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Ma l’assalto alla democrazia non è finito.

La rielezione di Sergio Mattarella e la sopravvivenza del mandato a Mario Draghi sono solo un analgesico, un rimedio momentaneo: la politica italiana è malata, altri dolori sono in arrivo.

Per la seconda volta, dopo il Papeete, Salvini fallisce la strategia dei “pieni poteri”.

La prima volta fu la cosiddetta spallata al governo Conte, stavolta la posta era più alta: conquistare il Quirinale per espugnare Palazzo Chigi, tutto in un colpo solo.

La strategia dei pieni poteri ha subito due sconfitte, ma un risultato lo ha ottenuto tutto il centrodestra: l’indebolimento della “Repubblica democratica fondata sul lavoro” ha avuto un altro drammatico quanto eclatante episodio.

È lunga la teoria degli episodi antirepubblicani: dagli attacchi allo Stato di diritto di berlusconiana memoria, alle leggi antidemocratiche di Bossi e Fini, fino ai decreti sicurezza di Salvini, passando per il progressivo logoramento dei pilastri dello stato sociale, un passo dietro l’altro, la lunga marcia reazionaria prosegue.

Le patetiche sceneggiate attorno all’elezione del nuovo capo dello Stato sono l’avvilente fotografia della debolezza del nostro assetto democratico.

C’è un Parlamento che non è più espressione della democrazia rappresentativa, né nei numeri né nella qualità degli eletti.

Hanno votato Mattarella più per scongiurare nuove elezioni, – che in conseguenza della legge sul taglio dei parlamentari, avrebbero espulso per sempre un bella fetta di parlamentari – che per fedeltà ai valori repubblicani.

C’è un governo, legittimo, ma nominato nell’emergenza economica e sociale per fronteggiare la pandemia, cioè per accedere ai benefici del Pnrr.

C’è un capo dello Stato rieletto per cause di forza maggiore, poiché la destra pretendeva un “suo” presidente.

Non è un quadro rassicurante. Tutto lascia supporre la preparazione di altri assalti antidemocratici, il cui scopo è sfibrare la tenuta democratica.

La rielezione di Sergio Mattarella e la sopravvivenza del mandato a Mario Draghi sono solo un analgesico, un rimedio momentaneo: la politica italiana è malata, altri dolori sono in arrivo.

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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