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‘Sta volta il Papa ha “benedetto” non Urbi et Orbi, ma orbi e ciechi di fronte allo scandalo della preto-pedofilia.

(fonte: ilmessaggero.it)
“Il messaggio di Pasqua del papa ignora lo scandalo degli abusi sessuali”, titola The Times, evidenziando che il pontefice «non ha fatto mea culpa sulla crisi della pedofilia mentre il cardinale Sodano ha insistito sul fatto che la Chiesa non si lascerà intimidire dal chiacchiericcio» delle opinioni dominanti. Nella cattedrale di St. Mary, a Edimburgo, il capo della Chiesa cattolica scozzese Keith O’Brien «ha difeso il Vaticano, affermando che simili problemi dovrebbero essere affrontati a livello locale, ma ha comunque suggerito che il papa dovrebbe tornare a chiedere scusa per la crisi degli scandali sessuali». A Dublino, invece, la messa pasquale è stata segnata dalle proteste dei fedeli: «Alcuni hanno collocato sull’altare delle scarpe da bambino per ricordare le vittime degli abusi. Altri, durante la funzione, hanno gridato “vergogna” all’arcivescovo irlandese Diarmuid Martin», scrive il Times.

Anche il Guardian, in un articolo dal titolo “Il papa incurante degli abusi sessuali sui minori”, sottolinea come, mentre «i vescovi in tutta Europa abbiano approfittato della Pasqua per chiedere scusa e riconoscere i danni causati dagli scandali, il pontefice sia rimasto impenitente». L’unico riferimento al «tumulto» degli ultimi giorni, scrive il Guardian, è giunto dal cardinale Sodano, che ha «lodato il pontefice per la sua fortezza d’animo».

Il Washington Post, in un editoriale di Timothy Shriver, si chiede se «il Papa potrà ristabilire la purezza del cattolicesimo» e paragona la crisi che sta attraversando la Chiesa «allo scandalo Watergate che inghiottì gli Usa negli anni Settanta». Alla fine «il presidente degli Usa fu coinvolto e costretto a lasciare l’incarico. La Chiesa cattolica è su una strada simile per le dimissioni del pontefice?». Shriver è figlio di Eunice Kennedy Shriver, sorella di Jfk, ed è presidente e amministratore delegato di Special Olympics, i giochi riservati ai disabili mentali.

Il New York Times, in un articolo intitolato “Il supporto pasquale per il papa, e qualche scusa”, mette in risalto l’intervento di Angelo Sodano e scrive che «ci sono state espressioni di rimorso sugli abusi da alcuni pulpiti d’Europa». Tuttavia, sottolinea il Nyt, «la feroce difesa del papa fa riferimento alla stessa natura del papato»: chi occupa il soglio pontificio «eredita il trono di Pietro e ha una posizione unica come figura religiosa e leader secolare. Perciò alcuni uomini di Chiesa interpretano il problema del ruolo di Benedetto XVI negli scandali come un attacco alla fede».

In Spagna, El Pais scrive che «la settimana più intensa per la Chiesa si chiude senza riferimenti diretti allo scandalo degli abusi sessuali», mentre «la gerarchia cattolica serra le fila attorno al pontefice», che ha «terminato la Settimana Santa così come l’aveva iniziata: senza pronunciare una sola parola sui casi di abusi sui minori».

In Francia, anche Le Figaro evidenzia come «i cardinali abbiano serrato i ranghi attorno a Benedetto XVI», mentre Le Monde scrive che nel suo messaggio Urbi et Orbi Ratzinger ha fatto riferimento a «un orizzonte di conflitti e catastrofi nel mondo senza evocare la tempesta degli scandali della pedofilia che agita la Chiesa da settimane».

Nella sua Germania, il pontefice occupa la copertina del settimanale Der Spiegel con un titolo tutt’altro che lusinghiero: sopra l’immagine di Ratzinger campeggia infatti la scritta ‘L’infallibile’, ma con un doppio segno di pennarello rosso che cancella il prefisso ‘in’, trasformando l’aggettivo in ‘fallibile’. All’interno il lungo articolo dedicato alla vicenda è significativamente sottotitolato ‘La fallita missione di Joseph Ratzinger’: all’interno si parla di «crisi della Chiesa» e «sdegno sul suo pontificato. Benedetto XVI ha guastato i rapporti con ebrei e musulmani, con molti cattolici e anche con i tedeschi che, al momento della sua elezione, erano così fieri di lui». Beh, buona giornata.

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Il Papa all’Angelus, in Piazza San Pietro: “Impariamo ad essere intransigenti con il peccato, a partire dal nostro!, e indulgenti con le persone”. La messa è finita, preti pedofili, andate in pace.

(da blitzquotidiano.it)
Il Papa fa retromarcia sui pedofili: “Intransigenti col peccato, indulgenti con le persone: chi è senza peccato scagli la prima pietra”
Il Papa Benedetto XVI, parlando come ogni domenica all’ora dell’Angelus, ha detto una cosa giusta dal punto di vista della Chiesa cattolica, ma molto grave dal punto di vista di uno stato organizzato: “Intransigenti con il peccato, anche il nostro”, ma “indulgenti con le persone”: è stata la massima esposta dal Papa.

Sono parole cristiane, e ciascuno, nel suo privato, fa bene ad attenervisi, anche se non crede, perché è un sano principio etico di convivenza civile. Ma, proprio per la ” contraddizion che nol consente” di Dante, è un concetto che una società organizzata non può accettare.

Nè lo ha accettato la Chiesa nei secoli passati, quando era anche uno Stato con un ampio territorio nell’Italia centrale, e continua a non accettarlo ora, c’è da scommettere, per chi commetta nei crimini nel suo pur limitato e santo territorio.

Sentite da orecchi italiani e peggio ancora a Roma, dove ogni chiesa promette all’ingresso l’indulgenza plenaria quotidiana, sono parole molto dannose.

Dette dal Papa, all’indomani della lettera da lui stesso scritta sullo scandalo della pedofilia che ha travolto la Chiesa in Irlanda, sono parole che vogliono semplicemente dire che una volta chiesto perdono la Chiesa non farà più nulla, come hagià fatto negli anni passati e in particolare proprio su indicazioni dello stesso Ratzinger quando era cardinale.

Prendendo spunto dal brano evangelico dell’adultera, e della famosa frase di Cristo, ‘chi è senza peccato lanci la prima pietra’, Ratzinger ha esortato ad imparare “dal Signore Gesù a non giudicare e a non condannare il prossimo”: “Impariamo ad essere intransigenti con il peccato, a partire dal nostro!, e indulgenti con le persone”. (Beh, buona giornata).

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