilizzato su qualsiasi mezzo a due ruote. Indirettamente serve anche da antifurto, dal momento che senza il casco del proprietario non è possibile avviare il motore”.

E’ una bella idea, perché è intelligente e socialmente utile. Adesso bisognerebbe si trovasse un sensore che quando un ragazzino viaggia senza casco fa licenziare il vigile che non lo ferma, e fa passare un brutto quarto d’ora ai genitori che non gli impediscono di avere comportamenti rischiosi per sé e per gli altri. Forse sarebbe meglio che poi piangere sul latte versato, strappandosi i capelli per il dolore di un figlio sul letto d’ospedale. Per non dire peggio.

La creatività è un bene prezioso. Se ne ricordino quelli che tanto la sottostimano, la sottopagano, la sottovalutano. E poi piangono sul latte versato dei loro insuccessi.

Forse bisognerebbe installare il dispositivo elettronico inventato da Patrizio Loffredo anche alle Agenzie di pubblicità: quando un cliente non si mette in testa che ci vuole una buona campagna, l’azienda si spegne. E non riparte fino a che non ammette che l’idea era buona. Beh, buona giornata.

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