Categorie
Attualità Cinema democrazia Movimenti politici e sociali Natura Scienza

3DNews/“Sporchi da morire”, a Napoli in anteprima il docufilm sugli inceneritori.

Lunedì 5 dicembre, alle ore 20,30, in anteprima assoluta al Modernissimo di Napoli, proiezione del film documentario ” Sporchi da morire ”.

Gli inceneritori e i rischi per la salute delle zone in cui sono stati costruiti sono il principale argomento del lavoro con la regia di Marco Carlucci, che poi passa in rassegna anche le possibili alternative.

La proiezione sarà preceduta da una breve conferenza stampa di presentazione del film alla presenza del Vice Sindaco di Napoli, Tommaso Sodano, del regista, Marco Carlucci, del fautore della teoria “Rifiuti Zero”, il professor Paul Connett, del Prof. Stefano Montanari, della dottoressa Antonietta Morena Gatti e Carlo A. Martigli oltre che a tanti altri protagonisti. L’evento sarà aperto a tutti i cittadini. È vero che gli inceneritori fanno male? Perché in Italia si continuano a costruire questi impianti mentre nel resto del mondo si stanno smantellando?

Quali sono i rischi concreti per la salute?
Quali sono i danni provocati dalle micro- e nano-particelle?
Quali sono le possibili alternative?

Con queste domande in testa è iniziata la ricerca online di Carlo Martigli, un viaggio virtuale che diventa reale, in cui video presenti in rete si alternano improvvisamente ad esclusivi reportage realizzati in varie parti del mondo.
“ Sporchi da morire” è il film-documentario che ci farà riflettere su un problema non solo nostro ma soprattutto dei nostri figli legato alle invisibili nanoparticelle da molti indicate come il più pericoloso strumento d’inquinamento del presente e del prossimo futuro.

Rifiuti Zero.
Così “ Primafilm” , distretto creativo e tecnologico indipendente, presenta una nuova grande sfida: un viaggio nel mondo delle polveri sottili, delle nano-particelle e delle possibili alternative.

Share
Categorie
Attualità Società e costume Sport

3DNews/AZZURRO NAPOLI, LO SCIPPO DELLE MERAVIGLIE.

di Antonio Mango

“Una pura coincidenza”, ha dichiarato il questore di Napoli Merolla. Il fatto che siano stati colpiti in sequenza i tre delle meraviglie –Cavani, Hamsik, Lavezzi- fa parte del caso. Per la verità ai “tenori” va aggiunto anche il “posteggiatore” Aronica, di professione difensore di fascia sinistra, che pure aveva subìto il furto della Fiat 500 della sua compagna. Tutto, grado della violenza e valori scippati, in proporzione alla destrezza dei piedi.

Il day after è quello del dibattito superfluo: la violenza urbana è la stessa dappertutto, anche a New York, anche a Roma, anche a Milano ecc. e via globalizzando scippi, rapine e furti.

De Laurentiis addirittura consiglia: “Cara Yanina (fidanzata del Pocho, ndr), non sei abbastanza napoletana, ma come ti viene di questi tempi di uscire all’una di notte col Rolex al polso?”.

Avanzano, però, anche le congetture giornalistiche (e non solo). La Procura di Napoli ha riunito in un unico fascicolo i quattro colpi messi a segno ai danni del trio delle meraviglie e del difensore in cinquecento, pur affermando che non esiste alcun elemento che faccia pensare ad una strategia criminosa.

Nel blob televisivo locale di commenti sportivi l’argomento fa il suo ingresso tra veline da avanspettacolo, giornalisti tifosi e procuratori opinionisti (sic). Tutti i parlanti (perché le ragazze pon pon non parlano) sono per lo scippo uguale dappertutto. Intervistati sugli schermi di una nota emittente napoletana, a supporto della teoria egualitaria, uno scippatore e il questore.

Però. Non si può dire, ma si pensa. Vuoi vedere che le tre coincidenze, anzi i tre indizi, fanno una prova? Prova a dirla tutta un conduttore tv fuori dal coro, secondo cui c’è una chiave di lettura malavitosa-politica (il sindaco come obiettivo, per la sua vicinanza ad Aurelio de Laurentiis e per il rifacimento dello stadio) oppure un’altra più terra terra (il calcio scommesse contro giocatori “insensibili” alla chiamata). Insomma, non si tratterebbe di coincidenze.

Aggiungiamo noi: e se l’obiettivo fosse proprio la società? Il suo patrimonio di top-player da mandar via per destabilizzare l’ambiente? Tutto è già successo nella storia inquieta e bombarola del Napoli. Nel lontano 1982 un piper sorvolò il San Paolo con la scritta “Ferlaino via”, con relativo esplosivo fatto brillare all’ingresso del suo palazzo in via Crispi. Si voleva spingere il presidente a cedere la società. La Procura attribuì il “fattaccio” al clan Misso.

In occasione del fallimento, della C1 e dell’imprevista “discesa in campo” del duo De Laurentiis – Marino (anno di grazia 2004 e seguenti) gli sfumati ricordi ci riconducono a “Orgoglio partenopeo”, movimento che sosteneva l’acquisizione della società da parte di Luciano Gaucci, ai programmi tv autogestiti da capi ultrà borderline, ai petardi – avvertimenti del San Paolo, alle pressioni estorsive per il “lucroso commercio” (come lo definì un magistrato) dei biglietti omaggio, al punto che, dopo l’omicidio Raciti e la linea dura che ne seguì, un indagato ammise che “senza i biglietti, bisogna andare tutti a lavorare”.

La società per ora si difende con i risultati. La passione popolare fa da scudo alle losche manovre. Il redditometro dei calciatori, in tempo di crisi, fa da esca per lo scippo eguale per tutti. A Napoli come altrove. Solo coincidenze o solite ricorrenze?

20111130-161018.jpg

Share
Categorie
Attualità Politica Pubblicità e mass media

3DNews/Jack Caldoro e Giggino Matthau, la strana coppia a Napoli.

Luigi De Magistris

Il sindaco e il governatore si inseguono sulla scena mediatica, rivaleggiano ma alla fine si sostengono
di Oscar Aldino

Stefano e Giggino come Felix e Oscar nella celebre commedia di Neil Simon. Jack Lemmon (Felix) è un tipo preciso, pulito, maniaco dell’ordine. Walter Matthau (Oscar) è uno che azzarda, impetuoso e pokerista. Diversi in tutto, ma costretti a coabitare nello stesso appartamento. Alla fine ognuno impara qualcosa dall’altro.

Che ne dite? Non sembrano, gag a parte, Caldoro e De Magistris? Si chiama collaborazione istituzionale, ma qualcuno la definisce “cazzimma” per necessità. Divorziati entrambi dalle tortuose logiche di coalizione (come Felix e Oscar dalle rispettive mogli), sbarcano il lunario, l’uno governando con ordine e precisione compulsiva la cassa regionale (e tenendo a distanza Cosentino), l’altro promettendo impetuose “rivoluzioni nel modo di fare politica” (e tenendo vicini gli indignati). Sono opposti, nel fisico e nei programmi, ma preferiscono aiutarsi, piuttosto che cedere a capipartito e ras elettorali. E poi non si sa mai. Con i tempi che corrono meglio ripararsi sotto la pensilina della collaborazione che ritrovarsi inzuppati d’acqua sotto la tempesta perfetta della politica italiana.

E allora via alla prima foto di famiglia: a Capodichino insieme per accogliere il vicepresidente Usa Joe Biden e sua moglie Jill. Poi, insieme a polemizzare con la Lega, insieme a Plymouth per la Coppa America a Napoli, insieme per il Forum delle culture (presidente in quota sindaco, direttore in quota governatore), insieme per togliere i rifiuti dalle strade durante la crisi e ora quasi d’accordo (sarà vero?) sul termovalorizzatore partenopeo che emigrerebbe da Napoli est a Capua, per la gioia di Giggino e il disappunto di qualche amico del governatore. Finanche propensi all’uso combinato delle “piazze”, perché ce n’è una di protesta e un’altra di proposta. “Uniamole “, esorta Caldoro, affidando la prima al sindaco e riservando, da buon riformista, la seconda per sé. “Non esistono due piazze –schiva la classificazione il sindaco- ma esiste un solo luogo sociale e politico”.

Comunque sia, Jack Caldoro e Giggino Matthau, quando possono, si scambiano garofani e bandane. E si rincorrono, in questa corsa all’aplomb istituzionale e alla notorietà pubblica, sui media e sui social con un diluvio di video, contatti, pagine fan, “mi piace”, tweet e amici fb. Falangi di giovanissimi, interpreti del “nuovo”, a guidare la macchina della comunicazione o a fare il tifo per il sindaco del popolo o per il governatore persona perbene.

Protagonisti per caso, si inseguono sulla scena mediatica, rubando all’altro qualche virtù e anche qualche trucco del mestiere. Caldoro non disdegna ora la platea, i new media e alza pure la voce col governo. De Magistris continua a bucare il video, è padrone dei social (più di 270mila fan su fb e 36mila sulla pagina di sindaco), ma non disprezza qualche conticino e si appella al governatore: “Mi devi 12 milioni di euro per le buche stradali”.

Felix e Oscar, al secolo Stefano e Giggino, hanno davvero “scassato” ogni previsione. Meglio, per il governatore, elogiare il modello De Magistris che dare punti e credito al centro-sinistra. Meglio, per il sindaco, accordarsi con chi tiene la cassa regionale che invischiarsi in rapporti troppo stretti col Pd e rinunciare al “movimento”. La strana coppia funziona.

°Rispettando le agitazioni sindacali in atto al quotidiano TERRA, questa settimana 3D uscirà solo sul web. Saremo in rete sui siti www.3dnews.it, www.ildiariodilosolo.com, www.marco-ferri.com a partire dalle 24 di oggi.

3DNews, Settimanale di Cultura, Spettacolo e Comunicazione
Inserto allegato al quotidiano Terra. Ideato e diretto da Giulio Gargia.
In redazione: Arianna L’Abbate – Webmaster: Filippo Martorana.

(Beh, buona giornata).

Share
Categorie
Attualità democrazia

Repubblica bugiarda, opposizione un cadavere che cammina. Così Berlusconi affonda l’appello del Capo dello Stato alla stampa e alla politica per accantonare le polemiche in vista del G8.

“Il mio governo è il più stabile dell’Occidente”. Silvio Berlusconi, durante la conferenza di presentazione del G8, tenta di spazzare così il campo dalle voci che lo dipingono in difficoltà, con lo spettro delle dimissioni che aleggia. Non è così, giura il premier. Che torna ad attaccare Repubblica: ” “L’Italia è con me, ho il 62% dei consensi, ovunque io vada si fermano le strade. Repubblica e altri giornali si inventano le cose, non credete alle loro invenzioni”. Poi uno stringato commento all’appello di Napolitano che ha invocato un freno alle polemiche politiche in vista del G8: “Speriamo che venga accolto”. Ma un attimo dopo dalla bocca del premier esce una nuova stoccata: “L’opposizione è un cadavere che cammina”. Beh, buona giornata.

Share
Categorie
Attualità Finanza - Economia Lavoro

Entrate fiscali: -37 miliardi; Pil: -5%; dicoccupazione:+10%; rapporto deficit-pil:+5%; indici di fiducia dei consumatori italiani: al disotto dei minimi storici. Questa è l’Italia del 2009. Cosa ne pensa il capo del governo?

(Ansa.)
NAPOLI – “La crisi che è stata globale ha spiegato la sua massima forza” e se si avrà “fiducia si potrà uscire bene”. E’ quanto sottolineato dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi nel corso della conferenza stampa sul G8 a Napoli. La crisi oggi ha come fattore di debolezza la “sfiducia”, ha spiegato il premier sottolineando che metterla in primo piano, continuando a dire che non finirà mai, porta nei consumatori una paura che si riflette nelle loro abitudini agli acquisti e sui consumi”. Un meccanismo che, con effetto volano – ha aggiunto il premier – si riflette sugli ordini delle imprese con una “regressioné” e quindi sui bilanci delle imprese che calano indebolendo la loro capacità di accesso al credito. Se invece ci “sarà fiducia potremo uscire bene dalla crisì”, ha aggiunto Berlusconi. (Beh, buona giornata).

Share
Categorie
Attualità

Sondaggi e fischi.

“I sondaggi che ho io mi danno il 75,1% di consensi” mentre per il presidente degli Stati Uniti, Barak Obama, “i sondaggi che conosco io dicono che luì è al 59%: soltanto Lula (il presidente del Brasile) arriva al 64%. Quindi il mio è un record assoluto”. Silvio Berlusconi dixit, arrivando al Teatro San Carlo di Napoli per il concerto della Berliner Philharmoniker diretto dal maestro Riccardo Muti. Pare però che quando è uscito, sia stato stato “salutato” da fischi e grida: ” “Vattene via”. Pochi invece gli applausi. Beh, buona giornata.

Share
Follow

Get every new post delivered to your Inbox

Join other followers: