“Una sposa siriana era, ed è tutt’ora, l’aspirazione e il sogno di ogni uomo arabo: “Chi sposa una siriana si gode una lunga notte di sonno”, recita il detto arabo.
Spesso, però, papà si divertiva ad aggiungere la parola mai: “Chi sposa una siriana mai si gode una lunga notte di sonno”.
Era stata una delle sue affermazioni più ripetute, una specie di mantra, durante i loro intensi trentasei anni di matrimonio. Finché, nel 1978, il formaggio salato non li divise”. (“Damasco”, Suad Amiry, Feltrinelli.)