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Lo scandalo bunga-bunga fa il giro del mondo.

di ALESSIA MANFREDI-repubblica.it

“E’ la fine del regno”, scrive Bill Emmott sul Times britannico. Il Rubygate continua a campeggiare sulla stampa estera, che anche oggi registra le ultime sullo scandalo che coinvolge il presidente del Consiglio. “La fine di un regno” è vicina ma secondo l’ex direttore dell’Economist che ora ha una rubrica sul quotidiano inglese, non ci sarà “l’alluvione del caos”. Le accuse “potrebbero essere non vere”, scrive Emmott, ma l’intervento sulla Questura milanese “è un chiaro abuso di potere, potenzialmente un reato penale”. Il dopo Berlusconi “potrebbe non essere bello, come al tempo in cui gli uomini indossavano toghe macchiate di sangue, ma c’è anche una possibilità più edificante: che emerga una nuova generazione e avvii un periodo di riforme. Non potrebbe esserci migliore inizio dell’anno per le celebrazioni dell’Unità d’Italia”.

Il Guardian sposta l’attenzione sul ministro dell’Interno Maroni e la sua difesa dell’operato della polizia, accusata di non aver rispettato le regole, consegnando la diciassettenne ballerina di danza del ventre alla persona delegata da Berlusconi per prenderla in custodia. “Le procedure normali sono state bloccate” scrive il Guardian, ricordando come dopo che Ruby è stata consegnata a Nicole Minetti, che l’aveva in custodia, la ragazza sia finita immediatamente in appartamento con una modella brasiliana, che ha accusato di essere una prostituta. “Dopo un litigio fra le due, Ruby è stata medicata in ospedale per ferite leggere, arrestata una seconda volta e mandata in una casa protetta per minori”.

“Incontrollabile malattia nei rapporti con le donne”: oggi il Telegraph dà conto delle accuse rivolte a Berlusconi da Famiglia Cristiana. La modella, scrive il corrispondente da Roma Nick Squires, dice di aver ricevuto 7000 euro dopo aver partecipato ad una serata a casa di Berlusconi, ma nega di aver mai fatto sesso con il premier. La giovane ballerina di danza del ventre al centro dell’ultimo scandalo sessuale in Italia dice che sta scrivendo un libro, continua la corrispondenza. E’ quasi pronto e “ci sarà un capitolo su Berlusconi”.

“Berlusconi under fire over help for a teen”. Il primo ministro italiano nella bufera per aver aiutato una minorenne, ricostruisce il Wall Street Journal, nella versione europea. Pioggia di critiche sul premier per la telefonata fatta al capo di gabinetto la questura di Milano, in cui Berlusconi ha detto che Ruby era la nipote di Mubarak, “mentre la polizia ha stabilito che era figlia di immigranti marocchini che vivono in Sicilia”. Il caso Ruby, secondo il quotidiano finanziario, rischia di mettere ulteriormente alla prova la tenuta del suo potere, “fattasi sempre più tenue negli ultimi mesi”.

Per l’Huffington Post, dopo l’autodifesa di Silvio Berlusconi sul suo stile di vita, lo scandalo si è allargato. L’opposizione chiede le sue dimissioni se verrà provato che ha commesso un abuso di potere per assicurare la liberazione di Ruby. E l’ultimo scandalo si va a sommare agli altri guai per il premier, tra i richiami della Ue e la crisi dei rifiuti a Napoli.

Di “scandalo permanente” parla il duro editoriale di Le Monde. Secondo il quotidiano francese, che si chiede da quali abissi il presidente del Consiglio sia pronto ad assolvere la sua funzione e quanto tempo ancora i suoi alleati potranno sopportarlo, “Berlusconi si è convinto di essere il miglior interprete dell’animo degli italiani e dei loro vizi, ma la ripetizione degli scandali, giudiziari e sessuali, pone la questione della dignità del presidente del Consiglio”. “Non è solo l’immagine del presidente del Consiglio a risultarne compromessa, ma quella dell’Italia, ridotta poco a poco alla sua caricatura”. “Con il suo tanfo da basso impero – taglia corto Le Monde – la fine del berlusconismo non fa onore alla Penisola”. L’irritazione dell'”impreditoria e della Chiesa, la dissidenza di Gianfranco Fini, il cattivo umore della Lega Nord, riducono sensibilmente le prospettive politiche di Silvio Berlusconi. In assenza di un’opposizione forte e strutturata, è a questi attori che spetta dire ‘stop’ o ‘ancora'”. “Il meglio – conclude il quotidiano – sarebbe che dicano ‘stop’ per salvare l’Italia e ciò che resta della funzione di presidente del Consiglio”.

Ironico, invece, il tono del commento su The Australian, intitolato “il festaiolo non può rinunciare alla dolce vita”: si chiosa su cosa sia esattamente il bunga-bunga, sulla modella marocchina che avrebbe impietosito il capo del governo italiano con la storia del suo difficile passato in Italia e sui regali che avrebbe ricevuto dal premier: una Audi e una collana di diamanti, “proprio quello che ci vuole per un’emigrante in difficoltà”. Alla fine, si conclude, tanto di cappello all’irrefrenabile Berlusconi. “Ma quanto ancora può durare?”

Le cose si complicano per Berlusconi, secondo il quotidiano argentino La Razon, e le conseguenze per il governo potrebbero essere molto pesanti. Il sito di Abc, in Spagna, si focalizza sulle indagini dopo la presunta chiamata in questura di Silvio Berlusconi per far liberare Ruby, mentre la Nueva Espana riferisce che alla Questura di Milano, “a quanto sembra il cavaliere telefonò in persona non una ma due volte”.

Il Rubygate finisce anche su Al Jazeera. Sul sito un servizio video, intitolato: “Pressioni su Berlusconi perché si dimetta”. (Beh, buona giornata).

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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