Inail ha atteso il 1° Maggio per diffondere il dato dei morti di lavoro del primo trimestre 2024: 191, con un calo del 2,6% rispetto al 2023.
Nel primo trimestre a noi, nel nostro piccolo, risultavano 260 morti di lavoro (vedi post del 16 aprile), con un aumento del 3% rispetto all’anno scorso.
Balla una differenza di 69 vittime (+36% rispetto all’Inail), vite svanite nel nulla.
Certo l’Inail usa criteri molto stretti, lavora sulle denunce (sulle quali pende sempre la mannaia della burocrazia), inoltre non considera molte categorie di lavoratori.
Però sono i dati Inail a fare testo, ripresi acriticamente dai media e usati dal governo a seconda della convenienza del momento.
Generalmente la nostra presidenta del Consiglio sulla materia tace, mentre la ministra incompetente pure, affezionatissima solo alla mirabolante idea della patente a punti per le aziende dell’edilizia.
Torniamo a ripetere: è tempo che l’Italia rimetta mano all’intero sistema della certificazione, non prima di essersi dotata di una legislazione in grado, se non di stroncare, di ridurre ai minimi termini il fenomeno degli omicidi sul lavoro.
Emblematico è il caso di Raffaele Landi, allevatore e agricoltore di 69 anni, morto ilmattino del 1° Maggio a Gavassa (frazione di Reggio Emilia).
Dopo la mungitura delle 5, alle 8 si era messo alla guida di un trattore con agganciata una falciatrice per raccogliere il foraggio per gli animali.
Mentre raggiungeva uno dei suoi terreni, impegnato in una svolta a sinistra per imboccare una strada di campagna, è stato tamponato con violenza da un’autocisterna per il trasporto latte che tentava il sorpasso.
Il trattore è stato sbalzato in un campo e si è rovesciato, uccidendo l’agricoltore.
I media locali informano che secondo il servizio di Medicina del Lavoro della Ausl di Reggio Emilia non ci sono gli elementi per considerare la morte di Landi come legata al lavoro. Evidentemente ci si mette alla guida di un trattore per fare una scampagnata…
Il 1° Maggio registra un’altra vittima del lavoro agricolo. Si tratta del 64enne Mario Mondello, che ad Agrigento stava lavorando in un suo terreno con un trattore cingolato.
L’uomo ha perso il controllo del mezzo, che si è ribaltato in un laghetto artificiale. I vigili del fuoco hanno dovuto lavorare fino alle 3 della notte per recuperare il corpo dell’agricoltore, incastrato sotto il trattore.
Giovedì 2 maggio sono morti tre operai edili, due in provincia di Napoli e uno nel Siracusano, tutti vittime di cadute.
Vincenzo Coppola, 60 anni, ha perso la vita a Casalnuovo (Napoli) cadendo da una scala nel cantiere per la costruzione di una scuola per l’infanzia.
Il lavoratore è stato trasportato al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori di Acerra, dove i suoi compagni di lavoro si sono subito dileguati.
Segno evidente che in quel cantiere molte cose non funzionavano. Lo denuncia alla Tgr Campania il fratello della vittima, geometra impiegato anche lui nel settore, secondo il quale il cantiere non è a norma, a partire dall’assenza di impalcature.
Raffaele Manzo di anni ne aveva 57, ed è morto a Lettere (Napoli), precipitando dal terzo piano durante l’installazione dei ponteggi intorno a una palazzina. Lascia la moglie e tre figli.
Non conosciamo ancora il nome dell’operaio catanese di 59 anni vittima a Floridia (Siracusa), del cedimento del tetto di una villetta sul quale stava posizionando dei pannelli.
Martedì 30 aprile è morto alla Imes di Gioia del Colle (Bari), il 59enne Corrado Buttiglione, travolto dal carico di metallo che stava movimentando con un muletto nel cortile dell’azienda, che produce infrastrutture in acciaio.
Lunedì 29 aprile è morta al San Camillo di Roma Adalgisa Fabrizi, 78 anni, che sabato 27 aprile era stata incornata alla trachea da una bufala nel suo allevamento di Amaseno (Frosinone).
Nota finale: facendo la media delle età delle 7 vittime di cui abbiamo parlato, si ottiene 66,2 anni.
#raffaelelandi#mariomondello#vincenzocoppola#raffaelemanzo#corradobuttiglione#adalgisafabrizi

(Courtesy by Piero Santonastaso/Morti di lavoro)
Maggio 2024: 5 morti (sul lavoro 5; in itinere 0; media giorno 2,5)
Anno 2024: 370 morti (sul lavoro 289; in itinere 81; media giorno 3)
51 Lombardia (33 sul lavoro – 18 in itinere)
42 Campania (31-11)
37 Emilia Romagna (29-8)
32 Veneto (23-9)
26 Toscana (24-2)
24 Sicilia (16-8)
23 Puglia (19-4)
22 Lazio (16-6)
19 Piemonte (15-4)
15 Abruzzo (12-3)
12 Calabria (10-2)
10 Liguria (8-2), Marche (8-2)
9 Estero (8-1)
8 Sardegna (7-1)
7 Trentino (5-2), Alto Adige (7-0)
5 Friuli V.G. (5-0), Umbria (5-0)
4 Valle d’Aosta (4-0)
3 Basilicata (3-0)
1 Molise (1-0).
Aprile 2024: 105 morti (sul lavoro 85; in itinere 20; media giorno 3,5)
Marzo 2024: 84 morti (sul lavoro 68; in itinere 16; media giorno 2,7)
Febbraio 2024: 95 morti (sul lavoro 75; in itinere 20; media giorno 3,2)
Gennaio 2024: 81 morti (sul lavoro 55; in itinere 26; media 2,6)