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Il lavoro uccide, l’indifferenza seppellisce.

Mentre le 5 vittime di Casteldaccia iniziano a scivolare nel dimenticatoio – complice anche il fatto che è una tragedia del Meridione, meno appetibile per i media – in Italia registriamo altri 5 morti di lavoro, ben 4 dei quali in Sardegna.

Martedì 7 maggio un robot subacqueo ha individuato a 106 metri di profondità i corpi dei due sub scomparsi domenica mattina mentre posizionavano una boa in corrispondenza del relitto della San Marco, piroscafo affondato dagli inglesi nel 1941, quasi 3 miglia al largo di Villasimius (Cagliari).

Si tratta di Stefano Bianchelli, 56 anni, nato a Todi ma da oltre 30 anni residente a Villasimius, dove ha aperto il primo diving center della zona, e del cagliaritano Mario Perniciani, 60 anni.

I corpi giacevano nei pressi del relitto, a qualche metro di distanza l’uno dall’altro.

L’ipotesi più accreditata, al momento, è quella di un malore di uno dei due e del tentativo fallito dell’altro di soccorrerlo.

Nella serata di lunedì 6 maggio si è spento all’ospedale Brotzu di Cagliari Pietro Cabras, operaio forestale di 28 anni, residente a Oristano.

Lunedì mattina è stato colto da un malore, probabilmente a causa del fumo inalato, durante lo spegnimento di un incendio nelle campagne di Palmas Arborea.

Soccorso dai compagni di lavoro, è stato trasportato al Brotzu con l’elisoccorso.

I medici hanno trovato sul suo corpo anche una zecca, che potrebbe aver contribuito a debilitarne il fisico.

Martedì 7 nelle campagne di Aritzo (Nuoro), è morto Salvatore “Totto” Pranteddu, 61 anni, moglie e due figli, maestro torronaio nonché silvicoltore specializzato nella coltivazione del castagno.

Proprio potando un castagno è caduto da un’altezza di circa 5 metri, morendo sul colpo.

La quinta vittima è la 53enne Daniela Cardillo, commessa in un negozio di abbigliamento di Torino.

Martedì 7 maggio ha aperto al mattino il negozio, dopodiché ha accusato un malore e si è rivolta per aiuto al vicino centro estetico, da dove sono stati allertati i soccorsi.

Le condizioni della lavoratrice sono però peggiorate rapidamente e il personale medico nulla ha potuto.

#stefanobianchelli#marioperniciani#pietrocabras#salvatorepranteddu#danielacardillo#mortidilavoro

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro).

Maggio 2024: 22 morti (sul lavoro 22; in itinere 0; media giorno 3,1)

Anno 2024: 387 morti (sul lavoro 306; in itinere 81; media giorno 3)

53 Lombardia (35 sul lavoro – 18 in itinere)

42 Campania (31-11)

37 Emilia Romagna (29-8)

33 Veneto (24-9)

29 Sicilia (21-8)

26 Toscana (24-2)

24 Puglia (20-4)

22 Lazio (16-6)

21 Piemonte (17-4)

16 Abruzzo (13-3)

12 Calabria (10-2), Sardegna (11-1)

10 Liguria (8-2), Marche (8-2)

9 Estero (8-1)

8 Trentino (6-2)

7 Alto Adige (7-0)

5 Friuli V.G. (5-0), Umbria (5-0)

4 Valle d’Aosta (4-0)

3 Basilicata (3-0)

1 Molise (1-0).

Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)

Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)

Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)

Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6)

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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