Categorie
democrazia Leggi e diritto

Siamo di nuovo sui Carboni accesi?

Eolico in Sardegna, il giudice: “Quasi una nuova P2 contro lo Stato. Manovravano anche il Lodo Alfano”-blitzquotidiano.it

Quasi una nuova P2: non solo facevano affari e tangenti ma tentavano di condizionare gli affari di Stato fino al punto di tentare di intervenire sulla Corte Costituzionale per condizionare il giudizio sul Lodo Alfano. Sono queste le clamorose rivelazioni del gip del Tribunale di Roma, che ha spiegato i motivi dell’arresto di Flavio Carboni, Pasquale Lombardi e Arcangelo Martino.

I tre sono stati arrestati nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti sull’eolico in Sardegna. Quella costituita da Carboni, Lombardi e Martino era, per usare le parole del gip Giovanni De Donato, ”un’associazione per delinquere diretta a realizzare una serie indeterminata di delitti” caratterizzata ”dalla segretezza degli scopi” e volta ”a condizionare il funzionamento degli organi costituzionali nonché degli apparati della pubblica amministrazione”.

Secondo il gip tra settembre e ottobre 2009 i tre tentarono di avvicinare giudici della Corte Costituzionale allo scopo di influire sull’esito del giudizio sul cosiddetto lodo Alfano, la legge che prevedeva la sospensione del processo penale per le alte cariche dello Stato. L’operazione, afferma il gip, fu condotta da Lombardi, previo accordo con gli altri due, con cui si manteneva in costante contatto. L’episodio, conclude il giudice, si intreccia col tentativo dei tre di ottenere la candidatura dell’ex sottosegretario all’Economia, Nicola Cosentino, alla carica di presidente della Regione Campania, in cambio appunto degli interventi compiuti sulla Corte Costituzionale.

Il reato ipotizzato dalla Procura di Roma è di associazione a delinquere semplice e violazione della legge Anselmi sulle associazioni segrete. Per il gip i tre hanno ‘’sviluppato una fitta rete di conoscenze nei settori della magistratura e della politica da sfruttare per i fini segreti del sodalizio e ciò anche grazie alle attività di promozione di convegni e incontri di studio realizzate tramite una associazione denominata ‘Centro studi giuridici per l’integrazione europea Diritti e Libertà”.

L’associazione era gestita da Lombardi in qualità di segretario e da Martino quale responsabile dell’organizzazione. Una struttura, scrive il gip, ”di fatto finanziata e gestita in modo occulto da Carboni”. Per il magistrato i tre ”approfittavano delle conoscenze per acquisire informazioni riservate e influire sull’esercizio delle funzioni pubbliche rivestite dalle personalità avvicinate dai membri dell’associazione”. (Beh, buona giornata).

Share
Categorie
Attualità

Dove e come si sarebbero conosciuti il premier e il papà della fanciulla che chiama papi il premier.

«Io presentai Benedetto Letizia a Craxi e a Berlusconi»
L’ex assessore napoletano Martino: mi accompagnava all’Hotel Raphaël, di Alessandra Arachi-corriere.it

Arcangelo Martino lei è un ex-assessore socialista del Comune di Napoli, arrestato ai tempi di Tangentopoli… «… e poi prosciolto con formula piena. La prego, vi prego, ci tengo: questa storia ha devastato la mia vita. Sono innocente». D’accordo. Lei, comunque, venne arrestato insieme con Elio Letizia, il papà di Noemi, la diciottenne che chiama il premier papi… «Fummo arrestati per due storie diverse».

Arcangelo Martino
Ma vi conoscete?
«Ma certo. Letizia era nello staff della mia segreteria. E non solo…».

Cos’altro?
«Fui io a presentare Elio Letizia a Silvio Berlusconi».

E lo dice così?
«Come dovrei dirlo?».

E’ da due settimane, da quando il premier è andato alla festa di compleanno di Noemi, che tutti si chiedono come e quando Berlusconi ha conosciuto Benedetto detto Elio Letizia…
«La risposta è semplice: gliel’ho presentato io».

Quando? Come? Dove?
«Fra l’87 e il ’93 sono stato grande amico di Bettino Craxi. Ero il coordinatore regionale del partito e lo vedevo almeno una volta alla settimana. Tutti i mercoledì andavo a trovarlo a Roma all’Hotel Raphaël, una consuetudine. Mi accompagnava sempre qualcuno dello staff della mia segreteria e quel qualcuno è stato quasi sempre Elio Letizia. Ovviamente…».

Ovviamente?
«Parecchie volte è capitato che al Raphael con Craxi ci fosse Silvio Berlusconi. È lì che ho presentato i due».

E poi?
«Poi hanno fatto amicizia».

Ma perché tanto mistero allora? Se la storia è così semplice, perché Elio Letizia ripete che il motivo della sua conoscenza con Berlusconi è un segreto che si porta nel cuore…
«Non lo so perché Letizia non la racconta questa storia. Io sono almeno quattro o cinque anni che non lo vedo e non lo sento più».

Davvero non c’è altro dietro?
«È andata esattamente così. E sfido chiunque a smentirmi, fosse Bobo Craxi, Giulio Di Donato o altri».

Cosa succedeva al Raphael?
«Incontri di lavoro. Assolutamente normali. Qualche volta anche pranzi o cene».

E ci partecipava anche Elio Letizia?
«No, lo staff della mia segreteria non mangiava insieme con Bettino o Berlusconi».

Comunque Elio Letizia ha costruito con Silvio Berlusconi un rapporto che si è consolidato negli anni fino ad oggi…
«È stato bravo. Letizia ha avuto la perseveranza e il tempo di coltivare questo rapporto con Berlusconi…».

E lei?
«Dopo le questioni giudiziarie mi sono sfilato dalla politica, anche se mi è rimasta nel sangue: mio padre Raffaele è stato uno dei fondatori del Pci a Napoli, amico di Giorgio Napolitano. Mia madre, Filomena Ruggiero, è stata la prima donna che nel ’48 si candidò nel Pci».

Sì, ma la politica è una cosa. Il rapporto con Silvio Berlusconi un altro…
«Il rapporto esiste ancora. Anche se…»

Anche se?
«Con i veri amici non bisogna avere timore. E io nella manifestazione contro le discariche, lo scorso dicembre, non l’ho avuto. Gliel’ho detto in faccia: “Che fai Silvio, ci stai riempiendo di monnezza?”».

Alessandra Arachi

Share
Follow

Get every new post delivered to your Inbox

Join other followers: