di Piero Santonastaso | Facebook.com/Mortidilavoro
Lo hanno presentato enfaticamente come il ponte del 2 giugno, le 72 ore che gli italiani avrebbero dedicato al riposo e allo svago.
Ebbene, in questi tre giorni si contano 10 morti di lavoro, un numero folle di cui quasi certamente nessuno darà conto, hai visto mai che la gente decida di andare a votare per i referendum dell’8 e 9 giugno.
Il mese di maggio si conclude così con 94 morti, 76 sul lavoro e 18 in itinere, rispettando in pieno la legge non scritta delle 3 vittime al giorno. Di questi 10 morti 6 appartengono al mondo agricolo, che non conosce domeniche e festivi, ben 5 dei quali vittime di lavori con i trattori.
Claudio Lavagnino, 53enne di Montafia (Asti), autista del trasporto pubblico, è morto lunedì 2 giugno mentre con un trattore dotato di forche movimentava rotoballe nella cascina usata come deposito per i campi di famiglia.
Un edificio ammalorato, perché quando il trattore durante le manovre ha urtato uno dei pilastri di sostegno il tetto è crollato su Lavagnino, uccidendolo. Martedì 3 giugno avrebbe compiuto 54 anni.
Mark Lagermann, 40enne olandese, 4 anni fa si era trasferito a Petritoli (Fermo), dove aveva acquistato una tenuta dando vita con la moglie al progetto Casafaro, un mix tra azienda agricola e residenza turistica.
Domenica 1° giugno con un trattore cingolato stava provvedendo al trattamento fitosanitario dei vigneti quando in un tratto in salita il mezzo si è ribaltato, schiacciando l’uomo.
Angelo Pavanetto, 60enne tabaccaio di Roncade (Treviso), è morto domenica 1° giugno mentre con un trattore era intento allo sfalcio delle erbe sull’argine del Musestre, nel tratto confinante con un suo terreno.
Il mezzo si è ribaltato per la conformazione del terreno, ha travolto Pavanetto procurandogli lesioni fatali e poi è finito in acqua.
Surinder Singh, 39enne indiano residente a Massa d’Albe (L’Aquila), da tempo aveva trovato lavoro in un’azienda agricola come addetto al bestiame, segnatamente agli equini.
Domenica 1° giugno mentre accudiva un cavallo è stato colpito al petto da un calcio dell’animale. Inizialmente era sembrata una cosa superabile, poi Singh ha cominciato a sentirsi male ed è stato accompagnato dai datori di lavoro all’ospedale di Avezzano (L’Aquila), dove però le sue condizioni si sono rapidamente aggravate, fino alla morte.
Mario Garbero, 60enne di Montechiaro d’Acqui (Alessandria), è morto sabato 31 maggio perdendo il controllo del trattore in un tratto molto ripido. Il mezzo agricolo è precipitato in un dirupo profondo una trentina di metri e Garbero è morto sul colpo.
Paolo Ferri, 75enne di Laterina (Arezzo), è morto sabato 31 maggio mentre lavorava in un suo terreno con un trattore, che si è ribaltato per cause da stabilire, schiacciando mortalmente l’uomo.
Daniele Ornelli, 22enne operaio veronese, è morto sabato 31 maggio mentre in macchina tornava a casa dal lavoro in un’azienda di Trevenzuolo (Verona). Nel territorio di Vigasio Ornelli ha invaso con la sua utilitaria la corsia opposta, schiantandosi contro un suv e poi finendo in un corso d’acqua.
Per liberarlo i vigili del fuoco hanno dovuto tagliare il tettuccio della vettura ma per il ragazzo non c’era più nulla da fare.
Andrea Ghera, 51enne di Maslianico (Como), dipendente di un supermercato Bennet del capoluogo, è morto poco prima delle 6 di sabato 31 maggio mentre raggiungeva in moto il posto di lavoro.
A una rotonda si è scontrato con l’auto guidata da un’altra lavoratrice Bennet, anche lei diretta al supermercato per l’inizio del turno. Ghera è stato trascinato per alcuni metri ed è morto all’istante.
Dario Pellegrini, 39enne dipendente dell’azienda portuale di Livorno, è morto per un malore nelle prime ore di sabato 31 maggio. Non vedendolo più uscire dal bagno i colleghi hanno dato l’allarme ma i soccorritori hanno potuto solo constatare la morte di Pellegrini.
Paolo Schena, 62enne artigiano riquadratore di Trinità (Cuneo), è morto sabato 31 maggio cadendo dal tetto di un edificio privato a un piano a Centallo (Cuneo). Una caduta di circa 4 metri che ha causato all’uomo un trauma cranico fatale.
C’è un’undicesima vittima, ed è il 55enne operaio edile Antonino Macauda, vittima di un incidente sul lavoro passato sotto silenzio. È accaduto a Modica (Ragusa), dove il 6 maggio Macauda, per tutti Tonino, è caduto in un cantiere con una dinamica ancora da ricostruire.
Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale Garibaldi di Catania, è morto dopo tre settimane di coma. La vicenda è stata denunciata sui social da una nipote. La magistratura ha disposto l’autopsia.
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Giugno 2025: 4 morti (sul lavoro 4; in itinere 0; media giorno 2)

Anno 2025: 437 morti (sul lavoro 358; in itinere 79; media giorno 2,9)
59 Lombardia (sul lavoro 46, in itinere 13)
49 Veneto (41 – 8)
38 Campania (29 – 9)
35 Emilia Romagna (27 – 8 ); Sicilia (24 – 11)
33 Toscana (25 – 8 )
31 Lazio (25 – 6)
29 Puglia (25 – 4)
24 Abruzzo (22 – 2); Piemonte (22 – 2)
13 Calabria (13 – 0)
12 Liguria (9 – 3)
10 Marche (9 – 1)
9 Umbria (9 – 0)
8 Friuli Venezia Giulia (7 – 1)
7 Trentino, Alto Adige, Basilicata (7 – 0)
5 Sardegna (4 – 1)
2 Molise (1 – 1)
1 Valle d’Aosta, Estero (1 – 0)
Gennaio 2025: 87 morti (sul lavoro 72; in itinere 15; media giorno 2,8)
Febbraio 2025: 75 morti (sul lavoro 63; in itinere 12; media giorno 2,7)
Marzo 2025: 99 morti (sul lavoro 79; in itinere 20; media giorno 3,2)
Aprile 2025: 78 morti (sul lavoro 64; in itinere 14; media giorno 2,6)
Maggio 2025: 94 morti (sul lavoro 76; in itinere 18; media giorno 3)