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Adesso è chiaro perché Berlusconi ha gestito in modo arrogante lo scandalo liste nel Lazio: sapeva che Polverini era comunque perdente. Ma così facendo ha solo peggiorato le cose.

Regionali Lazio, sondaggio Ipsos. Bonino vince anche a “liste pari”: 50 a 48%-blitzquotidiano.it

Emma Bonino è in vantaggio su Renata Polverini nella corsa alla presidenza della Regione Lazio: la candidata del centrosinistra è infatti davanti alla sua rivale appoggiata dal centrodestra nel sondaggio sulle previsioni di voto effettuato dall’istituto Ipsos. Il dato interessante è che, stando al sondaggio, la Bonino vincerà sia se la lista del Pdl di Roma e provincia rimarrà esclusa, sia se la stessa lista dovesse essere riammessa: nel primo caso il gradimento della Bonino si attesta al 52% contro il 47% della Polverini; nel secondo caso, la Bonino dovrebbe ottenere il 50,5% delle preferenze contro il 48,5% della rivale.

In caso di esclusione della lista del Pdl, i partiti che otterrebbero maggiori vantaggi sono ovviamente gli altri che appoggiano la Polverini: la Lista Renata Polverini passerebbe dal 4,8 al 16%, La Destra di Storace andrebbe dal 2,5 al 4,2%, l’Udc dal 4,5 al 7,5%. Molti elettori del centrodestra probabilmente non andrebbero a votare o si troverebbero in difficoltà: il numero degli elettori che rimarrebbero a casa, sommato a quello degli incerti, salirebbe dal 41,6% a 47,2%.

Un altro dato può aiutare a fornire una spiegazione a questo fenomeno: il 45% degli elettori del Pdl sono fermamente convinti che “la legge è uguale per tutti” e che “se ci sono irregolarità le liste devono essere escluse”. Dunque il “pasticcio” del Lazio potrebbe aver “deluso” molti sostenitori pidiellini.

Nel centrosinistra, la Bonino si dimostra una candidata più “forte” della coalizione che sostiene: infatti in una competizione con la lista pdl i partiti a sostegno della Bonino otterrebbero il 49,6% (rispetto al 50,5% dell’esponente radicale). Se il Pdl rimanesse fuori, i partiti di centrosinistra otterrebbero il 51,6%, rispetto al 52% del candidato a governatore.

In base ai risultati del sondaggio Emma Bonino si presenta come un candidato molto competitivo: una possibile spiegazione potrebbe essere la capacità del leader dei radicali di “racimolare” i voti degli “scontenti” della sinistra. Ma leggendo i dati dello studio Ipsos si scopre invece che la Bonino è molto apprezzata negli ambienti cattolici: tra i “praticanti assidui” il 37% voterebbe per la Bonino, mentre la Polverini (appoggiata anche dall’Udc) non andrebbe oltre il 30% di gradimento.

Per quanto riguarda i temi più cari agli elettori, al primo posto si piazza il lavoro, prioritario per il 53% del campione preso in esame. Segue col 22% la sanità. E proprio sulla sanità, gli elettori “premiano” la Bonino: il candidato del centrosinistra è ritenuto più preparato in materia dal 28% degli elettori, contro il 18% che ritiene più competente la Polverini. Tuttavia il 62% dei laziali pensa che di questo tema si sia parlato troppo poco in campagna elettorale: la pensa così il 70% degli elettori della Bonino e il 53% di chi voterà la Polverini.

Infine, il sondaggio ha esaminato il giudizio degli elettori sull’operato dell’amministrazione in carica: il 46% è soddisfatto, il 45% no. Sono soddisfatti il 55% degli elettori del centrosinistra (la coalizione che governa attualmente la regione), ma la percentuale sale al 69 tra gli elettori del Pd. Invece tra gli elettori del Pdl “solo” il 35% giudica positivamente il lavoro svolto dall’attuale giunta: la percentuale “vola” però al 49% se si considerano gli elettori di tutti i partiti a sostegno della Polverini. (Beh, buona giornata).

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Silvietto e il G8, Silviotto e il G Etto: io speriamo che me la cavo.

Tra gli italiani vince l’idea che il vertice ci ha rafforzati. Per il 38 per cento dei nostri concittadini l’immagine del Paese è migliorata, il 33 la considera invece immutata di RENATO MANNHEIMER-corriere.it

Il G8 si è conclu­so con numero­se prese di posi­zione di rilevante im­portanza strategica. Sarebbe auspicabile che — contrariamen­te a quanto è talvolta accaduto in passato — queste trovassero poi una concreta applicazione nella real­tà. Come molti hanno osservato, uno dei limiti dei consessi interna­zionali di questo genere è la difficile traduzione delle intenzioni in com­portamenti concreti. Anche per que­sto, alcuni valutano criticamente queste riunioni, proponendone in certi casi l’allargamento o, più rara­mente, la limitazione nel numero dei partecipanti. La netta maggioranza degli italia­ni, comunque ritiene valida la sca­denza del G8. Più del 70% la giudica infatti «molto» o «abbastanza» im­portante. Questa opinione è notevol­mente più accentuata tra i giovani (specie se studenti) e tra chi possie­de un titolo di studio medio-alto.

C’è da notare anche un’accentuazio­ne di questo orientamento nelle don­ne che finiscono col costituire uno dei segmenti sociali più interessati e partecipi. Dal punto di vista della col­locazione politica, l’opinione sull’im­portanza degli appuntamenti del G8 non è però unanime, poiché si rileva un netto maggior favore da parte de­gli elettori del centrodestra, stimola­ti forse anche dalla funzione svolta da Berlusconi in quanto presidente di questa edizione. Ma anche quasi tre elettori del centrosinistra su quat­tro riconoscono il rilievo dell’even­to. Il quale sembra aver rappresenta­to un successo per l’Italia, sia dal punto di vista organizzativo, sia, in parte, da quello dei contenuti propo­sti. Anche questa opinione appare condivisa dalla maggioranza relati­va. In questo caso, però, i giovani fi­no ai 35 anni risultano più scettici: tra costoro la maggioranza relativa non vede mutamenti significativi nell’immagine del Paese, che appaio­no invece più presenti tra chi ha su­perato i 45 anni, specie se laureato. Com’era facile attendersi, il proprio orientamento politico (che funzio­na, come sempre accade, da «facilita­tore » per formare la propria opinio­ne su tematiche complesse o di cui si sa poco) gioca un ruolo centrale in questa valutazione: i votanti per il centrodestra appaiono assai più con­vinti (per il 60%) che l’immagine del­­l’Italia si sia rafforzata. Questa opi­nione è invece condivisa solo dal 24% degli elettori del centrosinistra, tra i quali quasi uno su cinque è del parere che, tutto sommato, la nostra immagine si sia indebolita a seguito del G8 e delle vicende connesse.

Il G8 parrebbe aver costituito un successo personale anche per Berlu­sconi. Tanto che quest’ultimo vede, proprio in questi giorni, un significa­tivo incremento delle intenzioni di voto per il suo partito (superando il risultato delle Europee e avvicinan­dosi nuovamente all’obiettivo del 40%), dopo aver subito un’erosione nelle scorse settimane, anche a se­guito delle vicende personali che lo hanno coinvolto. Le quali, tuttavia, potrebbero tornare alla ribalta già nei prossimi giorni, ora che la «tre­gua » del G8 si è esaurita. (Beh, buona giornata).

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