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L’Observer: “Berlusconi è al sicuro da ogni denunzia grazie a una legge che lui stesso ha fatto passare. Importa a qualcuno che la democrazia italiana sia distorta in questo modo?”

La stampa inglese sui media italiani.”La Ue può tollerare questa situazione?” di VINCENZO NIGRO-Repubblica

L’Observer afferma che le “buffonate” (antics) di Berlusconi “meritano la nostra censura”
Giorno dopo giorno, le critiche della stampa britannica al premier Silvio Berlusconi stanno cambiando di livello e qualità. Questa mattina The Observer, l’edizione domenicale del Guardian, pubblica un commento dal titolo “Le buffonate di Berlusconi meritano la nostra censura”, che però delle buffonate del primo ministro racconta ormai poco o nulla.

Nel senso che il suo comportamento è stato dato per accertato, visto che da settimane da Palazzo Chigi non è arrivata nessuna seria smentita agli incontri con prostitute e a tutto il resto. L’Observer scrive quindi che la sua battuta “non sono un santo” è una risposta incontestabilmente giusta e vera, ma questo non cancella per nulla i problemi del capo del governo italiano. “Mentre è vero che la politica italiana ha le sue dinamiche, l’eccezione culturale (per l’Italia) non giustifica un governo marcio. Il vero scandalo è il modo in cui la storia è stata cancellata” dai media italiani. “Berlusconi controlla abbastanza del sistema dei media italiani da limitare gli articoli di critica al suo comportamento. Quando non controlla direttamente giornali o tv, è proprietario di compagnie che controllano i budget pubblicitari. Le notizie sul suo scandalo sessuale sono state limitate ad alcuni siti web e a un solo grande giornale, La Repubblica”.

“Berlusconi è al sicuro da ogni denunzia grazie a una legge che lui stesso ha fatto passare. Importa a qualcuno che la democrazia italiana sia distorta in questo modo? E’ un fatto doloroso a cui assistere, ma l’Italia è ancora un paese importante, attualmente presidente del G8, un partner importante dell’Ue, una grande economia dell’eurozona. Gli altri paesi dell’Unione europea dovrebbero essere meno indifferenti a un partner che porta il loro club in tali condizioni”. L’ultima domanda dell’Observer è se gli altri leader europei “avrebbero tollerato, da un paese che si apprestasse a diventare membro dell’Ue, una situazione in cui la società civile è così evidentemente sottomessa alla volontà del Premier? Certamente no”.

Il Daily Telegraph, dopo gli articoli di sabato, titola su “Silvio Berlusconi leggermente contrito, corteggia la Chiesa”. Il giornale conservatore scrive che “nelle prossime settimane il libidinoso primo ministro italiano giocherà un ruolo poco visto nel suo repertorio alimentato dal testosterone: il penitente”. Secondo il Telegraph il premier ha intenzione di ripulire la sua immagine dopo le rivelazioni sulla sua vita privata, per “mostrare agli italiani che può giocare il ruolo del leader responsabile e devoto, quanto quello del settuagenario playboy”. Di qui la decisione di trascorrere l’estate all’Aquila e non a villa Certosa. E, nel tentativo di riavvicinarsi ai cattolici, “l’unica comunità che ha visto le buffonate di Berlusconi con disapprovazione”, ha organizzato una visita al santuario di padre Pio.

Sulla stessa linea anche il Sunday Times, con un articolo dal titolo “Le registrazioni sul sesso costringono Berlusconi ad un’estate di sobrietà”. Dopo le ultime rivelazioni sulla sua vita privata “il leader italiano corre ai ripari per recuperare la dignità”. Anche l’edizione domenicale del Times ricorda che “nel tentativo di compiacere la Chiesa cattolica Berlusconi intende visitare Padre Pio”. (Beh, buona giornata).

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Berlusconi, il G8 e la stampa internazionale.

“Gli scandali di Berlusconi alla prova del G8” di ENRICO FRANCESCHINI-Repubblica.

Un giornale lo paragona a “un imperatore romano, che si lancia in iniziative lontano da casa propria per distogliere l’attenzione dai suoi problemi domestici”. Un altro ipotizza che i problemi domestici lo seguiranno anche quando si occupa di affari internazionali, con la possibilità che i magistrati baresi lo “chiamino a testimoniare” alla vigilia o nei giorni del summit del G8. Un terzo riporta che la sua popolarità è scesa rapidamente “sotto il 50 per cento”, e che continua a perdere consensi, in particolare tra “donne, giovani e cattolici praticanti”.

Sono alcuni degli articoli sul caso Berlusconi che appaiono oggi sulla stampa straniera. Interessati alla vicenda fin dall’inizio, i media stranieri la mettono ora sotto una lente d’ingrandimento per la prossimità con il vertice del G8, che richiamerà inevitabilmente l’attenzione del mondo sul paese ospitante, l’Italia, e sul suo leader, che ha la presidenza di turno del “club più esclusivo del mondo”, come viene soprannominato il Gruppo delle democrazie più ricche della terra.

E’ il quotidiano Independent di Londra a fare un paragone tra Silvio Berlusconi e gli imperatori di Roma antica: “Allo stesso modo, confrontato da una serie di scandali interni che farebbero imbarazzare l’imperatore Tiberio, il primo ministro italiano sale sul palcoscenico mondiale”, oggi annunciando il programma del G8, poi partendo per la Libia dove incontrerà Gheddafi, quindi la settimana prossima ospitando il presidente Obama e gli altri leader del G8 all’Aquila. “Voci in patria e all’estero si chiedono se i suoi problemi interni diminuiranno la sua capacità di affrontare importanti questioni globali”, come l’immigrazione, il cambiamento climatico, la crisi iraniana, scrive Michael Daly da Milano, ricordando le indiscrezioni dei giorni scorsi secondo cui Berlusconi avrebbe detto al premier israeliano Netanyahu che Obama è “debole” sull’Iran, un commento che non è certo stato gradito a Washington, e altre recenti prese di posizioni del leader del Pdl che hanno suscitato irritazione tra i nostri alleati.

Il Times di Londra riporta che il presidente del Consiglio potrebbe essere chiamato a deporre, come testimone, nell’indagine su Giampaolo Tarantini, l’uomo d’affari pugliese che portava modelle ed escort alle sue feste in Sardegna e a Roma, il quale è ora inquisito non solo per “incitamento alla prostituzione ma anche per traffico di cocaina. Il quotidiano londinese scrive che gli inquirenti pugliesi stanno esaminando dichiarazioni rese alla polizia di Olbia, in Sardegna, l’estate scorsa, da due donne che dissero di “essersi sentite male” dopo un party nella villa di Tarantini, che è vicina a quella di Berlusconi, apparentemente dopo avere preso della droga. E l’inchiesta, aggiunge il Times, si sta allargando al possibile reclutamento di “donne straniere”, dopo che Barbara Montereale, una delle invitate a Villa Certosa, ha affermato di avere visto in un’occasione numerose “donne slave o dell’Est Europa che sembravano di casa” alla villa del premier. Convocare Berlusconi come testimone “è possibile ma è al momento solo un’ipotesi”, dice Marco Dinapoli, uno dei magistrati che indagano, citato dal Times. Il giornale scrive che, secondo la polizia, Tarantini e Berlusconi si parlavano “circa 20 volte al giorno” l’estate scorsa prima e dopo le vacanze di Ferragosto.

Sempre sul Times, che pubblica in un riquadro a parte la nuova versione delle “dieci domande” presentate al premier italiano da “Repubblica”, ci sono indicazioni sul calo di popolarità di Berlusconi, il cui indice di gradimento secondo un sondaggio pubblicato lo scorso fine settimana sarebbe sceso “sotto il 50 per cento”, con un calo particolarmente forte “tra donne, giovani e cattolici praticanti”.

Un altro giornale inglese, The Age, dedica a Berlusconi un lungo ritratto, chiedendosi che peso avranno le polemiche degli ultimi due mesi sul summit del G8 e più in generale se il premier riuscirà a conservare il potere. A Berlusconi dedica oggi una pagina anche l’americano Wall Street Journal, con un’inchiesta da Porto Rotondo su un altro filone dello scandalo, passato in questi giorni in secondo piano ma non tramontato: il rapporto tra Berlusconi e Noemi Letizia, e soprattutto le foto di Antonello Zappadu, il fotografo autore degli scatti delle feste a Villa Certosa, alcuni dei quali sono stati pubblicati dal quotidiano spagnolo El Pais. (Beh, buona giornata).

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“L’Italia ospita quest’anno il summit del G8, dove si discuterà di maggiore cooperazione nella lotta al terrorismo e al crimine internazionale. E’ un importante membro della Nato. Fa parte dell’eurozona, che è confrontata dalla crisi finanziaria globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a domandarsi cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell’Italia”.

l Times: “Cade la maschera del clown”.Libération: “Lo scandalo è alle calcagna”
dal corrispondente ENRICO FRANCESCHINI-repubblica.it

Uno scandalo che non riguarda più solo gli italiani, ma anche i paesi partner dell’Italia, nell’Unione Europea, nella Nato, nel G8 che l’Italia si prepara ad ospitare. E’ questo il severo giudizio di un editoriale del Times di Londra sulla vicenda che ruota da settimane attorno a Silvio Berlusconi, al suo rapporto con la 18enne Noemi Letizia, alle feste in Sardegna e al divorzio con la moglie Veronica Lario. E non è solo il Times a occuparsi ancora una volta di questa storia, che la stampa inglese sta seguendo con particolare attenzione: ci sono nuovi articoli anche sul Financial Times, sul Daily Telegraph, sull’Independent.

“Cala la maschera del clown”, s’intitola l’editoriale del Times, il secondo su questa vicenda dopo quello altrettanto duro del 18 maggio, pubblicato al primo posto fra i tre commenti del giorno nella pagina degli editoriali. “La qualità del governo Berlusconi non è una questione privata”, afferma il sottotitolo. “L’aspetto più sgradevole del comportamento di Silvio Berlusconi non è che è un pagliaccio sciovinista, né che corre dietro a donne di 50 anni più giovani di lui, abusando della sua posizione per offrire loro posti di lavoro come modelle, assistenti o perfino, assurdamente, come candidate al parlamento europeo”, comincia l’articolo. “Ciò che è più scioccante è il completo disprezzo con cui egli tratta l’opinione pubblica italiana. Il senile dongiovanni può trovare divertente agire da playboy, vantarsi delle sue conquiste, umiliare la moglie e fare commenti che molte donne troverebbero grottescamente inappropriati. Ma quando vengono poste domande legittime su relazioni scandalose e i giornali lo sfidano a spiegare legami che come minimo suscitano dubbi, la maschera del clown cala. Egli minaccia quei giornali, invoca la legge per difendere la propria ‘privacy’, pronuncia dichiarazioni evasive e contraddittorie, e poi melodrammaticamente promette di dimettersi se si scoprisse che mente”.

Il Times riconosce che la vita privata di Berlusconi è appunto un affare privato, ma osserva che, come è si è dovuto rendere conto Bill Clinton, scandali e alti incarichi pubblici non vanno d’accordo. “Molti potrebbero dire che l’Italia non è l’America, che l’etica puritana degli Stati Uniti non ha mai dominato la vita pubblica italiana, e che pochi italiani si scandalizzano davanti ai donnaioli. Ma questo è un ragionamento insensato e condiscendente. Gli italiani comprendono quanto gli americani cosa è accettabile e cosa non lo è. E, come gli americani, giudicano spregevole il cover-up”.

L’editoriale del quotidiano londinese nota quindi che pochi media in Italia possono fare simili affermazioni, senza timore di un castigo. “A suo merito, la Repubblica ha continuamente sollevato domande al primo ministro sulla sua relazione con Noemi Letizia, e alla maggior parte di queste domande non ci sono state risposte soddisfacenti. Quando e dove egli ha conosciuto la famiglia della ragazza? Mr. Berlusconi chiese di avere fotografie da un’agenzia di modelle per iniziare i contatti con la signorina Letizia? Che cosa c’è di vero sulle notizie di party con decine di giovani donne nella sua villa in Sardegna? Mr. Berlusconi ha promesso di spiegare tutto in parlamento. Ma non ha certo riassicurato i suoi critici con la sua iniziativa per bloccare la pubblicazione di 700 fotografie che potrebbero mostrare cosa succedeva a quei party. Né lo aiuta il suo sventurato ministro degli Esteri, che ha provato a difenderlo sottolineando che l’età per il consenso (a rapporti sessuali, ndr.) in Italia è 14 anni, come se ciò fosse rilevante”.

Qualcuno potrebbe dire, si conclude l’editoriale, che tutto ciò non riguarda i forestieri. Ma gli elettori italiani, alla vigilia delle elezioni europee, dovrebbero riflettere sul modo in cui è guidato il loro governo, sui candidati selezionati per Strasburgo e sul livello di sincerità del premier. E la faccenda “riguarda anche altri”, afferma il Times. “L’Italia ospita quest’anno il summit del G8, dove si discuterà di maggiore cooperazione nella lotta al terrorismo e al crimine internazionale. E’ un importante membro della Nato. Fa parte dell’eurozona, che è confrontata dalla crisi finanziaria globale. Non sono soltanto gli elettori italiani a domandarsi cosa sta succedendo. Se lo chiedono anche i perplessi alleati dell’Italia”.

Il Times pubblica anche una lunga corrispondenza dall’Italia, intitolata “Berlusconi blocca la pubblicazione di foto di giovani donne in bikini a un party nella sua villa”. Un articolo sul Financial Times, invece, osserva che “l’ondata di gossip” e “l’odore di scandalo” intorno a Berlusconi distolgono l’attenzione dell’opinione pubblica italiana da questioni ben più gravi, come le cattive notizie sull’andamento dell’economia italiana.

Una corrispondenza sul Daily Telegraph afferma che “gli alleati di Berlusconi mettono nel mirino la moglie” per il divorzio, con la rivelazione che Veronica Lario avrebbe un partner da tempo, fatta da Daniela Santanché sul quotidiano Libero. E l’Independent riporta le pesanti critiche fatte dal premio Nobel per la letteratura Josè Saramago, che hanno spinto la casa editrice Einaudi, “parte dell’impero Modandori di Berlusconi”, a non pubblicare il suo ultimo libro, che descrive tra l’altro il primo ministro come “un delinquente”.

Francia. Il quotidiano Libération dedica la copertina alla vicenda: “Lo scandalo alle calcagna” e nelle due pagine interne: “Rivelando la tresca il quotidiano Repubblica ha fatto vacillare la popolarità del presidente del consiglio. E’ una battaglia portata avanti nel nome di una certa concezione dell’interesse pubblico”.

Spagna. Il quotidiano El Pais torna a trattare la questione in una corrispondenza da Roma: “L’opposizione italiana chiede a Berlusconi che spieghi in parlamento se abbia portato nell’organizzazione elettorale del partito i suoi invitati delle feste private in Sardegna” e si chiede: “Berlusconi utilizza gli aerei ufficiali dello stato Italiano per portare gli artisti, ballerine e veline a Villa Certosa? Ha fatto uso improprio dei beni dello stato? È l’ultimo capitolo del Naomigate che ha trasformato l’Italia in un manicomio semplicemente portando allo scoperto l’abitudinaria mescolanza tra vita privata e pubblica di Berlusconi e la sua tendenza a conquistarsi amici e amiche dell’ambiente televisivo portandoli in quello politico”.

Sferzante il pezzo della Vanguardia: “La campagna elettorale per le Europee continua in Italia, astrusa e noiosissima, incapace di competere quanto a contestazioni, incanto mediatico, spessore del tema con la vita personale della stella più sgargiante della politica italiana degli ultimi quindici anni: Silvio Berlusconi. Nelle cerchia del potere si parla più di questa commediola che delle vicende poltico-continentali a Bruxelles. A volte diverte. La maggior parte delle volte preoccupa ed esaurisce tanta banale frivolezza”.

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Attualità democrazia Media e tecnologia Società e costume

Il caso delle dieci domande di Repubblica ha fatto il giro del mondo: “Mr. Berlusconi, why don’t you answer the press?”, scrive The Huffington Post.

Sui giornali esteri sempre spazio alle 10 domande poste da “Repubblica”.Così la stampa internazionale chiede al premier di rispondere. Stupore per la mancata solidarietà al nostro giornale di ALESSIA MANFREDI- repubblica.it

Così la stampa internazionale chiede al premier di rispondere
Il primo ad occuparsene è stato il Times londinese di Rupert Murdoch, poi il caso delle dieci domande poste da Repubblica a Silvio Berlusconi sul suo rapporto con la diciottenne Noemi Letizia, rimaste senza risposta, ha fatto il giro della stampa estera.

Dalla Gran Bretagna alla Spagna ad altri paesi, autorevoli quotidiani hanno mostrato il loro sostegno a Repubblica, dando ampio spazio all’inchiesta, sottolineando il silenzio e l’ira del premier. Altri hanno semplicemente riferito il caso. In un’intervista a Repubblica, il direttore di Die Zeit, Giovanni Di Lorenzo, ha detto che insultare un quotidiano “in Germania provocherebbe l’immediata solidarietà di tutti gli altri media, indipendentemente dal loro orientamento politico”. Alla questione sono stati dedicati diversi articoli e commenti. Ecco i principali.

“Public Duty and Private Vendetta”, The Times, 18 maggio 2009. Le lamentele di Silvio Berlusconi, che si ritiene vittima di diffamazione, non hanno alcun senso, si legge nell’editoriale non firmato del Times, che, secondo la tradizione anglosassone, riflette l’opinione della direzione del giornale. Le domande di Repubblica, continua il Times, non sono un’intrusione nella vita privata, ma sono legate al suo ruolo di politico e magnate dei media. E l’attacco di Berlusconi al giornale è un tentativo di intimidire il dissenso.

“Mr. Berlusconi, why don’t you answer the press?”, The Huffington Post, 20 maggio 2009. Il caso approda anche sull’influente sito di informazione online di Arianna Huffington.

“In praise of La Repubblica”, The Guardian, 23 maggio 2009. Anche il Guardian dedica un editoriale al caso, intitolato, semplicemente, “Elogio a La Repubblica”. “Nonostante rumori minacciosi da parte di Silvio Berlusconi, il principale quotidiano di centro-sinistra si è rifiutato di smettere di chiedere risposte alle 10 domande poste al premier circa la sua relazione con una adolescente napoletana, Noemi Letizia”, si legge nel testo, che insiste sul diritto della stampa in una società democratica a fare domande e conclude: “Repubblica sta facendo una battaglia solitaria e merita sostegno”.

“Papi, en la encrucijada”, El Pais, 20 maggio 2009. “Papi, al crocevia” titola il commento del quotidiano spagnolo, che ripercorre l’origine della crisi, dalle dichiarazioni di Veronica Lario, sottolineando l’anomalia di Berlusconi, capo del governo, “editore del maggior gruppo mediatico del Paese”, il suo controllo quasi totale della informazione televisiva, fino alle domande di Repubblica, seguite da ira e silenzio. Sarebbe salutare per la democrazia italiana, argomenta El Pais, “che Berlusconi prendesse carta e penna e spiegasse al mondo perché lo chiamano papi”.

“How one newspaper’s shameful questions have rattled Silvio Berlusconi”, The Observer, 24 maggio 2009. Il giornale inglese ripercorre in un lungo articolo l’intera vicenda Noemi, le domande “vergognose” di Repubblica che hanno innervosito il presidente del Consiglio, provocato una dura reazione da parte della stampa di destra, e innescato gli insulti del premier al cronista di Repubblica.

“Les questions sur les starlettes font enrager Silvio Berlusconi”, La Tribune de Geneve, 16 maggio 2009. E’ un Silvio Berlusconi “sull’orlo di una crisi di nervi” quello che se la prende con il principale quotidiano di Roma, secondo il quotidiano svizzero. Le domande di Repubblica, per far luce sulle molte zone d’ombra sono rimaste senza risposta perché il Cavaliere ha invocato il complotto, si legge sul quotidiano.

“L’origine des liens entre Berlusconi et la jeune Noémie”, Le soir, 24 maggio 2009. Il giornale belga riprende il caso usando un servizio della France Presse.

“L’affaire Noemi poursuit Berlusconi”, Le Figaro, 25 maggio 2009. Anche il quotidiano francese conservatore, che ieri sul caso titolava “La Repubblica mette in imbarazzo Berlusconi” continua a dare spazio alla vicenda Noemi, che “sta perseguitando il presidente del Consiglio”, dando conto della campagna di Repubblica, delle incongruità rivelate dall’inchiesta sul rapporto fra la ragazza ed il presidente del Consiglio e della richiesta di spiegazioni in Parlamento da parte dell’opposizione.

“L’insubmersible”, Slate.fr, 25 maggio 2009. Sul sito di informazione online diretto da Jean Marie Colombani, un lungo articolo di Marc Lazar riflette sull’enigma Berlusconi: accerchiato dai guai, dalla “strana relazione con la ragazza napoletana”, incalzato dalla stampa d’opposizione, “accusata di aver rivelato informazioni su di lui e di chiederne conto, come è normale in democrazia”, e ancora dal caso Mills e dall’economia in rosso. Eppure inaffondabile.

“Italie: la vie privée de Silvio Berlusconi continue de troubler la campagne”, Le Monde, 25 maggio 2009. Aumentano i guai per Silvio Berlusconi, si legge sul quotidiano francese. “Le spiegazioni contraddittorie date dal presidente del Consiglio” su Noemi Letizia “sono state smentite da un ex fidanzato della ragazza”.

“Sa liaison dangereuse”, La dernière heure, 25 maggio 2009. Berlusconi non ha finito di spiegare la sua relazione con un’adolescente, si legge sul quotidiano belga.

“Berlusconi e la 18enne: Cos’è successo veramente?”, Die Welt, 25 maggio 2009. Il quotidiano tedesco riprende le rivelazioni di Repubblica e rileva come la crisi “privata” in casa Berlusconi sia diventata ormai affare di stato.

Sulla stessa linea la Suddeutsche Zeitung, “Berlusconi, das model und die “lüge”, Berlusconi, la modella e la “bugia”.

E Bild:”So lernte Berlusconi die 18-Jährige wirklich kennen”, Così Berlusconi conobbe davvero la diciottenne.

“Ex Noemi klapt uit school over Berlusconi”, De Telegraaf, 25 maggio 2009. “L’ex di Noemi rivela”, si legge sul quotidiano olandese, che riprende l’intervista a Repubblica di Gino Flaminio.

Anche De Volkskrant parla delle rivelazioni dell’ex fidanzato di Noemi: “‘Berlusconi loog over relatie met minderjarige”‘, “‘Berlusconi ha mentito sulla sua relazione con la minorenne'” è il titolo del pezzo. (Beh, buona giornata).

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