Categorie
Lavoro

La diaspora delle idee.

Scrive Science, la famosa rivista scientifica, che eminenti cervelli costretti a emigrare in Paesi sviluppati vorrebbero aiutare i loro Paesi d’origine a emergere dal sottosviluppo. Però c’è un però: il loro desiderio si scontra con il vuoto di programmi congiunti tra Paesi occidentali e in via di sviluppo. Scienze riferisce quanto è emerso da un’indagine condotta su un cospicuo gruppo di ‘cervelli in fuga’, compiuta presso l’ateneo di Toronto e intitolata ‘Diaspora scientifica’. Bello il concetto di diaspora scientifica. Brutto che il fenomeno riguardi anche il nostro paese, più avvezzo a occuparsi di veline e calciatori che di ricercatori.

Ma perché i ricercatori se ne vanno all’estero? Ce lo dice una ricerca del Censis. In Italia sono circa 2 milioni e mezzo i lavoratori precari, più di uno ogni dieci occupati. Lo afferma il Censis, sulla base di dati Istat. Si tratta dell’11% del mercato del lavoro, fra contratti occasionali, a progetto e a tempo determinato. I lavoratori atipici sono giovani (il 57,4% ha meno di 34 anni), in maggioranza donne (il 14,7% contro l’8,7%) e con livelli di istruzione elevati (il 14,1% ha la laurea, l’11% il diploma) e si concentrano soprattutto al centro (11,5%) e al sud (13,9%).

Insomma, in Italia c’è un ben di dio di intelligenze sottovalutate, frustrate e sottopagate. Infatti, si vede come vanno le cose, quando carriera la fanno i mediocri: basta guardare la qualità delle persone che fanno politica, televisione, pubblicità. Dice: sono i risultati che contano. Rispondo: ma è proprio di quelli che stavo parlando. Beh, buona giornata.

Share
Follow

Get every new post delivered to your Inbox

Join other followers: