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L’adolescenza molesta del piccolo satapro col cerone.

Il bamboccione al potere, di Marco Bracconi-repubblica.it

Chiunque abbia cresciuto dei figli sa che c’è una età in cui la colpa è sempre di qualcun altro. Se si va male a scuola è perché il professore è stronzo, se si perde la partita è colpa dell’arbitro cornuto, se si va a sbattere col motorino è perché il comune non ripara le buche.

E’ una età particolare, che va assecondata con pazienza, e ai poveri genitori non resta che continuare a spiegare che la colpa, se le cose non vanno come dovrebbero, non è sempre degli altri.

Silvio Berlusconi sta appunto attraversando questa delicata fase del suo sviluppo.

Se nessuno apprezza il suo straordinario lavoro in Abruzzo perché c’è chi butta fango. Se a Napoli si farà Natale tra i rifiuti è perché c’è una manovra contro di lui. Se in pochi gli riconoscono il ruolo di grande capo della politica estera europea è perché la stampa internazionale si fa dettare i pezzi da Di Pietro. Se il debito pubblico sale ancora è perché qualcuno lo ha fatto salire prima di lui.

Quando l’adolescente si comporta così, i bravi genitori gli tolgono il motorino o lo spediscono a ripetizioni di greco e latino. Ma in Italia, si sa, i papà e le mamme sono molli come pasta di sale. E coccolano fieri il loro bamboccione, tutti contenti se il pargolo – piangendo e fottendo – finisce a Palazzo Chigi, e domani al Quirinale. (Beh, buona giornata).

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