“Davanti a tanta sofferenza il fatto che questa crisi sia iniziata da Hamas il 7 ottobre è irrilevante (…) non è legittimo che dopo tanto tempo un primo ministro sia guidato ancora dalla sete di vendetta. Che cosa stiamo facendo? Come usciamo da questa situazione? Vogliamo altri cento anni di guerra? Dopo decenni di occupazione, terrore, violenza: non ci basta? Cosa vogliamo lasciare ai nostri figli: ancora odio?
Sono le parole di David Grossman, riportate da Francesca Caferri per Repubblica. Che pubblica un’intervista allo scrittore israeliano, casualmente, nel giorno stesso in cui due diplomatici dell’Ambasciata dello Stato di Israele sono stati uccisi, davanti al Jewish Museum di Washington.
Forse l’esecutore materiale del duplice delitto è stato arrestato.
Quello che è certo è chi sia il mandante: si chiama Benjamin Netanyahu, quello che massacra palestinesi di ogni età, quello che oltre le case, gli ospedali, le scuole e i luoghi di culto a Gaza sta definitivamente riducendo in macerie la reputazione degli ebrei nel mondo.