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Il 2011 peggio del 2010: pessimo inizio d’anno per la pubblicità italiana.

SECONDO NIELSEN MEDIA RESEARCH, IN ITALIA L’ ADVERTISING E’ IN CALO NEL PRIMO BIMESTRE 2011. NEGATIVI TV E STAMPA, POSITIVI, INTERNET, RADIO E DIRECT MAIL.

Il mercato

Inizio non particolarmente brillante per il mercato pubblicitario italiano che chiude il primo bimestre in negativo: a totale pubblicità il cumulato gennaio – febbraio 2011 mostra una variazione del -2,0% rispetto allo stesso periodo 2010.

I risultati di televisione e stampa, rispettivamente – 0,5% e -7,4% (considerando pubblicità nazionale, locale e altre tipologie rilevate), influenzano la variazione totale del bimestre,
buone notizie arrivano dagli altri principali mezzi in particolare internet (+15,5%), radio (+1,0%) e direct mail (+2,1%).

Per i primi due mesi dell’anno buoni risultati nei settori automobili e distribuzione. Il primo dopo la crescita moderata del 2010 registra un +9,9%, il secondo nonostante una variazione più bassa rispetto al 2010 cresce del +7,6%. Arrancano altri importanti settori quali alimentari e telecomunicazioni.

I mezzi

La televisione mostra un rallentamento nei primi due mesi dell’anno, dovuto soprattutto
alla diminuzione dei livelli di investimento di importanti aziende inserzioniste dei settori
alimentari (-7,3%), telecomunicazioni (-8,5%) e farmaceutici/sanitari (-4,3%).
La stampa in generale raggiunge un -7,4%, con una periodica particolarmente colpita dalla
riduzione degli investimenti di settori strategici quali abbigliamento (-4,1%) e abitazione (-
14,8%) che hanno influito sull’andamento del mezzo portandolo al -4,3% rispetto all’anno
precedente.
Variazione positiva invece per la radio, che sostenuta dal suo settore core, quello
automobilistico (+10,9%), ottiene una variazione del +1,0% rispetto al primo bimestre
2010, ma rimane sempre internet, il mezzo più dinamico e in evoluzione, con un +15,5%
di variazione data soprattutto dall’aumento di investimenti nei settori automobilistico

(+13,5%), media/editoria (+15,6%), distribuzione (+211,8%) e tempo libero.
Calano gli investimenti per cinema (-15,3%) e affissioni (-24,1%), mentre buoni risultati
ottengono out of home tv (+4,0%) e cards (+1,0%), nonostante rimangano ancora
marginali nel mercato pubblicitario italiano.

I settori

Nel 2011 il mercato pubblicitario parte sottotono anche guardando ai singoli settori
merceologici con poco più della metà dei settori analizzati con variazioni negative. Tra i
primi cinque settori top spender spicca però il risultato positivo del settore automobilistico
(+9,9%) che tenta di riprendersi dalle ancora cattive performance di vendita con un buon
livello d’investimento pubblicitario.
Negativi i risultati invece per gli alimentari (-6,6%) cosi come per gli altri componenti del
largo consumo (toiletries -2,9% e gestione casa -7,1%) ad eccezione di bevande/alcoolici
che ottengono un buon +13,0%.
Tra i primi spender risultati poco brillanti anche per le telecomunicazioni, che già nel 2010
avevano avuto difficoltà di ripresa, e media/editoria. Beh, buona giornata.

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Nielsen Media Research comunica che dopo l’aumento registrato a gennaio il mercato dell’advertising si conferma in crescita anche a febbraio. Abbiamo inventato la rilevazione “bimestrale”?

Nei primi due mesi dell’anno gli investimenti pubblicitari sono arrivati a sfiorare la soglia degli 1,3 miliardi di euro. La tv chiude il bimestre con una crescita del +4,9%, mentre sulla stampa l’advertising cala del -4,3%. Crescita dell’11%, invece, per la radio. Aumento rilevante anche per il cinema (+23,7%) e l’affissione (+27,0%), mentre internet registra un +3,8.

Nielsen Media Research comunica che dopo l’aumento registrato a gennaio il mercato dell’advertising si conferma in crescita anche a febbraio. Gli investimenti pubblicitari nel primo bimestre del 2010 sono cresciuti del +2,7% rispetto allo stesso periodo del 2009 arrivando a sfiorare la soglia di 1,3 miliardi di euro. Il dato è in parte dovuto al confronto con un periodo particolarmente duro come l’inizio del 2009, ma è da considerarsi comunque positivo. Il 2010 si è aperto con un buon andamento della televisione e con la tenuta dei quotidiani. Crescita a due cifre per radio, cinema e affissione. Aumenta il numero di aziende inserzioniste su tutti i mezzi ad eccezione della stampa.

La televisione, considerando sia i canali generalisti che quelli satellitari (marchi Sky e Fox), chiude il primo bimestre 2010 con una crescita del +4,9%, dovuta ad un aumento degli investimenti di molti settori importanti come alimentari (+10,8%), telecomunicazioni (+16,5%), farmaceutici (+10,4%). In calo invece la spesa pubblicitaria del settore automobili (-6,6%).

Sulla stampa l’advertising cala complessivamente del -4,3%, ma i risultati dei vari mezzi sono divergenti. Mentre i quotidiani a pagamento confermano l’inversione di tendenza di gennaio (+1,0% nel bimestre), la free-press (-6,7%) e soprattutto i periodici (-14,1%) sono ancora in difficoltà. Considerando soltanto la tipologia commerciale nazionale l’andamento dell’advertising sui quotidiani a pagamento è molto positivo (+9,8%). Ancora sui quotidiani a pagamento da sottolineare aumenti rilevanti per alcuni settori come telecomunicazioni e finanza/assicurazioni.

La radio registra uno dei migliori risultati tra i media principali con una crescita del +11,0%. Anche in questo caso forte aumento degli investimenti provenienti dalle aziende di telecomunicazioni e finanza/assicurazioni.

Aumento rilevante anche per il cinema (+23,7%) e l’affissione (+27,0%) mentre internet registra un +3,8%. Il direct mail chiude il bimestre con una leggera contrazione (-1,4%) mentre cresce l’advertising su transit (+10,6%), cards (+4,8%), out of home tv (dato non comparabile per aumento copertura sul mezzo).

Considerando la pubblicità commerciale nazionale su tutti i mezzi rilevati, i settori che aumentano maggiormente la spesa sono: toiletries (+32,7%), telecomunicazioni (+21,2%), mentre tra i settori principali segnaliamo il calo delle automobili (-5,8%).

Nel periodo gennaio-febbraio 2010 il numero di aziende inserzioniste è in crescita sulla tv (+15,3%), sulla radio (+13,7%), in affissione (+10,6%), cinema (+22,5%) e su internet (+22,5%) mentre è in calo sulla stampa (-4,9%). Ferrero, Wind, Vodafone, P&G, TIM sono i primi 5 inserzionisti.

Da gennaio 2010, Nielsen ha ampliato la copertura dell’out of home tv. Agli investimenti pubblicitari sulle televisioni degli aeroporti e della metropolitana di Telesia, si sono aggiunti quelli sugli schermi presenti nelle principali catene di elettronica di consumo gestiti da Neo Advertising.

Importante novità anche per il transit. Da gennaio 2010 (con i dati storici a partire da gennaio 2009) alla pubblicità dinamica gestita da IGPDecaux su metropolitane, aeroporti, autobus e tram, si aggiungono i prodotti che si rivolgono ad un target in movimento gestiti da Clear Channel e CBS Outdoor. Segnaliamo, infine, l’entrata nella rilevazione internet di sette nuove concessionarie dichiaranti con i dati retroattivi a partire dal gennaio 2009. (beh, buona giornata).

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Media e tecnologia Nessuna categoria Pubblicità e mass media

La pubblicità italiana a -13,4%. I Ceo della pubblicità in Italia raccontano balle.

Tra la chiusura del 2009 e l’inizio del 2010 i manager italiani delle agenzie di pubblicità hanno rilasciato dichiarazioni incoraggianti. Chi ha vantato incrementi a due cifre (uno ha avuto la sfacciataggine di affermare che la sua filiale di Roma ha fatto più 11%), chi ha avuto addirittura il coraggio di dichiarare +50%. Qui si è letto che un’agenzia ha fatto 40 milioni di fatturato, lì che ha un “billing” di 6o milioni. Balle, balle, solo balle. La verità è che è andato in fumo un modello di business: si è distrutto valore, professionalità, autorevolezza. E si sono distrutti centinaia di posti di lavoro.

Infatti, Nielsen Media Research comunica che gli investimenti pubblicitari nel totale anno 2009 ammontano a 8.515 milioni con una flessione del -13,4% sull’anno precedente. La variazione dicembre 2009 su dicembre 2008 è del -1,6%. Nel confronto mensile, infatti, si registrano valori in crescita per la Televisione, la Radio, il Cinema, Internet, le Cards e l’Out of Home Tv. Rallenta il trend negativo dei Quotidiani.

Ferrero, Wind, Unilever, Vodafone, Tim, Procter&Gamble, Barilla, Volkswagen, L’Oreal e Telecom guidano la classifica dei Top Spender del 2009 con investimenti pari a 1.212 milioni di euro, in calo del -6,6% sul 2008.

Nel 2009 la Televisione, considerando i canali generalisti e quelli satellitari (marchi Sky e Fox), mostra una flessione del -10,2%, ma a dicembre si registra una crescita del +2,5%. Hanno andamenti positivi sul mese: Alimentari, Automobili, Toiletries, Gestione Casa e Farmaceutici.

La Stampa nel 2009 ha un calo del -21,6%. I Quotidiani a pagamento mostrano una flessione del -16,0% con l’Automobile a -26,0%, l’Abbigliamento a -19,7%, la Distribuzione a -19,7% e la Finanza/Assicurazioni a -23,7%. Per quanto riguarda le tipologie pubblicitarie, la Commerciale segna il -17,8%, la Locale il -13,6% e la Rubricata/Di Servizio il -14,8%. In contrazione del -26,6% la raccolta dei Quotidiani Free/Pay Press. I Periodici nel 2009 diminuiscono del -28,7% con l’Abbigliamento a -29,2%, la Cura Persona a -23,0% e l’Abitazione a -32,5%.

La Radio chiude il 2009 a -7,7%, con un exploit del +24,6% sul mese di dicembre grazie alle performances di Auto, Alimentari e Finanza/Assicurazioni. Per quanto riguarda gli altri mezzi gli andamenti sull’anno sono: Affissioni -25,4%, Cinema -4,4%, Cards +0,9%, Out of Home Tv +0,2% e Direct Mail -15,8%. Internet cresce del +5,1% grazie al decisivo apporto della tipologia Search.

Si aggiungono al mercato fin qui analizzato gli investimenti pubblicitari sul Transit, la pubblicità dinamica gestita da IGPDecaux su metropolitane, aeroporti, autobus e tram. Nel 2009 l’advertising su questo mezzo è pari a 99 milioni di euro.

I Ceo delle agenzie di pubblicità italiane dovrebbero rispondere a una sola domanda: mentre raccontavate stronzate ai giornali di categoria, quanta gente avete licenziato? Beh, buona giornata.

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La pubblicità italiana non esce dalla crisi.

Nielsen Media Research: la pubblicità a -16% nel periodo gennaio-settembre 2009.

Nei primi 9 mesi gli investimenti pubblicitari ammontano a 5.990
milioni di euro. A settembre 2009 verso settembre 2008 la variazione è
del -12,8%. In particolare la Televisione mostra una flessione del
-13,2% sul periodo cumulato, la Stampa da gennaio ha un calo del
-23,6%, la Radio diminuisce del -14,0%, l’Affissione del -26,0%. Segno
più per Internet (+5,2%) e per le Cards (+1,0%).

Nielsen Media Research comunica che da gennaio a settembre gli
investimenti pubblicitari ammontano a 5.990 milioni di euro con una
flessione del -16,0% rispetto al corrispondente periodo del 2008. A
settembre 2009 verso settembre 2008 la variazione è del -12,8%. A
livello di settori merceologici, considerando il periodo cumulato, si
registrano: -11,6% per gli Alimentari, -21,3% per le Auto e -5,7% per
le Telecomunicazioni.

Wind, Unilever, Vodafone, Telecom It. Mobile, Ferrero, Barilla,
Procter&Gamble, L’Oreal, Volkswagen e Fiat Div. Fiat Auto guidano la
classifica dei Top Spender nei primi nove mesi del 2009 con
investimenti pari 829 milioni di euro, in calo del -11,9% sul
corrispondente periodo dell?anno scorso.

La Televisione, considerando i canali generalisti e quelli satellitari
(marchi Sky e Fox), mostra una flessione del -13,2% sul periodo
cumulato e del -7,1% sul singolo mese.

La Stampa, nel suo complesso, da gennaio ha un calo del -23,6%. I
Periodici diminuiscono del -28,8% con l?Abbigliamento a -29,0%, la
Cura Persona a -24,3% e l’Abitazione a -31,7%.

I Quotidiani a pagamento mostrano una flessione del -19,5% con
l’Automobile, l’Abbigliamento e la Distribuzione, i tre settori più
importanti, che riducono la spesa rispettivamente del -34,5%, del
-24,1% e del -25,7%.

Sono in controtendenza l’Abitazione che aumenta del +8,8% sul cumulato
(e del +15,6% settembre 2009 su settembre 2008) e il Turismo/Viaggi
con il +7,5%. A livello di tipologie la Commerciale segna il -22,9%,
la Locale il -15,1% e la Rubricata/Di Servizio il -17,1%. In
contrazione anche la raccolta dei Quotidiani Free/Pay Press (-28,7%).

La Radio diminuisce da gennaio del -14,0% ed è in leggera crescita nel
confronto mensile settembre 2009 su settembre 2008 (+0,6%). Fanno
registrare variazioni negative anche: Affissioni (-26,0%), Cinema
(-12,4%), Out of Home Tv (-1,1%) e Direct Mail (-17,9%).

Performance positiva invece per Internet che cresce del +5,2%
raggiungendo i 421,4 milioni di euro e per le Cards (+1,0%).

Si aggiungono al mercato fin qui analizzato gli investimenti
pubblicitari sul Transit, la pubblicità dinamica gestita da IGPDecaux
su metropolitane, aeroporti, autobus e tram. Da gennaio a settembre
2009 l’advertising è di circa 71 milioni di euro.

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La pubblicità italiana non riesce a uscire dalla quarta crisi.

Secondo Nielsen Media Research da gennaio ad agosto 2009 gli investimenti pubblicitari ammontano a 5.275 milioni di euro con una flessione del -16,4% rispetto al corrispondente periodo del 2008. Ad agosto 2009 verso agosto 2008 la variazione è del -15,8%. A livello di settori merceologici, considerando il periodo cumulato, si registrano: -11,6% per gli Alimentari, -21,9% per le Auto e -5,4% per le Telecomunicazioni.

Unilever, Wind, Vodafone, Telecom It. Mobile, Barilla, Ferrero, L’Oreal, Volkswagen, Procter&Gamble e Fiat Div. Fiat Auto guidano la classifica dei Top Spender nei primi otto mesi del 2009 con investimenti pari 715 milioni di euro, in calo del -13,4% sul corrispondente periodo dell’anno scorso.

La Televisione, considerando i canali generalisti e quelli satellitari (marchi Sky e Fox), mostra una flessione del -13,9% sul periodo cumulato e del -17,7% sul singolo mese.

La Stampa, nel suo complesso, da gennaio ha un calo del -23,9%. I Periodici diminuiscono del -28,8% con l’Abbigliamento a -28,7%, la Cura Persona a -25,7% e l’Abitazione a -29,5%. I Quotidiani a pagamento mostrano una flessione del -20,2% con l’Auto, l’Abbigliamento e la Finanza/Assicurazioni, i tre settori più importanti, che riducono la spesa rispettivamente del -36,9%, del -27,0% e del -32,0%. Sono in controtendenza l’Abitazione che aumenta del +7,7% e il Turismo/Viaggi con il +8,6% sul cumulato e il +17,5% sul mese. A livello di tipologie la Commerciale segna il -23,9%, la Locale il -15,3% e la Rubricata/Di Servizio il -17,7%. In contrazione anche la raccolta dei Quotidiani Free/Pay Press (-27,4%).

La Radio diminuisce del -15,8% in otto mesi e del -1,9% sul singolo mese. Fanno registrare variazioni negative anche: Affissioni (-26,4%), Cinema (-8,3%), Cards (+1,8%) e Direct Mail (-17,3%). Performance positiva invece per Internet che cresce del +6,2% raggiungendo i 371 milioni di euro. Beh, buona giornata.

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