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Attualità

Dannazione donna.

Debutta per la prima volta a Pordenonemercoledì 25 agosto,Dannazione donna” di Marco Ferri, con la regia di Francesco Bressan. Attrice protagonista Stefania Moras.

“Dannazione donna” è atto unico, in tre quadri per una sola protagonista, sul ruolo delle donne in azienda. 

Perché essere donna è una dannazione?

Quando ho scritto “Dannazione donna” la questione del gender gap, anglicismo con cui si definisce la differenza del trattamento economico tra uomini e donne, non era ancora di pubblico dominio.

I movimenti femministi la posero all’attenzione della pubblica opinione globale proprio quell’anno, col primo sciopero internazionale indetto l’8 marzo 2017. Il testo lo avevo scritto a gennaio mentre a novembre di quell’anno andammo in scena per la prima volta a Roma e, sebbene la questione non fosse ancora molto diffusa, – e la sensazione era quella di aver precorso i tempi -, “Dannazione donna “ ebbe un deciso successo. 

La mia opinione è che la questione della disparità economica sia il punto centrale della discriminazione di genere. In una società dove tutto è legato alla catena del valore, se vali meno, conti meno, con la conseguenza che ti vengono riconosciuti meno diritti, come se tu avessi comunque meno voce in capitolo. 

In “Dannazione donna” c’è anche un preciso riferimento al cosiddetto “tetto di cristallo”, cioè le difficoltà che le donne trovano ad arrivare ai vertici. Dal mio punto di vista la questione vera è che le donne sono comunque costrette a muoversi in ambienti lavorativi la cui organizzazione, i cui valori, la stessa valutazione del merito, sono tipicamente maschili, spesso maschilisti. In altri termini: una donna è valida se sa comportarsi come un uomo. 

Questo significa che a parità di obiettivi professionali, una donna deve comunque faticare molto, molto di più, anche in considerazione del fatto che porta con sé come minimo un altro compito, spesso assai gravoso, quanto dato per scontato, il ruolo, cioè, della cura delle relazioni coniugali, filiali, familiari. 

Il che vale per tutte, anche per le donne dello spettacolo, il cui lavoro non può comunque prescindere dagli obblighi della gestione delle problematiche familiari cui sono inesorabilmente chiamate. 

Probabilmente, assistere a “Dannazione donna” fa bene alla possibilità di allargare i propri orizzonti su queste urgenti questioni, che interpellano il nostro modello economico, la divisione sociale del lavoro, e la stessa qualità delle relazioni tra i sessi. 

Marco Ferri – luglio 2021

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Di Marco Ferri

Marco Ferri è copywriter, autore e saggista, si occupa di comunicazione commerciale, istituzionale e politica.

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