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C’è un cielo sopra la testa degli europei.

I trattati economici non hanno costruito l’Europa. La moneta unica non ha costruito l’Europa. La libra circolazione delle merci non ha costruito l’Europa. Neanche il passaporto europeo ha costruito l’Europa. L’Europa si è allargata a 25 ma è spaesata, divisa, diffidente. La nuova costituzione o è passata inosservata o è stata bocciata. L’Europa è guardinga […]

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I trattati economici non hanno costruito l’Europa. La moneta unica non ha costruito l’Europa. La libra circolazione delle merci non ha costruito l’Europa. Neanche il passaporto europeo ha costruito l’Europa. L’Europa si è allargata a 25 ma è spaesata, divisa, diffidente.

La nuova costituzione o è passata inosservata o è stata bocciata. L’Europa è guardinga nei confronti di Cina e India, allo stesso tempo supina nei confronti degli Usa, dipendente dall’energia fornita della Russia.
La guerra al terrorismo, ha spaccato l’Europa: ha tirato dentro i teatri di guerra eserciti nazionali europei, tra la poca convinzione dei governi e l’opposizione delle opinioni pubbliche, opposizione ignorata e brutalizzata dalla più sfacciata propaganda guerrafondaia..

Nell’ ultimo viaggio, con l’arroganza che contraddistingue l’Amministrazione Bush, gli Usa hanno vanificato il G8, con la stessa facilità con la quale hanno imposto agli europei lo Scudo Spaziale, col rischio sempre più concreto di trascinare l’Ue in una nuova Guerra Fredda contro la Russia di Putin.

L’Europa è divisa, scontenta, frastornata, confusa: sorride debolmente al digrignare dei denti di Bush e Putin, sperando in una qualche benevolenza, ma è cattiva e intollerante con i migranti. L’Europa è in pieno delirio di impotenza. Se ne accorto Wim Wenders, con la lucidità tipica di chi sa cos’è la cultura e quanto la cultura può fare per i popoli, le nazioni, dunque per i continenti: «L’Europa non ha bisogno di un’anima, né di altri strumenti di unificazione economica, l’Europa ha bisogno di nuove immagini», ha affermato il regista tedesco, secondo quanto pubblica il quotidiano tedesco Frankfurter Rundschau. «Per trasmettere l’idea del progetto europeo – secondo Wenders – la Commissaria Ue alla Comunicazione, Margot Wallstroem, dovrebbe usare la lingua delle fotografie, dei nuovi film, quella lingua europea che tutti possono capire al di là delle differenti parlate».

Il regista tedesco era pochi giorni fa ad Heiligendamm, dove si è svolto il vertice annuale G8, per girare il suo cortometraggio per il progetto «8» (otto corti per gli otto obiettivi contro la povertà da raggiungere entro il 2015). «Nei campi dei manifestanti contro il G8, i clown spagnoli, i critici francesi della globalizzazione smarriti tra i boschi e il reporter bavarese che cercava di correggere le bandiere della pace italiane, pensando che ci fosse un errore sulla parola `peacè (straordinaria lezione all’esterofilia tutta italiota, n.d.R.): quella per me era Europa, gente sotto uno stesso cielo» ha detto Wenders.

Bisognerebbe dargli retta e farlo in fretta: perché il cielo sopra Berlino è lo stesso cielo sopra Roma, Madrid, Parigi, Londra. Ed lo stesso cielo del sud Italia, dell’est Europa, del Mare del Nord. Se invece che ficcare la testa dentro la sabbia delle nostre piccole miserie politiche, alzassimo il naso al cielo ci riempiremmo gli occhi di quelle immagini ci cui parla Wenders.

E scacceremmo per sempre dalla nostra testa l’idea che ci possiamo permettere di lasciare guidare le nostre esistenze da chi fa del cielo corridoi militari e prepara guerre stellari. Beh, buona giornata.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

2 risposte su “C’è un cielo sopra la testa degli europei.”

Eh, Vivaddio !!!

Parole sensate e che non guardano al solito mercato globale, che non è più motore se non di rovina …

E la cultura è sempre prodotta da quella classe sociale identificata come “media borghesia”, proprio quella che il liberismo economico, aiutato dalle folli politiche dei governi, ha massacrato e sta massacrando…

Non c’è cultura nella miseria, come non ce n’è nelle lobbies e nell’ elite economica ( lì, a dire il vero, non c’è neanche tanta materia grigia … ), e poveri e super-ricchi sono le uniche due classi destinate a sopravvivere al sistema del liberismo globale …

La globalizzazione è un cavallo drogato, capace di produrre in brevissimo tempo risultati economici esorbitanti per una ristretta lobbie ( con gli espedienti dello sfruttamento massiccio della forza lavoro estera, dei licenziamenti, del precariato, ecc. )
La borsa scatta in alto come il cavallo drogato scatta sul traguardo… poi stramazza, con un bell’ infarto !!!

Eh sì, perchè un tale sistema impoverisce contemporaneamente anche il paese di origine, dove si crea sempre più povertà, dove si annienta il ceto medio …

E forse è ora di capirla che un capitalismo idiota e suicida come questo non può essere eletto ad unica legge da perseguire !!!

Bruno

(PS: ti sei accorto che per qualche inconveniente, voluto o meno, del sistema di “rinnovo” non compari più nella pagina dei blog ?
E’ un vero peccato, perchè io riesco a trovarti perchè ho salvato il link, ma chi passa casualmente non ci riesce di certo !!! A chi si può far presente ?)

Bruno, grazie dei tuoi commenti, sempre puntuali e pieni di passionalità. E’ vero: da qualche tempo il meccanismo di aggiornamento dei blog è inceppato. Non so perché. Magari si ripristina oppure la redazione ha deciso di cambiare la gestione della sezione blog e questo è solo un periodo di stasi. Vedremo. Beh, buona giornata.

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