di Pietro Santonastaso | Facebook/Mortidilavoro
Sabato 12 ottobre ad Altavilla Vicentina (Vicenza), ha perso la vita Giuseppe Tagliapietra, 29 anni, dipendente della Tecnomat (il nuovo nome italiano di Bricoman, di proprietà della multinazionale francese Groupe Adeo, quella di Leroy Merlin e altri marchi della GDO).
Il lavoratore, che lascia la compagna e una figlia piccola, intorno alle 13 è stato schiacciato da un bancale di finestre crollatogli addosso durante la movimentazione nel piazzale esterno, ed è morto poco dopo nell’ospedale San Bortolo di Vicenza.
Mentre Giuseppe spirava, nel magazzino Tecnomat tutto continuava come nulla fosse e solo intorno alle 16 è stato deciso di chiudere i cancelli e sospendere gli affari.
Domenica 13 il punto vendita era regolarmente aperto, con buona pace della giornata nazionale dedicata alle vittime degli incidenti sul lavoro organizzata da Anmil.
“Business as usual”, insomma, ennesima riprova che le morti sul lavoro sono considerate un inevitabile danno collaterale e che, in prospettiva, non c’è alcuna intenzione di mettere seriamente mano alla sicurezza dei lavoratori.
Accade mentre le vittime del lavoro salgono a 899 nell’anno (altro che i 680 di cui parlano tutti i media riprendendo i proclami Inail).
Venerdì 11 ottobre il 25enne Paolo Cancian, ingegnere alla Lamborghini di Sant’Agata Bolognese, è morto sulla strada del ritorno a Modena, dove abitava, scontrandosi in moto con un’automobile.
Pasquale Malzone, idraulico 59enne di Postiglione (Salerno), è morto venerdì 11 ottobre colpito da malore durante un sopralluogo in un’abitazione di Controne.
Lascia la moglie e due figli.
Marco Capozza, 41enne operaio della Marcegaglia di Ravenna, è morto sabato 12 ottobre sulla strada del ritorno a casa, nella frazione di Sant’Alberto. Ha tamponato un furgone ed è stato tamponato a sua volta, volando con l’auto in un campo. È morto all’ospedale Bufalini di Cesena, dove era stato elitrasportato.
Lascia la moglie e due figlie.
Mauro Zearo, 63enne agricoltore di Gemona del Friuli (Udine), è morto sabato 12 ottobre nella sua azienda, schiacciato da un muletto che stava revisionando.
Dell’incidente si è accorto un parente, che ha dato l’allarme, ma Zearo è spirato poco dopo il ricovero nell’ospedale di Udine.
Carmine Casciello, autotrasportatore campano 65enne, è morto nella notte tra venerdì 11 e sabato 12 ottobre in un incidente stradale sulla E45, in corrispondenza del famigerato curvone di Collestrada.
L’autoarticolato carico di carni di maiale ha urtato il jersey e si è ribaltato su un fianco.
Casciello è morto sul colpo, mentre il secondo autista è stato ricoverato con una prognosi di 30 giorni.
Pietro Mastino, carabiniere 55enne residente a Olmedo (Sassari), ha perso la vita nelle prime ore di domenica 13 ottobre mentre andava a prendere servizio nel comando di Alghero.
Sulla provinciale 19 la vettura del militare è stata investita frontalmente da un’auto che aveva invaso la sua corsia di marcia.
Un 61enne di Cinisello Balsamo (Milano), è morto seppellito da una frana del terreno in una profonda trincea scavata nel giardino di casa.
Da verificare la versione che fosse alla ricerca di una perdita di acqua, date le dimensioni e la struttura degli scavi: i vigili del fuoco hanno dovuto lavorare due ore per recuperare il corpo.
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Ottobre 2024: 36 morti (sul lavoro 26; in itinere 10; media giorno 2,7)

Anno 2024: 899 morti (sul lavoro 678; in itinere 221; media giorno 3,1)
136 Lombardia (95 sul lavoro – 41 in itinere)
89 Campania (74 – 15)
81 Veneto (56 – 25)
72 Sicilia (50 – 22)
67 Emilia Romagna (51 -16)
65 Lazio (42 – 23)
58 Toscana (47 – 11)
55 Piemonte (41 – 14)
54 Puglia (36 – 18)
31 Sardegna (26 – 5)
26 Marche (18 – 8 )
25 Abruzzo (20 – 5)
22 Calabria (17 – 5)
19 Trentino (15 – 4)
17 Estero (14 – 3)
16 Liguria (14 – 2)
15 Friuli V.G. (13 – 2)
13 Umbria (13 – 0)
12 Alto Adige (11 – 1)
9 Basilicata (9 – 0)
7 Valle d’Aosta (7 – 0)
4 Molise (4 – 0).