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Riusciranno i nostri eroi a ritrovare la politica misteriosamente scomparsa in Italia?

In omaggio alla Festa del Cinema di Roma, e soprattutto in omaggio e solidarietà piena alla protesta sul “red carpet”delle maestranze del cinema italiano contro i tagli alla Cultura, questo articolo titola con la citazione di un famoso film di Ettore Scola:”Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa?”

In un’epoca in cui si celebrano le gesta del Cavaliere, tanto simpatico e spiritoso da intrattenerci con le sue vecchie e triviali barzellette dal calor razzista, dal sapor sessista, dalla banalità omofoba, e forse dalla demenza senile a proposito di tribù africane che sodomizzano i malcapitati col rito del bunga-bunga, codesta citazione filmica ci sembra, ahinoi!, pertinente.

Tanto più che secondo Emilio Fede, – che con l’impresario Lele Mora è uno dei protagonisti dei fatti giudiziari relativi alla minorenne marocchina, un’ inchiesta penale che potremmo intitolare “l’inchiesta bunga-bunga”- l’ interpretazione autentica della barzelletta del Cavaliere sarebbe che è proprio Sandro Bondi, Ministro della cultura, il bersaglio della protesta dei cineasti italiani, uno dei personaggi della storiella in questione, assieme a Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati del Pdl. Insomma, dopo Gianni e Pinotto, i fratelli De Rege, Stanlio e Ollio , Ric e Gian, (Lele Mora&Fabrizio Corona) abbiamo un’altra coppia comica: Bunga&Bunga.

Il film di Scola ha un finale commovente: la tribù africana insegue fino alla spiaggia lo stregone fuggiasco (Nino Manfredi che, nella parte di Titino, altro non era che un ciarlatano che si faceva credere un potente sciamano), e intona verso la nave che avrebbe riportato Titino in Italia una litania ritmica, che alle orecchie di Titino sembrava suonare: “Titì non ce lascià”. Titino non resisterà allo strazio, e tuffandosi ritornerà a nuoto dalla tribù, unica, vera e genuina sponda affettiva.

Nell’Italia odierna, Silvio Berlusconi, il potente sciamano della politica, della finanza, della tv, della monnezza, del potere è incappato di nuovo in uno scandalo sessuale. Una metafora dell’impotenza affettiva.

Per la gioia della signora Veronica Lario, che dopo l’ennesima rottura delle trattative per raggiungere soddisfacenti accordi economici per il divorzio, conquista una nuova freccia al suo arco.

Per la disperazione della democrazia di un Paese che non sa più se ridere o piangere delle gesta del Cavaliere. E allora, dovremmo tutti insieme intonare una litania propiziatoria, per liberarci di questa noiosa ordalia: “ Cavaliè, te ne vuoi andà”. Gli italiani, grati, ringrazierebbero. Beh, buona giornata,

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Attualità

Spiacenti, signora Veronica: suo marito non è capace di comportarsi da signore. Solo da Signorini.

In Rete interrogativi sulle immagini diffuse da Studio Aperto “Intorno alla diciottenne c’è un velo”. “Sono solo fotomontaggi”
Premier e Noemi, tormentone web
“Quelle foto non sono vere”
La direzione di “Chi”: “Pronti a mostrare gli originali a tutti”-repubblica.it

Berlusconi che brinda sorridente. Abbraccia giovani e anziani. Sorride con il calice in mano. Anticipate da Studio Aperto (mentre Chi le pubblicherà nel prossimo numero) le foto della festa dei 18 anni di Noemi Letizia diventano un caso. Scattate da Livio Anticoli, uno dei fotografi dello staff di Berlusconi, le immagini raffigurano un Cavaliere in piena forma. Forse – secondo il popolo di internet – troppo in forma.

Sul web insomma si è scatenato un vero e proprio tormentone che mette in dubbio l’autenticità degli scatti. Ritoccate? Levigate? Create ad arte? Interrogativi che nascono dalla definizione, che secondo i blogger è a volte incerta, a volte troppo nitida, “come se Cavaliere fosse inserito artificialmente”.

Sul blog Terrorpilots, tanto per citarne uno, si fa notare il “velo” che circonda Noemi: segnale, assicurano in molti, di un ritocco. O si insiste su un inserimento, definito “forzato”, della figura del Cavaliere in mezzo ad una coppia. E sono davvero molti, che nei vari blog, parlano esplicitamente di fotomontaggi.

Su Macchianera, poi, la buttano in burla: “Debutta in società! Da oggi, con un paio di forbici e della semplice colla vinilica potrai anche tu iniziare a vantarti di essere figlio di Papi!”.

E così, quelle che dovevano diventare prove inconfutabili, della assoluta “trasparenza” della partecipazione del Cavaliere, rischiano di trasformarsi in un boomerang. Già alle prese con la causa di divorzio che in quella ormai famosa festa a Casoria ha trovato il suo via ufficiale.

In serata, un duro comunicato della Direzione di “Chi”: “In relazione alle illazioni sulla autenticità delle foto relative alla festa di Casoria che ‘Chi’ pubblicherà domani, la direzione di ‘Chi’ conferma e ribadisce con fermezza che le foto non sono state in alcun modo manipolate e dichiara di essere disponibile a mostrarle nel loro formato originale a chiunque ne faccia richiesta”. (Beh, buona giornata).

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