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Perché sono possibili tragedie ferroviarie come quella di Viareggio.

(fonte.ilmessaggero.it)
La rottura di un asse di un carrello del vagone merci è «un incidente tipico» che «non è stato mai tenuto nella giusta considerazione nonostante l’elevatissimo rischio connesso».

Lo affermano in una nota i delegati Rsu/Rls dell’Assemblea nazionale dei ferrovieri, precisando che questo tipo di incidente «si è ripetuto innumerevoli volte, sempre fortunatamente con conseguenze meno gravi, da ultimo nei giorni scorsi sempre in Toscana, a Pisa S. Rossore ed a Prato».

«Il fatto che i carri possano essere di proprietà delle singole aziende produttrici delle merci trasportate e non del gruppo FS – prosegue l’Assemblea nazionale dei ferrovieri, organismo trasversale composto da lavoratori e iscritti a tutte le sigle sindacali – non può essere utilizzato come giustificazione, anzi, questa circostanza pone drammatici interrogativi sulle modalità di controllo e di verifica adottate per l’ammissione a circolare sulla rete».

I ferrovieri, che esprimono «profondo dolore per le tante vittime innocenti» di questa tragedia e ringraziamento ai soccorritori, fanno quindi appello a tutte le autorità istituzionali affinchè «non ignorino le segnalazioni di pericolo», poichè «il trasporto ferroviario è un servizio complesso in cui anche il più piccolo incidente o guasto, può determinare immani tragedie e come tale va analizzato e preso, sempre, nella massima considerazione. Rinnoviamo – aggiungono – la più ferma critica al gruppo dirigente delle Ferrovie che ha dirottato risorse e tecnologia sul servizio ‘luccicantè dell’ alta velocità lasciando che il resto del servizio ferroviario, in particolare merci e pendolari, deperisse sia in termini di qualità che di sicurezza». (Beh, buona giornata).

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