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Attualità Finanza - Economia Leggi e diritto

Grazie alle intercettazioni si è scoperto il papocchio di American Express per irregolarità sull’identificazione dei clienti operanti con banche insediate in alcuni Paesi “esteri” come la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano.

La Banca d’Italia ha imposto ad American Express service Europa lo stop all’emissione di nuove carte di credito in Italia. Il provvedimento avrà effetto dal 12 aprile. La decisione della banca centrale è intervenuta in seguito ai controlli effettuati sulla società nel contesto di un’indagine penale avviata dalla procura della Repubblica di Trani, con riferimento alle carte “revolving”.

La Banca d’Italia, in un documento consegnato alla magistratura pugliese, ha segnalato irregolarità e carenze rispetto alle disposizioni di contrasto al riciclaggio e contro l’usura. In particolare, sarebbero stati riscontrati la mancata verifica e registrazione della clientela da parte dell’intermediario finanziario, nonché l’utilizzo di nominativi di comodo.

Nel settembre scorso, la Banca d’Italia aveva bloccato l’emissione di carte di credito anche da parte del Diners Club Italia; del provvedimento si è appreso solo ieri dalla pubblicazione del bollettino di vigilanza di Via Nazionale.

Bankitalia giudica “di particolare gravità” le violazioni riscontrare sulle leggi contro riciclaggio e usura perché “configurano violazioni di norme di legge di carattere imperativo volte ad assicurare essenziali presidi di correttezza nell’interesse della clientela e di integrità del sistema finanziario da possibili coinvolgimenti di attività illecite”. Dalla verifica della Banca d’Italia risulta in particolare che “per quanto riguarda le carte revolving (al centro dell’inchiesta di Trani) l’assenza di procedure e controlli adeguati ha determinato frequenti superi del tasso di soglia nei casi di inadempimento contrattuale”.

Sull’antiriciclaggio, invece, “sono state riscontrate diffuse e rilevanti anomalie” e inosservanze in particolare per quanto riguarda gli obbligi di raccolta delle dichiarazioni sul “titolare effettivo” e per irregolarità sull’identificazione dei clienti operanti con banche insediate in alcuni Paesi “esteri” come la Repubblica di San Marino e la Città del Vaticano. Ulteriori critiche riguardano le “non acquisite copie dei documenti di riconoscimento degli utilizzatori di carte supplementari o aziendali”.

Proprio per il numero e la consistenza delle irregolarità, la Banca d’Italia, oltre alla misura cautelare di sospensione delle nuove carte, ha chiesto un preciso piano di intervento per correggere le anomalie e rafforzare i presidi di trasparenza. Beh, buona giornata.

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Finanza - Economia Lavoro

La crisi? Non ne siamo ancora usciti.

«Siamo ancora dentro la crisi, e purtroppo il 2010 sarà ancora peggiore del 2009 dal punto di vista dell’occupazione: ci aspettano altri 10-12 mesi di grande sofferenza». Guglielmo Epifani, segretario generale della CGIL dixit. Ben buona giornata.

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Finanza - Economia Lavoro Popoli e politiche

Ripresa economica in Italia? Non ci siamo.

I dati dell’Istituto per l’anno passato, quello della recessione, fissano il Pil a -4,9%. Si tratta del dato peggiore dal 1971 (da quando è iniziata la serie storica). In particolare è stato il Pil del quarto trimestre, sceso dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti, a cogliere di sorpresa il mercato. Gli analisti contattati dall’agenzia Bloomberg avevano stimato una crescita dello 0,1%. Su base tendenziale il Pil del quarto trimestre è diminuito del 2,8%.

La diminuzione congiunturale del Pil è il risultato di una riduzione del valore aggiunto dell’industria, di una sostanziale stazionarietà del valore aggiunto dei servizi e di un aumento del valore aggiunto dell’agricoltura.

Confrontando con gli altri Paesi del G7, nel quarto trimestre il Pil è aumentato in termini congiunturali dell’1,4% negli Stati Uniti e dello 0,1% nel Regno Unito. In termini tendenziali, il Pil è aumentato dello 0,1% negli Stati Uniti ed è diminuito del 3,2% nel Regno Unito.

Incoraggianti invece i dati del Bollettino statistico della Banca d’Italia sul debito pubblico italiano, che nel dicembre 2009 si è attestato a 1.761,191 miliardi di euro, rispetto ai 1.784,168 miliardi segnati a novembre.

Ma non quelli sulle entrate: nel 2009 le entrate tributarie si sono attestate a quota 401,677 miliardi di euro, in calo del 2,5% rispetto ai 412,318 miliardi di euro del 2008. Tuttavia a dicembre le entrate tributarie sono tornate a crescere, rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, dopo tre mesi di cali consecutivi, sempre in rapporto al mese corrispondente del 2008.

Nell’ultimo mese dell’anno le entrate si sono attestate infatti a quota 71,363 miliardi di euro, in crescita dell’1,4% rispetto ai 70,362 miliardi di dicembre 2008. Beh, buona giornata.

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Finanza - Economia Lavoro

Quanti sono i disoccupati in Italia?

Il governatore della Banca d’Italia dice che in un anno, da settembre 2008 a settembre 2009 sono stati persi 650 mila posti di lavoro. Ed è probabile che negli ultimi mesi del 2009 ci saranno ulteriori perdite.

Il ministro del Welfare dice che si stimano a 1,8 milioni i disoccupati totali, mentre gli occupati superano i 23 milioni, con una perdita nel corso dell’anno di 378 mila unità.

Secondo i dati della Cgil, i disoccupati in Italia hanno superato quota tre milioni. I senza lavoro nel secondo trimestre dell’anno risultano essere 3,2 milioni e il tasso di disoccupazione sarebbe del 12,1%, ben superiore al dato Istat (7,4%).

Ma insomma, quanti sono i discoccupati in Italia? Beh, buona giornata.

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Finanza - Economia Lavoro

Il governatore della Banca d’Italia: “Siamo meno sicuri che si stia effettivamente avviando una ripresa duratura, che non poggi solo sul sostegno straordinario delle politiche economiche”.

La crisi rovinosa si è fermata, ma la certezza di una nuova stabilità è ancora lontana. E’ il monito lanciato dal governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, nel corso del suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio. “La caduta in cui le nostre economie si stavano avvitando, tra la fine del 2008 e l’inizio di quest’anno – dice il numero uno di via Nazionale – si è fermata. Siamo meno sicuri che si stia effettivamente avviando una ripresa duratura, che non poggi solo sul sostegno straordinario delle politiche economiche”. Anche da qui deriva la necessità, ”urgente”, di riprendere “il cammino delle riforme”.

Draghi diffonde anche cifre poco incoraggianti sul fronte dell’occupazione: in un anno, da settembre 2008 a settembre 2009 – sono stati persi, rivela, 650 mila possti di lavoro. Ed è probabile che negli ultimi mesi del 2009 ci saranno ulteriori perdite. Beh, buona giornata.

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