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Popoli e politiche

L’assassino di Frammartino voleva uccidere un ebreo.

Le forze di sicurezza israeliane hanno catturato il presunto assassino di Angelo Frammartino. Il giovane volontario è stato assassinato a coltellate il 10 agosto mentre passeggiava a Gerusalemme. L’arrestato, 24 anni, appartiene alla Jihad Islamica. Si chiama Ashraf Abdel Hanaisha ed è stato catturato in Cisgiordania. Ha confessato che era a Gerusalemme per uccidere un […]

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Le forze di sicurezza israeliane hanno catturato il presunto assassino di Angelo Frammartino. Il giovane volontario è stato assassinato a coltellate il 10 agosto mentre passeggiava a Gerusalemme.

L’arrestato, 24 anni, appartiene alla Jihad Islamica. Si chiama Ashraf Abdel Hanaisha ed è stato catturato in Cisgiordania. Ha confessato che era a Gerusalemme per uccidere un ebreo e Frammartino è stato ucciso per errore.

Angelo Frammartino dunque è morto per sbaglio? E’ stato ucciso dal “fuoco amico”? No. Il volontario italiano ha perso la sua giovane vita perché era andato a fare qualcosa di utile per i bambini palestinesi.

La qual cosa non piace a chi fa la guerra uccidendo la gente comune, per rappresaglia, per vendetta, per odio: religioso, razziale, per riaffermare la supremazia della propria civiltà.

In questo senso, l’assassinio di Angelo Frammartino è un fatto politico. Significa che esiste una simmetria, una specularità tra terrorismi, quello imperiale si alimenta di quello jihadista e viceversa.

Nelle guerre moderne, i civili non sono solo le prime vittime, ma i primi obiettivi strategici. L’arrestato aveva nella mente che ha armato di coltello le sue mani la stessa logica di chi ha ordinato di attaccare Cana. Forse c’era un lanciamissili dietro il palazzo dove dormivano 37 bambini. La logica è semplice: io sparo lo stesso, anche se ci sono bambini. Cui corrisponde :io bombardo lo stesso, anche se ci sono bambini.

Ashraf Abdel Hanaisha voleva uccidere un ebreo. Dunque, Angelo Frammartino che era andato per occuparsi di bambini palestinesi, ha trovato, sia pur tragicamente il modo per salvare un suo coetaneo di religione ebraica. E’ morto al posto suo. “Chi salva una vita, salva il mondo intero”, era il motto di Schindler e della sua lista.

L’amarezza per il tragico fatto di sangue che ha portato via la giovane e generosa esistenza di Angelo Frammartino, accanto alla compostezza dei suoi famigliari e dei suoi compagni è la dimostrazione che nel nostro paese ci sono persone semplici e sane. Che sanno da che parte stare. Dalla parte opposta dei coscritti prezzolati della guerra di civiltà. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

Una risposta su “L’assassino di Frammartino voleva uccidere un ebreo.”

Riguardo al volontario italiano ucciso,la cosa mi rattrista molto, ma anche indica una scarsa conoscenza della realta’ Mediorientale da parte di questi gruppi Volontari.
Sono un ebreo italiano di sinistra che vive da piu’ di vent’anni in Israele.
Avevo i miei sogni di pace ed internazionalismo proletario. Speravo di trovare un modo per vivere
e convivere con i palestinesi.Dopo aver lavorato insieme ad arabi, e aver frequentato paesi e locali gestiti da arabi in momenti politici molto diversi, oggi sono meno ottimista. Ci sono in Israele moltissime organizzazioni per la pace e per attivita’ comuni con
i palestinesi. I volontari italiani non si mettono in contatto minimamente.
Come si vuol aiutare due popoli se si aiuta e si capisce solo uno dei due?
E’ come cercare di rappacificare una coppia parlando solo con la moglie.E’ mia impressione che i Volontari che arrivano in Medioriente non visitino e non conoscano per niente Israele, gli Ebrei e le
grandi varieta’ tra gli stessi.Io invito i Volontari Italiani a mettersi in contatto col mondo israeliano che lotta per la Pace ed aiutarlo.
Questo aiutera’ anche i Volontari a girare per il paese sapendo dove ci sono i pericoli e dove invece la situazione e’ tranquilla.

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