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Eccolo il salvacondotto per Berlusconi.

Delitto perfetto, di Massimo Giannini- repubblica.it

Sulla guerra lunga contro la Libia no. Incapace e irresponsabile, Silvio Berlusconi non è in grado di “metterci la faccia”. Ma sulla guerra-lampo contro i magistrati sì. Feroce e inesorabile, il Cavaliere la faccia ce la mette. Il blitzkrieg sul processo breve è la drammatica conferma di un lucido progetto di destrutturazione del sistema giurisdizionale. L’unica cosa che davvero conta, per il presidente del Consiglio, è ora e sempre fermare la macchina dei processi che lo riguardano. E così, nell’ombra della Camera oscurata per un giorno dai riflettori spostati su Lampedusa, il premier consuma il delitto perfetto. Lunedì la scena madre a Milano, con il predellino bis davanti al Palazzo di Giustizia trasformato in un qualsiasi palaforum da campagna elettorale: colossale finzione propagandistica, per dimostrare al suo popolo che lui ai processi ci va, nonostante la “persecuzione giudiziaria” di questi diciassette anni perpetrata dai soliti comunisti. Oggi, nel retroscena di Montecitorio, l’accelerazione improvvisa sul disegno di legge che contempla tra l’altro l’accorciamento dei tempi di prescrizione per gli incensurati: ultimo e definitivo “salvacondotto”, per mettersi al riparo entro l’estate dalla probabile condanna nel processo Mills.

Come sempre, quando la posta in gioco del Cavaliere è la giustizia non si sbaglia mai: conviene scommettere sul peggio. Perché il peggio, puntualmente, arriva. A dispetto dei finti ingenui dell’opposizione, che ancora credono alle menzogne
del premier o ai bluff del suo Guardasigilli. In un giorno solo, il governo fa piazza pulita dell false promesse che hanno accompagnato la presunta “riforma Alfano”: mai più norme ad personam, ma leggi nell’interesse dei cittadini. In un giorno solo, la maggioranza con il processo breve fa due passi avanti sul terreno dell’arbitrio legislativo, dopo aver simulato un passo indietro sull’emendamento per la responsabilità civile dei giudici. È la tattica collaudata in un quasi Ventennio. Con una mano, esibita al pubblico plaudente, ti porgo il ramoscello d’ ulivo. Con l’altra mano, nascosta dietro la schiena, mi preparo a colpirti col bastone.

Adesso ci risiamo. Con un’aggravante in più. Per salvare il premier con la norma tagliata a misura per la sua prescrizione, passa una legge che rischia di azzerare circa 100 mila processi, tra cui molti di quelli su reati comuni gravissimi (dalla violenza sessuale alla rapina), oltre a quelli su Thyssen, Parmalat, Antonveneta, e la Casa dello Studente dell’Aquila. È il prezzo, carissimo, messo da Berlusconi sul conto degli italiani: per garantire la sua impunità, devono rinunciare alla loro giustizia. Questa è la vera “riforma” del centrodestra. (Beh, buona giornata)

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