“Oggi che sono tutti bianchi, quei capelli, e tanto più radi, la presbiopia della memoria seleziona con maggior nitidezza il passato remoto che non quello prossimo, il secolo scorso piuttosto che quello appena cominciato.
Si finisce dunque col ricordare meglio gli eventi della propria infanzia che quelli della vita adulta.
Si torna all’origine prima di diventare anche noi i ricordi di qualcuno, una fotografia nell’album di famiglia.
Il presentimento è che per elaborare l’ultimo lutto, il nostro, dobbiamo essere capaci di fare la pace con i bambini che lasciammo nel giardino d’infanzia senza voltarci indietro.” (da “Il piccolo regno (AsSaggi di narrativa)” di Wu Ming 4)
