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Tune libera tutti.

Mentre da noi tutto ciò che dice libertà, dalla liberalizzazione dei taxi fino alla libertà di godere dei diritti di convivenza crea scandali, petizioni, interpellanze, anatemi, come fossimo costretti a vivere nel passato remoto del mondo occidentale, arriva fresca fresca la notizia che sono stati forzati i lucchetti della musica, sono state spezzate le catene […]

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Mentre da noi tutto ciò che dice libertà, dalla liberalizzazione dei taxi fino alla libertà di godere dei diritti di convivenza crea scandali, petizioni, interpellanze, anatemi, come fossimo costretti a vivere nel passato remoto del mondo occidentale, arriva fresca fresca la notizia che sono stati forzati i lucchetti della musica, sono state spezzate le catene delle major, è caduto il muro del copyright. L’era dei “lucchetti” digitali, infatti, entra in una nuova fase, che a breve potrebbe decretarne anche la fine.

La Apple e la Emi hanno trovato l’accordo e deciso che entro maggio la casa discografica britannica, una delle quattro major a spartirsi il 75% del mercato mondiale, rilascerà tutto il suo catalogo di canzoni e video musicali sul portale iTunes senza Drm, le protezioni software che non ne permettono la copia. L’annuncio – storico per il mondo del digitale – è stato dato nel corso di una conferenza congiunta delle due società a Londra.

“Così ci guadagnano tutti, case discografiche e utenti – ha detto Steve Jobs, capo di Apple. Per questo invitiamo anche le altre case discografiche a unirsi a questa iniziativa. Su iTunes, entro la fine dell’anno saranno disponibili 2,5 milioni di canzoni senza Drm”.

Sarebbe bello che si potessero togliere i Drm anche nella mente dei nostri governanti, e nello specifico del ministro dei Beni Culturali, competente per la materia dei diritti d’autore e, perché no, anche del ministro delle Politiche giovanili: ragazzi, siete stati scavalcati, anni luce, da due grandi multinazionali della musica e dell’intrattenimento giovanile.

Che aspettate, adesso a riformare subito la legge sul copyright e a togliere l’Iva sulla musica e sui film? Se proprio non avete il coraggio, non dico di fare, ma almeno di pensare come Steve Jobs, datevi un obiettivo raggiungibile, come ha fatto Zapatero, che nei primi cento giorni del suo governo ha, appunto, tolto l’Iva dalla cultura ( e ha riformato la televisione in Spagna).

Non sottovalutate la portata di certi avvenimenti, perché mentre anche i ragazzi italiani potranno scaricare canzoni senza Drm, potrebbe venirgli voglia di scaricarvi per sempre dai loro pensieri. Senza rimpianti.

Se proprio non riuscite a farvene una ragione, guardate almeno gli ultimi sondaggi, che danno il consenso verso il governo al 43%, in netto svantaggio rispetto alla Cdl. Se i giovani non vi pensano, perché dovrebbero votarvi? Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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