Categorie
Attualità

La ministra del Lavoro lo sa che durante il suo mandato i morti di lavoro sono aumentati del 10 per cento?

L’aumento percentuale delle morti di lavoro 2024 rispetto al 2023 raggiunge la doppia cifra: 10% di vittime in più, al 26 aprile (32 in termini assoluti).

Il quadro di indifferenza in cui si lavora e si muore è dipinto alla perfezione dalle parole scritte a un’amica da Matteo Cornacchia, l’operaio 46enne di Travagliato (Brescia), invalido all’80%, ucciso il 24 aprile da una lastra metallica sganciatasi da un carroponte alla Dall’Era Siderurgica di Lograto.

«Faccio sempre il solito lavoro – scriveva Matteo Cornacchia a Cristina Vicinali – stringo denti e pugni perché di uno stipendio ne ho bisogno, finché le gambe reggono cammino solo per il dovere.

È da circa un anno e quando sto in piedi non riesco a tenere le gambe dritte, sono sempre piegate e da circa dieci giorni, da quando sto in quella posizione, non sopporto più il dolore per oltre dieci minuti. Mi cedono le gambe e devo appoggiarmi a qualcosa».

Nonostante le precarie condizioni fisiche, Matteo lavorava da solo sotto carriponte dei quali il sindacato aveva denunciato tanto la vetustà quanto la mancanza di manutenzione.

Dall’azienda, finora, soltanto silenzio a parte il generico dichiararsi a disposizione degli inquirenti.

Il 25 aprile ha portato la morte di una sindaca nell’esercizio delle sue funzioni. Mirella Cerini, 50 anni, prima cittadina di Castellanza (Varese), ha concluso il suo discorso alle cerimonie per l’anniversario della Liberazione ed è tornata in Comune per prendere qualcosa di caldo perché non si sentiva bene.

L’hanno trovata senza vita nel suo studio, con ancora indosso la fascia tricolore.

Dei tre lavoratori morti il 26 aprile non conosciamo ancora i nomi.

Sono un boscaiolo di 75 anni travolto da un tronco nei boschi di Rasun – Anterselva (Bolzano); un dipendente di 47 anni della Raggi Costruzioni di Pontassieve (Firenze), stroncato da un malore negli uffici aziendali; un camionista polacco di 60 anni che sulla Teramo – Mare si è sentito male ma ha avuto la forza di accostare il tir prima di perdere i sensi e – nonostante i soccorsi – la vita.

#matteocornacchia#mirellacerini#mortidilavoro

Aprile 2024: 91 morti (sul lavoro 72; in itinere 19; media giorno 3,5)

Anno 2024: 351 morti (sul lavoro 271; in itinere 80; media giorno 3)

49 Lombardia (31 sul lavoro – 18 in itinere)

39 Campania (28-11)

34 Emilia Romagna (28-8)

31 Veneto (23-8)

25 Toscana (23-2)

22 Puglia (18-4), Sicilia (14-8)

21 Lazio (15-6)

17 Piemonte (13-4)

15 Abruzzo (12-3)

12 Calabria (10-2)

10 Marche (8-2)

9 Liguria (7-2)

8 Sardegna (7-1), Estero (7-1)

7 Trentino (5-2)

6 Alto Adige (6-0)

5 Umbria (5-0)

4 Valle d’Aosta (4-0)

3 Friuli V.G. (3-0), Basilicata (3-0)

1 Molise (1-0).

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di Lavoro.)

Share this nice post:
Share this nice post:
Share and Enjoy:
  • Print
  • Digg
  • StumbleUpon
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Yahoo! Buzz
  • Twitter
  • Google Bookmarks
Share

Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Follow

Get every new post delivered to your Inbox

Join other followers: